Madonna povertà |
Flavio Pietro Cuniberto
IL LIBRO – Nonostante la presenza di voci critiche, di resistenze anche interne alla Chiesa cattolica, la popolarità di papa Francesco è universale: amato dal popolo cristiano per il suo tratto di umanità comprensiva e per la sobrietà del suo stile di vita, è ammirato dagli ambienti «laici» come il Grande Riformatore della Chiesa, chiamato a realizzare una volta per tutte la modernizzazione auspicata dal Concilio Vaticano II. DAL TESTO – "Del resto, e malgrado i luoghi comuni in contrario, non c'è nei Vangeli nessuna enfasi particolare sulla povertà in quanto condizione materiale. Gesù suscita scandalo perché frequenta «pubblicani e peccatori» (gente ricca), né sono «poveri» i suoi amici e discepoli stretti (da Lazzaro a Maria di Magdala, a Nicodemo). I poveri (in senso materiale) compaiono, nei Vangeli, piuttosto lateralmente, come nell'invito rivolto al giovane ricco di spogliarsi delle sue ricchezze per «dare tutto ai poveri». Ma la sostanza dell'invito non sta nell'ultima frase, sta nella prima, ossia nel gesto di spogliazione che dovrebbe liberarlo dal «possesso» e quindi, alla fine, dall'attaccamento al proprio «io». Né è un povero il viandante soccorso dal Samaritano (i banditi non lo avrebbero aggredito, in questo caso); e la pagina celebre non ha a che fare con un qualche «soccorso alla povertà», ma con la figura dell'Amore che si china a «curare il ferito» (un ferito in senso materiale ma certamente anche allegorico, alludendo alla stessa condizione umana ferita e lacerata che il Cristo-medico restituisce alla sua salute originaria). Né vi è alcun riferimento - nei Vangeli - alle cause della povertà e alla necessità del suo sradicamento. (C'è, se mai, il paradosso provocatorio - scandaloso - del padrone della vigna che retribuisce i vignaioli secondo un criterio palesemente ingiusto: dove non è rispettata nemmeno quella forma elementare di attenzione sociale che è il dare «la giusta mercede agli operai»)." L'AUTORE – Flavio Piero Cuniberto (1956) insegna Estetica all'Università di Perugia. Ha studiato a Torino, Monaco, Berlino e Freiburg i.B. I suoi interessi spaziano dalla filosofia e dalla letteratura tedesca moderna e contemporanea ("Friedrich Schlegel e l'assoluto letterario", Rosenberg & Sellier 1990; "La foresta incantata. Patologia della Germania moderna", Quodlibet 2010; "Germanie. Taccuini di Viaggio", Morlacchi 2011), alla tradizione platonica e neoplatonica nei suoi intrecci con l'ebraismo e l'islam ("Jakob Boehme", Brescia 2000; "Il Cedro e la Palma. Note di metafisica", Medusa 2008), alla questione della modernità e del suo rapporto col paradigma premoderno ("Il Vortice Estetico. Elementi di Estetica generale", Morlacchi 2015). È tra i promotori del progetto Laby, Laboratorio per la Biologia delle immagini. INDICE DELL'OPERA – I. Teologia della Povertà (1. Una rifondazione del cristianesimo? - 2. L'opzione per i poveri e la geografia missionana - 3. Ambiguità costitutiva dell'opzione per i poveri. Primo nodo: la povertà è una categoria sociologica o teologico-spirituale? Male da combattere o tesoro da custodire? - 4. Secondo nodo: le «cause strutturali» della povertà. Una diagnosi stranamente attardata e le strategie sottili del Mercato - 5. Le seduzioni del Capitale e il regno del Falso) - II. Teologia della Natura (1. Una apparente «correzione di rotta». Povertà e Natura - 2. «Liber naturae» e «liber scripturae»: un legame spezzato e una Natura «romantica» - 3. L'opzione «teilhardiana» e la teologia della Rete di padre A. Spadaro. Verso una eco-teologia - 4. Incipit parodia. Eugenio Scalfari teologo del Papa) |