Un'autobiografia per sommi capi |
George Orwell
IL LIBRO – L'India, Parigi, Londra, la Spagna della guerra civile: in questi saggi, in parte inediti, George Orwell ricompone la sua vita. Ci sono gli anni in collegio, il periodo trascorso in Birmania, gli anni in cui, 'sotto copertura', frequentava gli indigenti di Parigi e di Londra per sperimentare la loro vita e poterla raccontare, il periodo in cui fu raccoglitore di luppolo e poi commesso in un negozio di libri usati. Ci sono i ricordi della Guerra civile spagnola, le riflessioni sull'antisemitismo e le tensioni tra il mondo anglosassone e quello sovietico. DAL TESTO – "Purtroppo la guerra ha fatto aumentare l'antisemitismo e addirittura, agli occhi di tanti, ha fornito dei motivi per giustificarlo. Tanto per cominciare gli ebrei sono un popolo che, lo si può dire senza ombra di dubbio, trarrà vantaggio dalla vittoria degli Alleati. Di conseguenza la teoria che questa sia 'una guerra ebraica' è in parte plausibile, tanto più perché lo sforzo bellico ebraico viene raramente riconosciuto. L'Impero britannico è un'organizzazione gigantesca ed eterogenea, tenuta per lo più insieme dal mutuo consenso, e spesso è necessario fare concessioni agli elementi meno affidabili a scapito di quelli più leali. Pubblicizzare le imprese dei soldati ebrei o anche solo ammettere l'esistenza di un nutrito esercito ebraico in Medio Oriente solleverebbe ostilità in Sudafrica, nei paesi arabi e altrove: quindi è più facile ignorare l'intera questione e lasciare che la gente comune continui a pensare che gli ebrei siano incredibilmente bravi a eludere il servizio militare. D'altro canto gli ebrei lavorano precisamente in quei settori che per forza di cose risultano impopolari tra i civili in tempo di guerra: si occupano principalmente di vendere cibo, abiti, mobili e tabacco, ossia proprio i beni di cui vi è una carenza cronica, la quale a sua volta genera prezzi gonfiati, mercato nero e favoritismi. E ancora, l'accusa che gli ebrei si siano comportati in modo eccezionalmente vile durante gli attacchi aerei, condivisa da molti, è parsa fondata durante i grandi raid del 1940." L'AUTORE – George Orwell (1903-1950), pseudonimo di Eric Arthur Blair, è stato uno scrittore, saggista, attivista e critico letterario britannico. Considerato uno dei più importanti autori di lingua inglese del XX secolo, dopo aver compiuto gli studi in Inghilterra, tornò nell'India britannica (dove era nato) e fu per cinque anni nella polizia imperiale indiana in Birmania. Rientrato in Europa, visse tra Parigi e Londra, e partecipò alla Guerra civile spagnola. I suoi scritti attaccano tutte quelle forme di sopraffazione e d'ingiustizia che egli identifica nella società moderna. Narrò il prevalere dello stalinismo sugli ideali rivoluzionari nel romanzo breve "The animal farm" (1946), con cui ottenne un notevole riconoscimento in Europa e in America. Il suo ultimo romanzo, "1984" (1949), è una tetra visione del futuro, che porta alle conseguenze estreme condizioni e tendenze totalitarie del mondo presente. INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Alessandro Gnocchi – Quelle sì che erano gioie – Un'impiccagione – Sparare a un elefante – Il ricovero – Mendicanti a Londra – La raccolta del luppolo – Asili notturni – Come muoiono i poveri – Ricordi in libreria – Confessioni di un recensore – Ripensando alla guerra civile spagnola – Marrakech – Una bella tazza di tè – In difesa della cucina inglese – La poesia e il microfono – L'arte di Donald McGill – Tutta paccottiglia / Ma chi può resistere? - L'antisemitismo in Gran Bretagna – Il Moon Under Water – Luoghi di villeggiatura paradisiaci – Lo spirito sportivo – Noi e la bomba atomica – Qualche riflessione sul rospo – Gli scrittori e il Leviatano – Perché scrivo – Nota delle traduttrici. I saggi di questa raccolta e la loro ispirazione autobiografica, di Francesca Cosi e Alessandra Repossi |