Un secolo fiorentino |
Marino Biondi
IL LIBRO – Il volume Un secolo fiorentino è il tributo, certo non parsimonioso a giudicare dal numero delle pagine e dall'indice degli argomenti, dalla varietà e dall'eclettismo tematico, che si espande dalle riviste ai carteggi, dalla diaristica alla letteratura, dalla poesia alla narrativa, dall'economia alla politica, dalla religione a forme inedite e sperimentali di ecclesialità, dalle avanguardie alla più istituzionale delle società letterarie, dal fascismo alla democrazia postbellica, dalle storie patrie del Risorgimento e della volatile Capitale del Regno al Renzismo come fenomeno di una individualità politico-mediatica in folgorante ascesa ai vertici della nazione, da un quasi anonimato di presidenza provinciale, che lo studioso dedica alla sua città di elezione, guardandola da dentro e da fuori, dopo averci vissuto tutta (o quasi) la vita. Inesauribile serbatoio urbano di storie, trame, ispirazioni, stimoli, ed emozioni, amore e rabbia, passioni e rancori, e una carovana di ricordi. Personaggi come l'ex sindaco che cambiano il paesaggio del potere e occupano i Palazzi romani, con un'orda anomala di gigli e gigliesse soavi e stilnovistiche al seguito che non si vedeva, tanto compatta numerosa influente e famelica, dal tempo dei Medici divenuti pontefici, con Francesco Vettori ambasciatore che scriveva all'amico Machia appiedato nell'eremo di San Casciano. Personaggi di tutt'altro conio, venuti da lontano, come il calabrese Giuseppe Occhiato, autore di un romanzo gigantesco e arcaico, l'inedito a stampa Oga Magoga, dal respiro di un'Odissea omerica. Un intellettuale cattolico di rango, e non dimenticabile umanità, precocemente scomparso, Luciano Martini. Last but non least, un bel grappolo di sangue spremuto da storie criminali, vissute dalla città come un incubo e poi scritte riscritte e trasfigurate dai suoi autori per molte stagioni a venire. Firenze, non solo con la sua cultura, la sua tradizione, la sua storia, la sua superbia, sì anche la sua ritrosia ad accogliere e a farsi amare, supponente, elusiva, beffarda, è il polo d'attrazione di questo libro, il magnete intorno a cui ruotano gran parte delle sue pagine. Il buco nero (del delitto, e di una terribile corona di eventi gotici che insanguinarono le sue colline), dimensione nella quale per un lungo capitolo le pagine del libro decidono di perdersi. L'aria che tira in questa città è anch'essa un'aria di civiltà letteraria, intossicata dai secoli, chimicamente composta di residui e particelle di ere diverse e lontane. Resta pertanto - questa litigiosa comunità ancora convinta di avere avuto in sorte l'eden più bello del mondo - un unicum nella geografia dei cento campanili italiani. Per chi ne scriva, o tenti di farlo in qualsivoglia genere si cimenti, Firenze è un moto cognitivo perpetuo. DAL TESTO – "Numerosi fiorentini illustri nelle varie branche della cultura, dal cinema alla letteratura, al giornalismo, da Franco Zeffirelli al cronista dei poveri amanti, sono emigrati, chi a Roma, chi nel mondo cosmopolita dello spettacolo, chi, come Tiziano Terzani in Asia, e se sono tornati a Firenze o in Toscana lo hanno fatto anche con accorata nostalgia ma pur sempre con un fermo giudizio su qualcosa che nella città e nei suoi ingranaggi vitali era penetrato per incepparli. Non ci sarebbe stata altrimenti ragione di abbandonarla. In questi mesi Zeffirelli attende al suo mausoleo cittadino dove troveranno ricetto i segreti e i trucchi della sua arte di scenografo e regista. Arti e segreti e trucchi condivisi con artigiani