La filosofia politica di Platone |
Aldo Lo Schiavo
IL LIBRO – Nel quadro della più ampia problematica della filosofia platonica (di cui l'autore si è occupato nel volume "Platone e le misure della sapienza", 2008), l'interesse politico rappresenta il principale filo conduttore di una ricerca che coinvolge varie tematiche: dall'antropologia alla psicologia, dalla pedagogia alla retorica, dall'etica alla teoria dello Stato. Con ineguagliata lucidità e originalità, Platone affronta i più delicati temi della filosofia politica: la determinazione dell'idea di giustizia, quale condizione prima del buon governo; la natura della legge, delle sue funzioni e dei suoi limiti; i problemi della formazione del consenso, della libertà, della costrizione; i caratteri della struttura sociale e della selezione della classe dirigente; la fenomenologia delle forme costituzionali, rilevata fra storia e mito. Tutto ciò passa attraverso una ricerca continua, che non si quieta in soluzioni definitive o dogmatiche. Il suo stesso modello ideale di Stato, l'ariste politeia, illustrato nella Repubblica e mai rinnegato, si apre al confronto con la dura esperienza della realtà politica, prima attraverso l'ipotesi dell'orthe politeia del Politico, poi con l'analisi di una deutera politeia nelle Leggi. Quei tratti autoritari che a volte aduggiano il suo progetto politico, sono superati e come riscattati da una elevata concezione, laica e aristocratica, dell'uomo e dei suoi valori. DAL TESTO – "L'aristocrazia a cui Platone ha sempre pensato è una aristocrazia di intelletti anche moralmente forti, un'aristocrazia cioè de "i migliori" per sapienza e insieme per rigore morale. Le due componenti sono per lui inscindibili (ed è ciò che spesso sfugge agli studiosi). I "filosofi" destinati al governo dello stato dovranno risultare preparati su tale duplice fronte e aver superato a riguardo le più dure prove. L'auspicato consenso popolare, poi, non è quello in qualsiasi modo acquisito, mosso magari da interessi di parte o dalla demagogia di capi popolo, non è un consenso di massa, bensì il consenso che discende da sano convincimento personale, da adesione disinteressata, dal riconoscimento delle superiori ragioni dell'interesse collettivo. Se tale consenso non nasce spontaneo, allora è più che legittimo che le decisioni di governo o le statuizioni di legge s'impongano tramite costrizione. Se avesse puntato solo sul consenso, Platone sarebbe stato, più che un ingenuo utopista, uno sprovveduto di cose politiche. Egli non lo era proprio." L'AUTORE – Aldo Lo Schiavo (1934), storico della filosofia, laureato in Giurisprudenza all'Università di Bologna e in Filosofia all'Università di Roma "La Sapienza", dirigente al Ministero della Pubblica istruzione, ispettore centrale per l'insegnamento della filosofia, redattore dell'Enciclopedia Treccani. Dopo gli studi di critica radicale dell'idealismo gentiliano (a cui si riferisce anche il saggio "La religione nel pensiero di G. Gentile", "La Cultura", 1968), ha dedicato la sua ricerca alla filosofia greca dai Presocratici a Platone, muovendo dall'esame del contributo del mito arcaico alla nascita del razionalismo antico. Allo studio del pensiero greco, dalle origini a Platone, Aldo Lo Schiavo ha dedicato i seguenti lavori: "Omero filosofo. L'enciclopedia omerica e le origini del razionalismo greco" (Firenze, Le Monnier, 1983); "Charites. Il segno della distinzione" (Napoli, Bibliopolis, 1993); "Themis e la sapienza dell'ordine cosmico" (Napoli, Bibliopolis, 1997); "Filosofia del mito greco" (Roma, IPS Editrice, 2000); "Il fondamento pluralista del pensiero greco" (Napoli, Bibliopolis, 2003); "Platone e le misure della sapienza" (Napoli, Bibliopolis, 2008). INDICE DELL'OPERA – I. Il processo a Socrate, la giustizia, i giudici (1. Socrate giudica i suoi giudici - 2. Responsabilità della retorica adulatoria - 3. La giustizia e il governo dello stato - 4. Legge, giudici e loro controllo - 5. Conclusione. La supremazia della ragione) - II. Persuasione e costrizione. La logica del governo e della legge (1. iL campo semantico di 'peitho', 'bia' e 'ananke' – 2. Persuasione e costrizione: una relazione diversificata - 3. Nella prospettiva pedagogica - 4. Del governo e della legislazione. 'Nomos' e 'nous' - 5. Della persuasione nei proemi alle leggi - 6. Leggi non scritte. 'NoMos', 'physis', 'theos' - 7. La costrizione dei filosofi a governare - 8. Ragione e necessità nell'ordine cosmico) - III. La libertà e il suo fondamento (1. Della libertà in Grecia prima di Platone - 2. Platone e il fondamento dell'ordine morale e politico - 3. La libertà nell'ordine politico - 4. La libertà nell'ordine morale. Il dominio di sé - 5. La libertà intellettuale e morale del filosofo - 6. L'altra faccia della medaglia) - IV. Fenomenologia delle forme politiche (1. Una prospettiva storica fra mito, realtà e modello - 2. Trasformazione degenerativa delle forme di governo - 3. Le forme costituzionali nel 'Politico' – 4. Della tematica costituzionale delle 'Leggi') - V. La repubblica aristocratica (1. Ruolo dei valori aristocratici - 2. L''ariste politeia' della 'Repubblica' - 3. La scienza del bene e il dovere dei filosofi governanti - 4. L''orthe politeia' del 'Politico' - 5. La 'deutera politeia' delle 'Leggi' - 6. Corrispondenza dell'ordine umano, politico, cosmico) – Bibliografia - Indice analitico |