Erdoğan. Storia di un uomo e di un Paese Stampa E-mail

Cristoforo Spinella

Erdoğan
Storia di un uomo e di un Paese


Meltemi Editore, pagg.208, € 16,00

 

spinella erdogan  IL LIBRO – Era il ragazzino di un quartiere popolare di Istanbul che faceva il venditore ambulante ed è diventato il leader più longevo della Turchia. È cresciuto imbevuto di sentimenti religiosi in un Paese radicalmente laico e l'ha trasformato in un'avanguardia internazionale della politica islamica. È salito al potere come paladino delle minoranze e si è trasformato in un presidente autoritario. È il governante che ha avviato i negoziati per l'ingresso di Ankara nell'UE e quello che più l'ha allontanata dall'Europa. Ma chi è davvero Recep Tayyip Erdoğan? Come si è compiuta la sua formidabile ascesa? E fin dove potrà spingersi il nuovo "Sultano"?
  Intrecciando interviste ai protagonisti e documenti, testimonianze dirette e ricostruzioni storiche, il libro racconta la storia di Erdoğan dall'infanzia tra i vicoli di Kasımpaşa fino ai vertici del potere, tracciandone un profilo personale e politico che si delinea in modo inscindibile dalla storia contemporanea della Turchia.
  "Ci sono diversi modi – scrive, nella Prefazione, Alberto Negri - per guardare un Paese. Cristoforo Spinella, giornalista esperto, corrispondente dell'Ansa da Istanbul, conoscitore della lingua turca e della cultura ottomana, ha scelto di farlo con una biografia di Erdoğan che è anche quella di un'intera nazione in tutte le sue sfaccettature, come in un mosaico bizantino. Attraversa l'attualità, ma inevitabilmente anche una storia millenaria e le sue radici profonde."

  DAL TESTO – "Erdoğan diventa per la prima volta primo ministro della Turchia il 14 marzo 2003, neppure una settimana dopo la sua prima elezione in Parlamento, vincendo le elezioni suppletivi a Siirt, nel cuore del sud-est a maggioranza curda. A scaldargli la poltrona era stato l'allora fedele amico e alleato Abdullah Gül, cofondatore dell'Akp, che quattro mesi prima si era insediato alla guida del governo in attesa che si concludesse la sua interdizione dai pubblici uffici, eredità di una condanna per istigazione all'odio religioso, che non gli aveva comunque impedito di essere la figura di spicco di una campagna elettorale in cui non poteva formalmente candidarsi.
  "Da quel 14 marzo a oggi, quasi diciott'anni dopo, non c'è più stato un giorno in Turchia in cui Erdoğan non sia stato al potere, come capo del governo o dello stato, e a un certo punto, dall'estate 2018, dopo aver cambiato la Costituzione con una riforma presidenzialista, ricoprendo entrambi i ruoli. A lui sono dedicati stadi, scuole, università, ospedali, monumenti in vita a una figura già memorabile e certamente ansiosa di farsi ricordare."
  "La Turchia era una cosa, fino agli anni Novanta, poi è cambiata. Non come cambiano tutti i Paesi, con le normali stagioni o anche le burrasche impreviste, ma in modo più intenso, magari non irrimediabile ma che certo non si potrà cancellare, rovesciando istituzioni e senso comune, cultura popolare e strutture di potere, fedi e diritti, in un rimescolamento di grandi interessi finanziari e privatissime scelte libertà. C'è un prima e un dopo Erdoğan, in Turchia. La vita è cambiata per tutti, da quando la sua ascesa è cominciata, a chi in meglio, e a chi decisamente no. Cose che nessuno si sognava, né temeva. All'origine di tutto, un'ambizione sfrenata. E anche al suo epilogo. Un giorno, come per tutti finirà anche il suo percorso di potere. Ma il Paese, intanto, non smette di riflettere e deformare allo specchio la visione del leader che più di tutti, dopo e in contrapposizione ad Atatürk, ne ha segnato le sorti, restandone comunque ossessionato: Erdoğan e la Turchia, la Turchia di Erdoğan."

  L'AUTORE – Cristoforo Spinella (1984), giornalista professionista, esperto di Turchia e Medio Oriente, dal 2015 è reporter dell'Agenzia ANSA a Istanbul, da dove ha raccontato in presa diretta tutti i maggiori eventi locali: dal fallito colpo di stato ai diversi conflitti internazionali. Nel 2013 ha pubblicato "Pezzi di turchi".

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Alberto Negri - Erdoğan. Storia di un uomo e di un Paese – Prologo. Un uomo, un Paese – I. La scalata - Capitolo primo. Essere Erdoğan - Capitolo secondo. Voi non sapete chi sarò io - Capitolo terzo. Mi voleva il Fenerbahçe - Capitolo quarto. La mia Istanbul - Capitolo quinto. Sul tram della democrazia - II. Il potere - Capitolo sesto. Ora comando - Capitolo settimo. Vi porterò in Europa - Capitolo ottavo. Silvio, ti voglio bene - Capitolo nono. Una democrazia velata - Capitolo decimo. Tre figli almeno - Capitolo undicesimo. Fratelli curdi, vi amo (se mi votate) - III. Terra bruciata - Capitolo dodicesimo. Una rivolta di teppisti - Capitolo tredicesimo. Guardandosi dagli amici - Capitolo quattordicesimo. Andare alla guerra - Capitolo quindicesimo. Frontiere mobili - Capitolo sedicesimo. Un dono di Allah – IV. Strategie di sopravvivenza - Capitolo diciassettesimo. Facciamo i conti - Capitolo diciottesimo. Chi si prende Istanbul si prende la Turchia - Capitolo diciannovesimo. Gli ottomani son tornati - Capitolo ventesimo. Una Patria Blu - Capitolo ventunesimo. Sulla linea del fronte orientale - Capitolo ventiduesimo. La Nuovissima Turchia - Epilogo. Un uomo, un Paese - Cronologia essenziale - Nota bibliografica – Ringraziamenti