Nell'Islam iranico 2 |
Henry Corbin
IL LIBRO – Autore di riferimento, nodo imprescindibile nella ricerca di un filone spirituale ininterotto che va dall'Iran mazdeo all'Iran shī'ita, per Corbin Sohrawardī è stato il pensatore più congeniale, un vero alter ego. Le opere dello shaykh al-Ishraq sono infatti iniziazione a un percorso filosofico e spirituale, l'incontro immaginale ed ermeneutico con un Plato redivivus, "un Platone percepito nella luce del futuro". La hikmat al-Ishraq, "sapienza orientale" e "filosofia illuminativa" si fa barzakh, "essere tra", confluenza nella gnosi islamica di tradizioni e testimonianze mazdee, caldaiche ed ermetiste. Il tesoro degli Ishraqīyun si consegna come lascito da riattivare attraverso un incontro personale, nei modi rappresentati simbolicamente dai Racconti mistici di Sohrawardī e così straordinariamente interpretati da Corbin in quest'opera. DAL TESTO – "Il termine ishrāqī, "orientale", in Sohrawardī qualifica al contempo il supremo modo della conoscenza spirituale e il gruppo dei Saggi teosofi, degli "ieratici", che hanno come fine e vocazione tale conoscenza. Diverse allusioni sono dunque raccolte nella parola ishrāqī, "Oriente" e "Orientale" non rappresentano semplicemente riferimenti geografici o etnici, ma designano essenzialmente qualcosa che non si può reperire sulle carte dei nostri atlanti. È necessario dunque che si apra un passaggio dal senso letterale al senso spirituale del termine "Oriente": è l'idea di illuminazione, di fenomeno e visione di luce, di fotismo, ad aprirlo. Ma allora la parola "illuminazione" sarebbe insufficiente, da sola, a mettere in relazione questo termine con la fonte orientale. Di conseguenza, se si impiegano le parole "Oriente" e "Orientali", bisogna evitare qualunque tipo di equivoco geografico. Infatti, dal punto di vista ishrāqī, particolarmente oggi, si deve constatare che l'Oriente geografico è popolato da una folla di "occidentali", mentre in Occidente sussistono ancora alcuni veri "orientali". Conviene lasciarsi guidare da quanto citato prima: "Esisteva presso gli antichi Persiani una comunità di eletti guidati da Dio". Sohrawardī traspone in questo modo l'allusione di un versetto coranico. Nella misura in cui saremo in grado di riprodurla, questa trasposizione ci fornirà la regola non solo dell'ascendenza degli Ishrāqīyūn, ma anche della loro posterità, di una tradizione "orientale" che, essa sola, fornisce ai Saggi "orientali" questa qualifica." L'AUTORE – Henry Corbin (1903-1978) è stato un fi losofo orientalista di enorme infl uenza nel pensiero contemporaneo. Con la sua opera monumentale di saggi e di edizioni critiche, ha rivoluzionato la nostra conoscenza del mondo islamico, facendoci riscoprire l'immenso tesoro spirituale e fi losofi co dell'Iran sciita. I suoi studi sono diventati punto di riferimento imprescindibile non solo per gli storici e i fi losofi delle religioni, e per chi si occupa del dialogo interculturale tra Oriente e Occidente, ma per tutti coloro che sono interessati a esplorare le ricche potenzialità della dimensione immaginale, di ciò che Corbin chiamava "mundus imaginalis", chiave per comprendere ogni fenomeno religioso e ogni atto creativo. Tra le opere più famose, già tradotte da Mimesis: "Il paradosso del monoteismo" (2011), "Nell'Islam iranico 1" (2012), "Tempo ciclico e gnosi ismailita" (2013), "La Sophia eterna" (2013). Sono in corso di pubblicazione gli altri due volumi che completano la summa "Nell'Islam iranico". INDICE DELL'OPERA – Pensare nella luce del futuro. Henry Corbin e il platonismo di Sohrawardī. Introduzione, di Salvatore Lavecchia - Nell'islam iranico. aspetti spirituali e filosofici - 2. Sohrawardī e i platonici di Persia – Trascrizioni - Argomento dei libri I e II - I. Il grande progetto di una vita - II. La teosofia "orientale" - III. La luce di gloria mazdea (xvarnah) e l'angelologia - IV. La luce di gloria e il Sacro Graal - V. Il "racconto dell'arcangelo imporporato" e le gesta mistiche iraniche - VI. Il "racconto dell'esilio occidentale" e le gesta gnostiche - VII. La tradizionione "orientale" - L'Oriente esistenziali di Henry Corbin. Postfazione, di Roberto Revello |