Bassifondi Stampa E-mail

Maksim Gor'kij

Bassifondi

Edizioni Clichy, pagg.133, € 10,00

 

gorkij bassifondi  IL LIBRO – "Bassifondi", scritto nel 1902, è un'opera polifonica, allucinata e geniale, che anticipa tutto il realismo russo e molte delle correnti più anomale del Novecento, pur non avendo ancora ricevuto il giusto e corretto riconoscimento.
  "Nei bassifondi – scrive Alice Farina - non c'è scelta, come non c'è scelta nella disperazione. Non esiste menzogna, come non esiste verità. La libertà come assenza; quindi come privazione, come non essere. Tutti mentono ma non conoscono la menzogna. L'unico è Luka, che la utilizza per i proprio scopi. Scopi indistinti, volutamente non chiariti dall'autore. Scopi che non sono tali.
  "È in questa indistinzione, in questa dimensione tra i confini, in questa impossibilità di categorizzazione che pure si colloca l'opera di Maksim Gor'kij, una letteratura dalle molteplici forme e direzioni, che si attaglia al sociale, spesso scardinandolo, ambendo all'universale. Un'opera fatta di meschini che non sanno di mentire, maestri privi di magistralità, vivi che sono morti e morti che sono vivi. Una letteratura che è, come scrisse l'autore medesimo nel 1889, nient'altro che «una tribuna per qualsiasi uomo che abbia nel cuore il desiderio ardente di confidare agli altri uomini che la vita è male organizzata e che grandi sono le sofferenze umane, che occorre rispettare l'uomo e che per tutti gli uomini è necessaria la libertà! La libertà! La libertà!»."

  DAL TESTO – "ATTORE. Prima che il mio organismo fosse avvelenato dall'alcol avevo una buona memoria... Ma adesso è tutto finito, vecchino mio! È tutto finito per me! Ho sempre recitato questa poesia con gran successo... Uno scroscio di applausi! Tu non sai cosa siano gli applausi... Vedi, son come la vodka! Andava così, uscivo, mi mettevo in posa... (Si mette in posa) Mi mettevo così e... (Sta in silenzio) Non mi ricordo niente... Neanche una parola... Non ricordo! La mia poesia preferita... È terribile, vecchino, vero?
  "LUKA. Eh sì, non c'è niente di buono se dimentichiamo ciò che amiamo. La nostra anima è racchiusa proprio in questo...
  "ATTORE. La mia anima me la son bevuta tutta, caro vecchino... Sono un uomo perduto... E perché
perduto? Non ho mai avuto fiducia... E sono finito...
  "LUKA. E quindi? Ti puoi sempre far curare! Ho sentito dire che oggi curano anche l'alcolismo! E lo curano gratis, amico mio... Esistono delle cliniche costruite apposta per gli alcolisti... Intendo, per poterli curare gratuitamente... Vedi, hanno riconosciuto che dietro l'alcolista si nasconde un uomo e sono perfino contenti quando qualcuno desidera farsi curare! Su allora, fallo! Che aspetti..."

  L'AUTORE – Maksim Gor'kij nasce nel 1868. A vent'anni viene per la prima volta arrestato per la sue idee politiche. Nel 1902 pubblica "Bassifondi" e poi partecipa alla rivoluzione del 1905. È costretto a fuggire negli Stati Uniti, dove pubblica "La madre" e quindi, nel 1906, si trasferisce in Italia, dove pubblica "Gli ultimi" e dove rimane fino agli albori della rivoluzione bolscevica, della quale è uno dei maggiori protagonisti. Amico di Lenin e tra i pochi capaci di non entrare in aperto contrasto con Stalin pur continuando a difendere le proprie opinioni, muore a Mosca nel 1936, salutato come uno degli eroi della sua patria.

  INDICE DELL'OPERA – Tutti pellegrini su questa terra. Un'introduzione a Bassifondi, di Alice Farina – Bassifondi – Personaggi – Atto Primo – Atto Secondo – Atto Terzo – Atto Quarto