provetti, come la famiglia Filistrucchi e la costumista Anna Anni (geniale quanto testardamente votata, come disse Zeffirelli, a «una palude di umiltà»)." L'AUTORE – Marino Biondi insegna «Letteratura italiana» e «Storia della critica e della storiografia letteraria » nel Dipartimento di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Firenze. Studioso della letteratura e storiografia dell'Ottocento e Novecento, della tradizione narrativa moderna "(Novecento. Storie e stili del romanzo in Italia", Firenze, Festina Lente, 1991), delle riviste di cultura e politica (A. Hermet, "La ventura delle riviste", Firenze, Vallecchi, 1987), ha dedicato indagini e studi alla letteratura del Risorgimento, confluiti nei tre volumi: "La tradizione della patria I. Letteratura e Risorgimento da Vittorio Alfieri a Ferdinando Martini"; "II. Carduccianesimo e storia d'Italia" (Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2009-2010); "Il discorso letterario sulla Nazione. Letteratura e Storia d'Italia" (Soveria Mannelli, Cz., Rubbettino, 2012). I suoi saggi, "Cronache. Da Dante ai contemporanei" e "Nuove cronache. Antichi e moderni", in due volumi di oltre mille pagine, tracciano un quadro della cultura letteraria italiana, fra narrativa, poesia e nuove forme del costume, con un'intera sezione dedicata ai movimenti d'avanguardia e al Futurismo fiorentino (Firenze, Le Lettere, 2011-2013). I suoi ultimi libri: "Boccaccio e Machiavelli. Occasioni di lettura" (Arezzo, Helicon, 2014) e "Pratolini. Cent'anni di cronache" (Firenze, Le Lettere, 2014; 2° ediz, ivi, 2015). Collaboratore dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana e del Dizionario Biografico degli Italiani, è membro della giuria letteraria del Premio Casentino, del Premio Elba e del Viareggio-Rèpaci. INDICE DELL'OPERA – Premessa - Preludi risorgimentali in terra di Toscana e di Romagna (Letteratura e patria. Una storia d'Italia - Letteratura e Risorgimento nazionale - «I passi per le vie dell'arte». Il sentiero memorialistico di Luigi Orsini) - Firenze un secolo di letteratura (Riviste, élite intellettuali, strategie e disegni del primo Novecento - Storie di un umanesimo minore fra Romagna e Toscana - Gaspare Finali e Giovanni Pascoli - Figure e immagini di una tradizione - Dannunzianesimo fiorentino e avanguardie - Stilnovismo dannunziano e riscritture dantesche - I Maestri del Metodo storico - Riviste. Biblioteca delle origini - Papini e Prezzolini. Un secolo nei carteggi - Solitudini poetiche. Campana e Firenze - Migranti giuliani - La cultura di Scipio. Un esame di esistenza - «Firenze vuol dire...». Poesia, ermetismo, critica fra le due guerre - Dopo il diluvio Eugenio Garin, l'ombra di Gentile e i bilanci della filosofia - Moderna e contemporanea. La Firenze che abbiamo conosciuto - Un solitario a Firenze. L'epica romanzesca di Giuseppe Occhiato) - Economia storia religione (Riccardo Dalla Volta. Un economista dell'età liberale - La disciplina interiore dello storico. Luciano Mattini e la cultura cattolica a Firenze - Al Vieusseux, in ricordo di Luciano (19 dicembre 2013) - Figure e professioni in un paesaggio massonico) - Il futuro è solo l'inizio. Lirresistibile ascesa («Spietatamente giovane» un sindaco al potere - Commento in pubblico all'Instant Renzi) - Firenze ieri e oggi (Il parco di villa Berenson - Delitti e castighi - Bosch degli inferi. L'opera al nero. Da una stagione di sangue - Poscritto. Nero su nero) - Lezione di Natale (Beccaria e Manzoni. Sulle colonne infami) - La morte di un maestro (Giorgio Luti) - Breve epilogo - Indice analitico |