Napoleone il Grande |
Andrew Roberts
IL LIBRO – Nel marzo 1807, lontano dalla Francia, Napoleone Bonaparte scriveva alla moglie Giuseppina: «So fare altre cose oltre a condurre guerre, ma il dovere viene per primo». DAL TESTO – "Dopo la sconfitta della Francia nella guerra dei sette anni (inferta anche con la spada di Federico), gli strateghi militari e i teorici del paese avevano fatto importanti riflessioni su come si potessero migliorare le tre armi dell'esercito, fanteria, cavalleria e artiglieria, e su come si potessero coordinare in modo più efficiente. Napoleone studiò a fondo le opere di Guibert, Gribeauval, Bourcet, de Saxe e di altri ancora, e mise in pratica le loro idee sul campo di battaglia. Non inventò formazioni come il battaglione quadrato, né la strategia della posizione centrale, l'ordine misto, la manovra da dietro e nemmeno il sistema dei corpi d'armata, ma ne perfezionò il funzionamento. Ciò gli permise di affrontare qualsiasi tipo di scontro e di volgere a proprio vantaggio quasi ogni situazione. Nella sola campagna d'Italia del 1796-1797 seppe tenere più volte inchiodato il nemico mentre allo stesso tempo lo aggirava su un fianco (quello destro a Montenotte, quello sinistro a Rovereto, o addirittura entrambi in un colpo solo, come a Mondovì). Sapeva incitare in modo straordinario i suoi uomini ad attaccare passando su un ponte stretto, come avvenne a Lodi e ad Arcole, intuire le situazioni dai rapporti dei servizi informativi, come nel caso della battaglia di Marengo, o inseguire un nemico in ritirata, come a Millesimo e Primolano. A Lonato e Rivoli riuscì a fermare un'offensiva contro la propria retroguardia e a contrattaccare con successo. A Castiglione intrappolò il nemico tra due eserciti e lo assaltò alle spalle. Ci voleva un talento eccezionale per primeggiare in ogni diverso tipo di situazione tattica che si può presentare nel corso di una sola campagna, e Napoleone seppe ripetere le proprie imprese per quasi vent'anni; anzi, alcuni dei suoi più strepitosi successi strategici vennero riportati nella campagna del 1814 in Sciampagna, quando vinse quattro diverse battaglie in cinque giorni." L'AUTORE – Andrew Roberts, nato a Londra nel 1963, storico e giornalista, collabora con il "Wall Street Journal". Autore di documentari e pubblicazioni di successo, in Italia ha pubblicato "18 giugno 1815. Waterloo" (Corbaccio, 2009). Ha vinto molti premi, tra cui il Wolfson History Prize e il British Army Military Book of the Year. È membro del Napoleonic Institute. Il suo ciclo di documentari su Napoleone, tratto da questo libro, è andato in onda per la BBC. INDICE DELL'OPERA – Introduzione - Parte prima. Ascesa - 1. Corsica - 2. Rivoluzione - 3. Desiderio - 4. Italia - 5. Vittoria - 6. Pace - 7. Egitto - 8. Acri - 9. Brumaio - Parte seconda. Supremazia - 10. Console - 11. Marengo - 12. Legislatore - 13. Complotti - 14. Amiens - 15. Incoronazione - 16. Austerlitz - 17. Jena - 18. Blocchi - 19. Tilsit - 20. La penisola iberica - 21. Wagram - 22. Zenith - Parte terza. Ultimo atto - 23. Russia - 24. In trappola - 25. Ritirata - 26. Resilienza - 27. Lipsia - 28. La sfida - 29. Isola d'Elba - 30. Waterloo - 31. Sant'Elena – Conclusione – Commiato – Ringraziamenti – Note – Bibliografia - Indice delle illustrazioni - Indice delle cartine |