La Storia non dorme mai |
a cura di Lorenzo Vitelli e Martina Turano
IL LIBRO – Nato dalla rubrica Homines dell'Intellettuale Dissidente, il presente saggio passa in rassegna la Storia attraverso quelle personalità sconfitte dal corso degli eventi che hanno tuttavia lasciato un segno indelebile nel tempo. In base all'esigenza, tremendamente attuale, di recuperare il monito che i vinti, attraverso la loro vita, hanno tramandato ai posteri, si tenta in questo luogo - grazie al contributo dei vari autori - di tornare a pensare il reale come trasformabile per forzare nuovamente gli scenari chiusi della Storia. DAL TESTO – "La Storia sembra ripetersi in un eterno ritorno dell'uguale, in un moto irregolare in cui intervengono uomini ed idee per rimettere in discussione il corso degli eventi, per obbligarla a non ritenersi mai conclusa né assolutizzata. Queste personalità, paradossalmente, intrattengono un dibattito con la Storia tentando di giudicarne il corso e, pur rimanendo da essa sconfitti, rappresentano per i posteri non soltanto un caso di esemplarità, ma un campanello d'allarme che suona come un monito, come una profezia; ci mettono in guardia di fronte ad un mondo che vuole assolutizzarsi nelle sue contraddizioni; da sconfitti, sorgono dai cimiteri del tempo per vivificare queste antinomie, per mettere in evidenza il pericolo di una chiusura quando ideologia e realtà, dimensione ideale e dimensione reale si compromettono dando vita ad un sistema sociale ingiusto, alla povertà e alla miseria spirituale. I vinti criticano e investono la Storia della possibilità di altro, e questa possibilità sta proprio nella sconfitta, nell'incompiuto, nell'indefinito, nel fatto che la loro dimensione ideale non è scesa a compromessi con il reale, e perciò pur rimanendo inattuale, risulta del tutto valida e possibile, se ci convinciamo che l'esistente possa essere trasformato dalle idee e dagli uomini. Solo così queste idee sconfitte, che non si sono mondanizzate ma che mantengono intatta la loro purezza, possono coincidere in forma armonica con l'esistente e ravvivarlo, generando un mondo migliore. Compiere un'analisi della Storia sulla base dei vincitori, vorrebbe dire non avere un reale sguardo critico nei confronti di essa, soprattutto se la Storia ci dimostra, essendosi raramente chiusa in forme armoniche, di essere permeata dalla contraddizione; e a questi vincitori, nella maggior parte dei casi, da Cesare a Napoleone, non va il merito di averla fatta, la Storia, ma piuttosto di aver lasciato l'ideale compromettersi con l'esistente, reificarsi per compiersi solo in parte, mutilato. Proprio per questo anche i vincenti finiscono per essere sconfitti da chiunque sia consapevole della contraddizione che permea i rapporti di forza del reale." I CURATORI – Lorenzo Vitelli nasce a Roma il 23 luglio 1992. Ottiene al "Lycée Chateaubriand" il diploma di maturità nel 2010. Dopo un primo anno di economia alla Luiss Guido Cadi si trasferisce definitivamente alla facoltà di Filosofia dell'Università "Sapienza" di Roma. È ideatore e capo-redattore del Quotidìano telematico "L'Intellettuale Dissidente", nonché fondatore dell'Associazione "Contro Cultura". INDICE DELL'OPERA – Introduzione, di Lorenzo Vitelli e Martina Turano - Ettore e Achille: le origini eroiche della sconfitta, di Francesco Chiarizia de Molise - Mishima e de La Rochejaquelein: controrivoluzione e tradizione, di Martina Turano - Zapata e Lumumba: la passione durevole dell'anti-colonialismo, di Alessio Caschera - Chavez e De Gaulle: tra modernità e sovranità, di Kirios Di Sante - Gentile e Gramsci: due eroi italiani, di Diego Fusaro - Rousseau e Thoreau: critiche attuali, vite inattuali, di Lorenzo Vitelli - Spartaco e Stenka Razin: quando gli oppressi solcano la Storia, di Antonino De Stefano - Pierre-Joseph Proudhon e Giuseppe Mazzini: dialoghi patriottici, di Sebastiano Caputo - Auguste Blanqui e Carlo Pisacane: romantiche sconfitte, di Lorenzo Vitelli - Majakovskij e D'Annunzio: un ideale per due rivoluzioni, di Martina Turano - Pound e Pasolini: dialoghi trasversali, di Carlotta Maria Correra |