Storia di Venezia |
Paolo Scandaletti
IL LIBRO – La grande storia di una città unica al mondo, nata prima dalle mani di pescatori ex contadini e poi da profughi, in quella Laguna che la renderà inespugnabile. Case sull'acqua come non s'era mai visto: calli, campielli e poi palazzi sontuosi, una Piazza e una Basilica che tutto il mondo vede. Undici secoli di storia senza invasioni, un'originale Repubblica aristocratica, la ricchezza dal commercio sui mari, l'arte del governare e del bel vivere, diplomazia e burocrazia invidiate. DAL TESTO – "Alla riunione del Maggior Consiglio si immettevano nell'urna tante palle quanti erano i presenti, trenta d'oro e le altre d'argento; le più preziose contenevano una piccola pergamena con la scritta "elettore". Era un bambino a fare l'estrazione. Fra i trenta sorteggiati se ne sceglievano, con le stesse modalità, nove che a loro volta (a maggioranza di sette) formavano una lista di quaranta elettori tra i quali si sorteggiavano i dodici che eleggevano venticinque colleghi. Ancora e sempre membri del Maggior Consiglio, tra i venticinque se ne sorteggiavano nove, i nove nominavano altri quarantacinque fra i quali undici tirati a sorte avrebbero nominato i quarantuno elettori del Doge. L'elezione era valida quando l'aspirante al corno otteneva almeno venticinque consensi sul suo nome. E fino alla fumata bianca si doveva restare rinchiusi nel Palazzo ducale. L'AUTORE – Paolo Scandaletti ha pubblicato libri premiati e tradotti, fra cui le biografie di Antonio da Padova, Galileo Galilei, Gaspara Stampa, Chiara d'Assisi, Rino Snaidero e Ottavio Missoni. Giornalista, ha lavorato nei quotidiani e alla Rai. Responsabile del progetto storico "Rileggiamo la Grande Guerra", ha insegnato Storia del giornalismo nelle università di Chieti, Napoli e Roma. Nelle collane editoriali della Biblioteca dell'Immagine, ha pubblicato "Storia di Venezia", "Storia dell'Istria e della Dalmazia" e "Giambattista Tiepolo". INDICE DELL'OPERA – Presentazione della collana - Storia di Venezia - Parte prima. Dalla Città inventata all'Oligarchia - I. Non è nata per miracolo (I "natives" - Aquileia vittima di Attila - Ha eliminato Comacchio - Un colpo magistrale, il corpo di San Marco - Spirito di quartiere) - II. Una democrazia aristocratica (Il Maggior Consiglio patron della Repubblica – Non c'erano partiti, ma candidati) - III. Lo Stato "da Tera" (Sui boschi comandava Lei) - IV. La casta del potere marciano (Patrizi che lavoravano - I sovrani ospitati dai nobili) - V. La Maestà ducale, Lui e Lei (In campagna con il Burchiello) - VI. L'abito fa il monaco - VII. La piramide sociale - VIII. Un'invidiabile burocrazia - IX. All'Arsenale sedicimila operai (Selezione e cura dei legni) - X. Accorti diplomatici e babài (Le denunce nella bocca del Leone) - XI. Qui nasce lo Stato laico moderno - Parte seconda. Cultura, arte e bel vivere - I. Carlo Goldoni fa il Teatro nuovo (Farfallone colto e informato) – II. Vivaldi e Tartini, la musica immortale (Fallito come prete e impresario teatrale – Anna Giraud, la prediletta - Giuseppe Tartini è il violino - Mezzo secolo alla Basilica del Santo) - III. Le feste e il Gran Carnevale (La voglia di vivere) - IV. Dilagano il gioco d'azzardo e il sesso (Gaspara Stampa canta l'amore) - V. Casanova contro i cicisbei (Un'ottima spia, anche) - VI. La cultura libera e tutelata (Padova, Università all'avanguardia - Baffo: Scrivo come che parlemo - Nasce il giornale popolare) - VII. Scuole d'arti di devozione e tradizioni popolari (Solidarietà assai diffusa - "El Codega col feraletto") - VIII. Da Tiziano a Canaletto, da Canova a Palladio (Pittore di Corte a Madrid - Guardi precursore degli Impressionisti - Nelle campagne le ville-fattoria - Come rifare il Ponte di Rialto - La dispersione del patrimonio pittorico) - Parte terza. Dal declino aristocratico al rilancio nel mondo - I. Dai traffici marittimi all'investimento agrario (Il debito pubblico è dimezzato - Condividere il potere per creare uno Stato moderno?) - II. Il declino politico lungo un secolo (Pesanti giochi politici sulla testa di Venezia) - III. Il disfacimento del patriziato (Non cambiare nulla, altrimenti crolla tutto - Non si può parlare, né informarsi) - IV. L'invasione francese e il "calabrache" veneziano (La resa programmata) - V. I nobili cedono il potere a Napoleone (A Palmanova, il Corso dichiara la guerra - La quinta colonna si muove - Il popolo in piazza) - VI. La Municipalità, parvenza di autonomia (San Marco gà girà pagina - A vuoto il Congresso di Bassano) - VII. Campoformido consegna Venezia all'Austria (Lotte politiche sul Conclave veneziano) - VIII. Ancora i Francesi, Austriaci fino al 1866 (Daniele Manin e Niccolò Tommaseo) - IX. Venezia riparte (Marghera, il grande progetto di Foscari e Volpi - Con quale futuro?) - Le tappe principali - Bibliografia |