Felicità è donarsi Stampa E-mail

Claudio Risé

Felicità è donarsi
Contro la cultura del narcisismo


Edizioni San Paolo, pagg.144, € 14,00

 

risè donarsi  IL LIBRO – La cultura del narcisismo confonde il nostro povero ombelico (non a caso sempre più esibito dalla moda) con la cornucopia, la mitica coppa dell'abbondanza. Non è così: possiamo guardarcelo e riguardarcelo, ma non ne uscirà mai nulla, e tanto meno oro, e magici profumi.
  La felicità sta da tutt'altra parte.
  Per lasciarla avvicinare, dobbiamo fare esattamente il contrario: alzare lo sguardo al di sopra del nostro supercelebrato ombelico, e poi ancora più su. Dopo, una volta incontrato con lo sguardo l'altro, e dietro di lui l'intero mondo vivente, finalmente possiamo, e dobbiamo, fare il gesto: tendere la mano, offrire, offrirci. Donare e donarci.
  È allora, e soltanto allora, che tutto può cambiare. Che la vita, quella vera, la straordinaria vita umana, può cominciare a fluire. Che la mitica cornucopia, la coppa dell'abbondanza e della felicità, può finalmente rovesciarsi su di noi.

  DAL TESTO – "Il dono, infatti, è cambiamento, è sviluppo, è creazione di una situazione diversa. Soprattutto è incontro e relazione. Due mele hanno spalancato l'incontro pieno col mondo al cuore di un adolescente milanese già indurito dalla diffidenza. Ma così facendo ne mettono a rischio la precisa, definita, identità, costruita con cura e attenzione dal suo ambiente, col quale lui aveva già costruito segrete e in parte inconsce complicità. Il dono scompagina tutto, perché libera «l'anima che ha la scala più lunga e può scendere più in basso (dopo essersi librata sulle nuvole), l'anima più vasta, quella che può correre, errare, vagabondare più lontano in se stessa».
  "Insomma, una mano tesa e due mele offerte, con intenzione, provocano una rivoluzione molto più profonda di molti discorsi ideologici, fanno crollare mura, sottraggono un individuo ai suoi padroni legali, i genitori, per consegnarlo al mondo. E, nel caso della personalità religiosa, al Signore del mondo, che è Dio. Come si vede, non è poca cosa. È la vita come movimento e trasformazione.
  "Martin Buber, padre della filosofia dialogica, parla a questo proposito di grazia: «Il tu mi incontra per grazia, non si incontra cercandolo... Il tu mi incontra. Ma io entro con lui nella relazione immediata. Così la relazione è al tempo stesso essere scelti e scegliere, patire e agire... Divento io nel tu: diventando io, dico tu. Ogni vita reale è incontro».
  "Il dono va accolto. Questo comporta una scelta di vita, addirittura un modo di essere: essere per il dono. Ed è quanto la personalità ossessiva, protagonista della tarda modernità, non riesce a fare, proprio perché per farlo metterebbe a rischio le forme costituite, cui è irrimediabilmente legata. È per questo che l'ossessivo fa così fatica a decidere, a scegliere. Perché scegliere, qualsiasi cosa: una donna, una casa, una fede, significa appunto accettare il dono che in quel momento la vita ti offre. Lasciare avvicinare l'altro che te lo fa acconsentendo a mettere in moto un processo di cambiamento. Che potrebbe diventare, letteralmente, una catastrofe, un rovesciamento del mondo. E questo l'ossessivo non osa farlo."

  L'AUTORE – Claudio Risé, psicanalista, già docente di Scienze sociali alle Università di Trieste-Gorizia, dell'Insubria (Varese) e della Bicocca (Milano), lavora da trent'anni sulla psicologia del maschile, e sui problemi derivanti dalla crisi della figura paterna. Su questo tema ha pubblicato, con le Edizioni San Paolo, "Il Padre l'assente inaccettabile" (20137) e "Il mestiere di padre", tradotti in molti paesi europei e in Brasile. I suoi libri "Essere Uomini" e "Parsifal" (Red edizioni) sono stati tradotti rispettivamente in portoghese e in spagnolo. Tra i suoi ultimi lavori: "Cannabis. Come perdere la testa e a volte la vita" (San Paolo 2007), "Il mestiere di padre" (20114), "Il Padre. Libertà, dono" (Ares 2013). Il suo sito presenta articoli, interventi recenti e le testimonianze dei lettori.

  INDICE DELL'OPERA – Premessa - Alziamo il sipario - Capitolo 1. Il dono dell'adolescenza (L'avventura. Alla scoperta del dono - Narcisismo, e sbiadimento del dono - "Per sé" fa male - La malattia del trattenere - Il controllo contro il dono - Paura del dono, paura dell'altro - La nevrosi ossessiva all'alba della modernità. Il caso di Jean-Jacques Rousseau - La paura del cambiamento - Il dono e la trasformazione - La paralisi dell'asino di Buridano - Dalla commedia alla felicità) - Capitolo 2. Il Sacro, fonte del dono (Il dono dei genitori - Allontanamento del Sacro e crisi del dono - Il bimbo e il fanciullo divino - Che fare della luce? - I giovani contabili - Luigi Giussani, il prete di Desio) - Capitolo 3. Un dono della giovinezza (Il sapere e il piacere avventuroso - Il dono del Maestro - I doni della guerra e della vittoria - Dono e Comunità - Il dono dei morti - Il dono degli sconfitti) - Capitolo 4. Il dono della relazione d'amore (Il dono nell'educazione sentimentale - L'egoismo maschile - L'affermazione dell'egoismo femminile - L'erotismo postmoderno - La monarchia del sesso - La bella del Frecciarossa - Oggetto d'amore e oggetto di consumo - La sindrome della valutazione qualità/prezzo - Il dono d'amore) - Capitolo 5. I maestri interiori del dono. I sogni (Il maestro del dono - Il dono, il confine e il bosco - Intuizione, naturalezza, semplicità - Il cuore innamorato e la "volontà di conoscere" - La nudità) - Capitolo 6. Progetto di vita e dono d'amore nella maturità (Il dono del figlio vs l'acquisto del figlio (nuovo bene di consumo) - Crescere un figlio, negli anni '70 - Il figlio come altro - La donna, ispiratrice e nutrice del progetto di vita - La Moidi e il servire) - Capitolo 7. Il dono della vita che passa (L'incontro con la morte e la sua forza - Le ricchezze della morte - La paura del contagio e della morte. L'ipocondria - Il vecchio e il contagio - Il dono al giovane - Il dono del coraggio - Lealtà e libertà - La tristezza del giovane avaro - Il vecchio Eros)