La teologia politica di san Paolo Stampa E-mail

Jacob Taubes

La teologia politica di san Paolo
Lezioni tenute dal 23 al 27 febbraio 1987
alla Forschungsstätte della Evangelische Studiengemeinschaft di Heidelberg


Adelphi Edizioni, pagg.240, € 28,00

 

taubes teologia  IL LIBRO – Quando qualcuno scriverà la storia intellettuale degli ultimi trent'anni, Taubes non potrà che spiccare come una figura inevitabile – tanto più influente quanto più elusiva e celata dietro le quinte. Discendente di una famiglia di rabbini, Taubes esordisce giovanissimo con un importante libro sulle concezioni apocalittiche ed escatologiche della storia, da Giovanni a Gioacchino da Fiore fino a Marx e Kierkegaard, cui seguono lunghi anni di silenzio durante i quali egli si impone come un autorevole maestro orale: è intorno al suo istituto a Berlino che, sul finire degli anni Sessanta, si raccolgono i leader della rivolta studentesca. E a lui fanno capo numerose iniziative di grande rilievo, come la collana «Theorie» dell'editore Suhrkamp. Il pensiero di Taubes, dunque, filtra a lungo per vie indirette, e comunque in modo assai efficace, finché nel febbraio 1987, poche settimane prima della morte, egli accetta di tenere a Heidelberg un seminario sulla Lettera ai Romani di san Paolo, il testo massimo su cui si dividono le acque fra la Legge e la Grazia, fra ebraismo e cristianesimo, fra tradizione ellenica e tradizione giudaica. Seminario che si trasforma in una febbrile summa del suo pensiero, la cristallizzazione di tutti i suoi temi essenziali, nonché l'occasione per un ultimo emozionante confronto con l'antagonista che più lo aveva provocato a pensare: Carl Schmitt.

  DAL TESTO – "Il confronto Paolo-Mosè è suggerito dallo stesso Paolo. La mia ipotesi è che l'origine del cristianesimo vada ricercata non tanto in Gesù, quanto in Paolo. Ecco il problema da affrontare, e la sua motivazione sta nel parallelismo fra Mosè e Paolo. Come storico della religione, non come teologo, sostengo che Paolo va messo in relazione con questo problema. Questa premessa fin troppo insistita può servire però per capire sia la frase di Paolo in Romani, 9, 1-3, sia che cosa può voler dire essere anatema e separato da Cristo, per capire cioè che si tratta di parole pronunciate seriamente, ma che Paolo sceglie un piano diverso da quello di Mosè. La motivazione della sua critica a Mosè la trovate nella Lettera ai Corinzi, almeno io la trovo, ma credo che questa tesi sia plausibile anche dal punto di vista filologico e simbolico-religioso. (Con Carl Schmitt non ho avuto
problemi. Un simbolo egli lo comprende subito. Al volo. Il resto, l'esegesi, la lascio agli eruditi. Questo metodo intuitivo è certo rischioso, ma, quando lo si domina, il gioco è fatto."

  L'AUTORE – Jacob Taubes (1923-1987) si trasferì nel 1949 negli Stati Uniti, dove insegnò al Jewish Theological Seminar. Fra il 1951 e il 1953 Gershom Scholem lo volle all'Università ebraica di Gerusalemme. Fu poi a Harvard, Princeton e alla Columbia University. Tornato in Europa, dal 1966 fino alla morte tenne la cattedra di Cultura e religione ebraica e in seguito quella di Ermeneutica presso la Freie Universität di Berlino. "Abendländische Eschatologie" apparve nel 1947.

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione - La teologia politica di San Paolo – Introduzione - I. Approccio autobiografico alla Lettera ai Romani - II. Paolo nella storia della religione ebraica. La logica messianica - Parte prima. Letture da Paolo e Mosè. La fondazione di un nuovo popolo di Dio - I. I destinatari della Lettera ai Romani (a. Il vangelo come dichiarazione di guerra a Roma. Lettura di Romani, 1, 1-7 - b. Gerusalemme e la legittimità della missione universale. Lettura di Romani, 15, 30-33) - Excursus: il destino delle comunità giudeo-cristiane - II. Nómos: legge e giustificazione. Lettura di Romani, 8, 9-11 - III. Elezione e rinnegamento. Lettura di Romani, 8,31-9,5 e di Talmud babilonese, Berakhot, 32 a - IV. Pneûma. Il superamento della storia della salvazione e l'oltrepassamento di questo mondo. Lettura di Romani, 9-13 - Parte seconda. Gli influssi di Paolo e la trasfigurazione moderna del messianico - I. Estranei in questo mondo: Marcione e le conseguenze - II. Gli zeloti dell'assoluto e della decisione: Carl Schmitt e Karl Barth - III. Il nichilismo come politica mondiale e il messianismo estetizzato: Walter Benjamin e Theodor W. Adorno - IV. L'esodo dalla religione biblica: Friedrich Nietzsche e Sigmund Freud – Appendice. La storia Jacob Taubes-Carl Schmitt - Postfazione di Wolf-Daniel Hartwich, Aleida e Jan Assmann (Introduzione - I. Letture. La legittimazione e la formazione di una nuova alleanza - II. Ricezione: Paolo e il moderno - III. Teologia politica) - Indice dei nomi