Tempi di uccidere. La Grande guerra |
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Marino Biondi
DAL TESTO – "La guerra è anche giovinezza, fermata, bloccata in una lunga tormentosa talora atroce istantanea. «Allora ero più giovane, ero un soldato, cioè uno che deve soffrire.» Leggiamo questo sempiterno ritratto di soldato (della seconda guerra mondiale) nel più dolente romanzo di Paolo Volponi, Memoriale (1962). La guerra è anche verità, non per come viene raccontata e sfruttata, ma per come viene vissuta. «Ora noi andiamo verso la morte. È una strada senza bugie.» Leggiamo questa frase, della guerra come iniziazione alla verità perché itinerario alla morte - di fatto su alcuni fronti l'incolumità era un miracolo - in uno dei libri più popolari (ma anche controversi) della Grande guerra, Con me e con gli alpini, di Piero Jahier, recapitato in manoscritto all'editore Mario Novaro all'indomani di Caporetto, anticipato su «La Riviera ligure» nel 1918, pubblicato nel 1919. Jahier rappresentò con uno stile liricheggiante, mistico-rapsodico, che non so quanto possa reggere al tempo, non solo l'epos alpino ma il valore etico della guerra come istituzione totale che impartisce, nei ritmi della natura e nell'equa volontà di un comando sovrano quasi teologico, l'educazione ai popoli e agli individui: Jahier descriveva la guerra come se fosse stata pace, fu un irenista della guerra, forse perché a differenza di altri combattenti non vide la prima linea e fu addetto essenzialmente alla propaganda, e all'educazione, una pedagogia redentrice e trasfigurata in religione. Ma fece parte della minoranza che volle la guerra e la sostenne fino alla beatificazione. Poi fu tra i pochi, tra i reduci della Grande guerra, che avversò, silenzioso e isolato, il fascismo al potere." L'AUTORE – Marino Biondi insegna «Letteratura italiana» e «Storia della critica e della storiografia letteraria » nel Dipartimento di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Firenze. Studioso della letteratura e storiografia dell'Ottocento e Novecento, della tradizione narrativa moderna "(Novecento. Storie e stili del romanzo in Italia", Firenze, Festina Lente, 1991), delle riviste di cultura e politica (A. Hermet, "La ventura delle riviste", Firenze, Vallecchi, 1987), ha dedicato indagini e studi alla letteratura del Risorgimento, confluiti nei tre volumi: "La tradizione della patria I. Letteratura e Risorgimento da Vittorio Alfieri a Ferdinando Martini"; "II. Carduccianesimo e storia d'Italia" (Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2009-2010); "Il discorso letterario sulla Nazione. Letteratura e Storia d'Italia" (Soveria Mannelli, Cz., Rubbettino, 2012). I suoi saggi, "Cronache. Da Dante ai contemporanei" e "Nuove cronache. Antichi e moderni", in due volumi di oltre mille pagine, tracciano un quadro della cultura letteraria italiana, fra narrativa, poesia e nuove forme del costume, con un'intera sezione dedicata ai movimenti d'avanguardia e al Futurismo fiorentino (Firenze, Le Lettere, 2011-2013). I suoi ultimi libri: "Boccaccio e Machiavelli. Occasioni di lettura" (Arezzo, Helicon, 2014) e "Pratolini. Cent'anni di cronache" (Firenze, Le Lettere, 2014; 2° ediz, ivi, 2015). Collaboratore dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana e del Dizionario Biografico degli Italiani, è membro della giuria letteraria del Premio Casentino, del Premio Elba e del Viareggio-Rèpaci. INDICE DELL'OPERA - Introduzione - Guerra e guerre. Studi e bibliografia per il centenario (Stati e linguaggi di guerra - Serra. L'«Esame di coscienza» di una generazione - La guerra. Parole e silenzio - La Grande guerra non finisce mai - La guerra fredda. Un romanzo politico - Iraq Afghanistan Califfato. Letteratura e giornalismo) - Correnti letterarie e artistiche alla vigilia della Grande guerra - La guerra ricordata - Max Majnoni. Il nobile alpino - Diario di letture (Dal fronte del sangue e della pietà - Il diario di guerra di Gregorio Soldani - Tu col cannone, io col fucile. I fratelli Suckert - Il palazzo degli ori e i pescicani di guerra - Il pasticciaccio brutto de' Via Merulana) – «I cannoni dell'agosto» (Letteratura e storiografia - Mito e miti della Grande guerra - Epocalità. La vigilia e la guerra - Sui fronti e nelle retrovie della Grande guerra - «La bellezza e l'orrore» di Peter Englund - Storia e ipotesi di storia. Guerra e romanzi - Requiem a Redipuglia. Si può ricordare la guerra oggi?) - Niente fu più come prima. Il futurismo fiorentino e la guerra - Tempo di uccidere - Indice analitico |