La tenebra divina. Saggi di metafisica |
Ananda K. Coomaraswamy
IL LIBRO – Questo secondo volume di saggi, che appare dopo Il grande brivido, raduna scritti che rappresentano il vertice del pensiero metafisico di Coomaraswamy nel suo periodo più intenso e fecondo. Grazie all'incontro folgorante con le opere di Guénon, Coomaraswamy scopre la Filosofia Perenne quale Verità unica e immutabile in cui si radicano tutte le tradizioni sacre ortodosse dell'umanità – dall'induismo al cristianesimo, dal neoplatonismo all'islam –, «dialetti di un unico linguaggio spirituale» che conducono a una sola Realtà: quello Spirito eterno e immanente che, secondo quanto afferma il Vedanta, conosce, agisce, trasmigra. Il compito della metafisica è eminentemente pratico, e la ricerca si conclude soltanto quando il ricercatore stesso sia divenuto l'oggetto della sua ricerca. DAL TESTO – "Il Vedānta non è una «filosofia» nell'accezione corrente della parola, ma soltanto nel senso che essa riceve nella locuzione Philosophia Perennis, e soltanto se con essa intendiamo la «filosofia» ermetica o quella che fu di consolazione a Boezio. Le filosofie moderne sono sistemi chiusi, che seguono il metodo dialettico e tengono per fermo che gli opposti si escludano a vicenda. Nella filosofia moderna una cosa è così oppure non è così; nella filosofia eterna ciò dipende dal nostro punto di vista. La metafisica non è un sistema, ma una dottrina coerente; non si occupa soltanto dell'esperienza condizionata e quantitativa, ma soprattutto della possibilità universale. Essa quindi prende in esame possibilità che possono non riguardare la manifestazione né essere in alcun senso formali, come pure insiemi di possibilità che possono realizzarsi in un dato mondo. La realtà ultima della metafisica è una Suprema Identità in cui si risolve l'opposizione di tutti i contrari, anche dell'essere e del non essere: i suoi «mondi» e i suoi «dèì» sono livelli di riferimento ed entità simboliche che non corrispondono a luoghi né a individui, ma sono stati dell'essere realizzabili interiormente." L'AUTORE – Ananda K. Coomaraswamy (1877-1947) trascorse la giovinezza in Inghilterra, India e Ceylon. Dal 1917 visse in America, dove, in qualità di sovrintendente, svolse un'imponente opera di arricchimento e classificazione delle collezioni orientali del Museum of Fine Arts di Boston. A partire dagli anni Venti i suoi scritti mostrano le tracce di un ininterrotto dialogo a distanza con René Guénon. Di lui sono apparsi presso Adelphi "Il grande brivido" (1987) e "La danza di Siva" (2011). INDICE DELL'OPERA – Premessa, di Roger Lipsey - Sigle e abbreviazioni - Opere di A.K. Coomaraswamy citate in questo volume - Avvertenza del curatore dell'edizione italiana - La tenebra divina - 1. Il Vedānta e la tradizione occidentale - 2. Chi è « Satana» e dov'è l'«inferno»? - 3. Śrī Ramakrishna e la tolleranza religiosa - 4. La lettera «E» di Delfi - 5. La reminiscenza indiana e platonica - 6. Sull'Unico Trasmigrante - 7. Āki'mcañña: l'annullamento di sé - 8. Ātmayajña: il sacrificio di sé - 9. Līlā – 10. Gioco e serietà – 11. Misure di Fuoco - 12. Il «monoteismo» vedico - 13. L'esemplarismo vedico - 14. La dottrina vedica del «silenzio» - 15. Manas - 16. Kha e altre parole che denotano lo «zero» in relazione alla metafisica indiana dello spazio - 17. La dottrina tantrica della biunità divina - 18. Due passi tratti dal Paradiso di Dante - 19. Nirukta = hermeneia - 20. Alcune parole pāli - 21. Sulla psicologia, o meglio, sulla pneumatologia indiana e tradizionale - 22. Mahā Puruşa: « Suprema Identità» - 23. Aspetti bhakta della dottrina dell'ātman - 24. Il diluvio nella tradizione indù - 25. «Socrate è vecchio» implica che «Socrate è»? - 26. Il significato della morte - 27. Discorso per il settantesimo compleanno - Indice analitico - Indice delleparole e delle espressioni greche - Indice dei termini sanscriti epali |