Cina, la primavera mancata Stampa E-mail

Aa. Vv.

Cina, la primavera mancata

L'asino d'oro Edizioni, pagg.XIII-150, € 12,00

 

aavv cina-primavera  IL LIBRO – Sull'onda della primavera araba un misterioso gruppo di dissidenti inizia a diffondere sul web cinese messaggi che incitano la popolazione alla protesta. Le 'passeggiate dei Gelsomini' dell'inverno 2011 in Cina si rivelano un fallimento, ma scateneranno la peggiore repressione degli ultimi vent'anni e metteranno in luce tutti i timori del regime di Pechino, stretto tra l'obbligo di garantire ai cittadini una continua crescita economica e la necessità di zittire tutte le voci discordi.
  Quattro giornalisti italiani che hanno vissuto in presa diretta gli avvenimenti del 2011 raccontano la mancata 'primavera cinese', tra arresti, censura su internet e paranoia del regime, fino alla rovina del leader Bo Xilai e alla clamorosa fuga del dissidente Chen Guangcheng. La dura repressione dei Gelsomini cinesi ancora continua, proprio alla vigilia della più importante successione politica degli ultimi dieci anni.

  DAL TESTO – "Inoltre - ed è un dettaglio da non sottovalutare - il ruolo dei social network diventa decisivo in fase di supporto alla manifestazione, di organizzazione e di sensibilizzazione dell'opinione pubblica. I primi a scendere in piazza nell'escalation del Nord Africa sono stati i tunisini con la loro rivolta del pane; subito dopo il primo moto degli affamati si sono aggiunte le connotazioni per una svolta democratica, fino al coinvolgimento dei social network. Ma la scintilla è stata la fame, senza bisogno di transoceaniche istigazioni alla rivolta o hashtag di Twitter rimbalzati in mezzo mondo. E questo la dirigenza del Partito comunista - cresciuta a ciotole di riso e teorie maoiste – lo sa molto bene: fu lo stesso Mao Zedong, in contrasto con i piani alti del Pcc durante la guerra civile contro i nazionalisti di Chiang Kai-shek, a spingere per un'insurrezione popolare che fosse contadina, non operaia, che partisse dalle campagne, non dalle fabbriche.
  "Con le dovute proporzioni, il malcontento risiede ancora nelle regioni più povere della Rpc, dove continuamente si verificano violenti espropri terrieri in nome del progresso; da dove provengono i lavoratori migranti – a centinaia di milioni -, motore della produzione 'made in China' a basso costo, che nell'estate 2011 si sono già rivoltati a dovere, con la serie di scioperi Foxconn e Honda finiti con un sostanzioso arrotondamento della busta paga; infine dove i prezzi dei generi alimentari di prima necessità sono saliti alle stelle con la siccità che nell'inverno 2010-2011 è piombata sui campi coltivati a grano e ortaggi della Cina centrale. Senza contare la minaccia della bolla immobiliare che pende sulle metropoli più ricche e il piano di rivalutazione graduale dello yuan, manovra economica che inevitabilmente andrà a incidere sulla fascia meno abbiente della popolazione cinese. Tutti problemi già segnati nell'agenda di Pechino, ai quali il governo, almeno apparentemente, sta cercando una soluzione armoniosa, per dirla nello slang dei figli della Rivoluzione, con la R maiuscola.
  "Per questo, voler applicare a tutti i costi il brevetto 'del gelsomino' alla situazione cinese è apparsa fin da subito una forzatura poco comprensibile e che anzi ha aperto il fianco alle critiche grossolane della propaganda nazionale, tutta impettita di fronte al tentativo di ingerenza straniera nelle cose cinesi."

GLI AUTORI –   Sonia Montrella, laureata in Lingue e civiltà orientali, dal 2010 collabora con "AgiChina24".
  Simone Pieranni, laureato in Scienze politiche, nel 2009 ha fondato "China Files", agenzia editoriale con sede a Pechino. Scrive per "Il Fatto Quotidiano" e "Wired".
  Alessandra Spalletta, laureata in Lingue e Civiltà Orientali, ha proseguito gli studi al Soas (Università di Londra). Dal 2009 coordina "AgiChina24", il portale di Agi sulla Cina. Ha lavorato diversi anni a Pechino e a Shanghai come manager di un fondo di private equity. È co-autrice, insieme a Marina Miranda, del volume "Modello Cina".
  Antonio Talia, laureato in Giurisprudenza internazionale, dal 2007 è corrispondente da Pechino per "AgiChina24".

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Ilaria Maria Sala – Introduzione - Capitolo 1. Ventidue anni dopo Tian'anmen (1.1. Cosa agita i sonni del Dragone?) - Capitolo 2. Gelsomini che vengono da lontano: la prima domenica a Wangfujing (2.1. Il messaggio: l'appello raggiunge i destinatari - 2.2. Scattano le manette - 2.3. Jiang Tianyong: racconto di una detenzione - 2.4. La nuova legge - 2.5. Lettera aperta: destinatario l'Anp - 2.6. Chi si nasconde dietro la tastiera? - 2.7. Il Dragone reagisce) - Capitolo 3. Il giro di vite: un tè con la polizia, turisti a Wangfujing (3.1. Giornalismo imbavagliato: il Ministero di Pubblica sicurezza alla riscossa - 3.2. L'Anp apre il sipario, il Pcc stringe le maglie del potere - 3.3. Altre 'passeggiate', altri arresti - 3.4. Un bilancio) - Capitolo 4. Gelsomini: un fallimento o un successo (4.1. Un fallimento - 4.2. Un successo - 4.3. Affinità (poche) e divergenze tra Wangfujing e piazza Tahrir) - Capitolo 5. Dal 'Maverick dei tempi moderni' alla repressione (5.1. Cristiani in Cina - 5.2. Operai e autotrasportatori: quando il regime decide di ascoltare - 5.3. Minoranze etniche) - Capitolo 6. La successione politica (6.1. Innanzitutto, Bo Xilai - 6.2. Il fantasma dell'89: il filo conduttore dai Gelsomini alla caduta di Bo Xilai - 6.3. Il 'modello Chongqing' - 6.4. All'improvviso Wukan - 6.5. Il 'modello Wukan' e il Guangdong - 6.6. Tutte le picconate di Wen Jiabao - 6.7. Il De profundis di Bo Xilai - 6.8. «Diffondere voci su internet è un atto di disobbedienza civile») - Conclusioni