Germania segreta Stampa E-mail

Furio Jesi

Germania segreta
Miti nella cultura tedesca del '900
Con un'appendice di testi inediti


Edizioni Nottetempo, pagg.375, € 18,00

 

jesi germania  IL LIBRO – Germania segreta è il libro con cui Jesi inaugura, nel 1967, il suo originale cantiere di mitologo della modernità. Meditando sugli orrori del nazifascismo, egli affronta il problema della produzione di nuovi miti o delle rinascite, in forme distorte, delle immagini e dei racconti dell'antichità. Campo naturale d'indagine è la grande cultura tedesca fra Otto e Novecento: da Wagner a Mahler, da Nietzsche a Mann e Kafka, dall'Espressionismo a Brecht, Jesi esamina il rapporto inevitabile e complesso che l'artista intrattiene con un mito ormai estraneo a quel che un tempo era stato, ossia rivelazione gioiosa offerta alla coscienza collettiva. Nell'arte moderna, infatti, la fanciulla divina riappare nelle ambigue sembianze della femme fatale, la presenza opaca della morte domina l'immaginario della poesia mentre la città rivela una natura minacciosa e oppressiva. Accade allora che il poeta o il filosofo patiscano di persona, fino alla malattia, la loro vicinanza alle figure affascinanti e demoniache. In pagine che anticipano "Cultura di destra", l'analisi di Jesi si sposta poi dalla malattia alla colpa: è il caso dei teorici nazisti, divulgatori di un mito germanico posticcio, di immagini ipnotiche e mortifere.
  "Germania segreta" – scrive Andrea Cavalletti nel saggio introduttivo – è "il lavoro che restituisce nella sua prima, unitaria configurazione, l'immagine originale del laboratorio jesiano.Gli studi appena precedenti, raccolti nel 1968 in Letteratura e mito, e quelli che seguiranno, da Spartakus. Simbologia della rivolta sino a Cultura di destra e ai saggi ultimi, in parte riuniti in Materiali mitologici o, recentemente, nella silloge postuma Il tempo della festa, sono qui già racchiusi in potenza, in un gesto complesso e iniziale che davvero rivela la fisionomia dello studioso, poiché è insieme di anticipazione e ricapitolazione."
  In Appendice, sono stati raccolti materiali inediti conservati fra le carte di Jesi, "un nucleo di scritti capace di restituire un'idea del travaglio intellettuale che ha preparato o accompagnato la stesura di Germania segreta".

  DAL TESTO – "Chiamare in causa come precursori del nazismo Nietzsche e Wagner, o anche personaggi di levatura ben più modesta, come i fautori della "rinascita germanica" dal Langbehn al Lagarde al Bartels, è inesatto: si dovrebbe dire piuttosto che nelle opere di tali pensatori ed artisti già si manifestano - in diversa misura - i sintomi della malattia che indusse gli intellettuali ad assecondare il nazifascismo. Ciò significa, d'altronde, che l'autentica colpa fu quella degli intellettuali che aderirono al nazifascismo, offrendo il loro avallo all'attività dei delinquenti.
  "Il resto, l'atteggiamento di chi, prima del nazifascismo, si fece promotore di un irrazionalismo coincidente con l'annichilimento dell'umanesimo e con il razzismo, rientra esclusivamente nell'ambito della malattia dello spirito: il passaggio da malattia a colpa ci sembra determinato dall'azione, e cioè dalla decisione di contribuire alla realizzazione di un'operazione politica criminale con i frutti della propria malattia spirituale. È malattia l'idolatria del male che alcuni intellettuali favorirono entro i confini del proprio spirito; è colpa la partecipazione di intellettuali malati all'attività politica dei delinquenti.
  "Nietzsche fu soprattutto un malato, Gottfried Benn fu soprattutto un colpevole. Nietzsche visse entro i confini della propria esperienza personale la tragedia di una malattia che alterava il pensiero e imponeva sofferenze atroci. Gottfried Benn fu un intellettuale malato che decise di aiutare i criminali nei loro delitti, nell'istante stesso in cui quei delitti venivano compiuti. Egli, insomma, asservì deliberatamente la sua malattia all'attività dei delinquenti."

  L'AUTORE – Furio Jesi (1941-1980) è stato studioso di miti, storico delle religioni e critico letterario. Studioso eclettico e originale, ha elaborato modelli interpretativi innovativi sul mito e sulle sue manifestazioni moderne. Tra i suoi saggi: "Letteratura e mito" (1968) e "Il mito" (1973). Le Edizioni Nottetempo hanno pubblicato nel 2011 un'edizione accresciuta di "Cultura di destra".

  INDICE DELL'OPERA - Mitologia e giustizia, di Andrea Cavalletti - Germania segreta - Capitolo I - Capitolo II - Capitolo III - Capitolo IV - Capitolo V - Capitolo VI - Nota bibliografica – Appendice - Indice dei nomi delle persone storiche e mitiche