Europe. La Russia come frontiera Stampa E-mail

Vittorio Strada

Europe
La Russia come frontiera


Marsilio Editori, pagg.110, € 14,00

strada europe  IL LIBRO – L'Europa è fatta di nazioni che nascono, rinascono, si rinnovano, si fondono, si separano. Forte della sua profonda conoscenza della Russia, Vittorio Strada propone il suo contributo a una discussione sempre aperta su temi cruciali e attuali. Gli interrogativi a cui il libro cerca di dare risposta non sono pochi: si deve parlare di Europa o forse di Europe, aree diverse orientate verso un'unificazione ideale, anziché fuse in una compatta unità? E qual è il rapporto Russia-Europa dai punti di vista religioso, politico, culturale? Come leggere le storie di Polonia e Ucraina, aree che per secoli hanno fatto parte della Russia (dell'impero russo) e che, componenti a pieno titolo della civiltà europea, costituiscono una fascia di transizione? Quali sono le radici dell'eurasismo, il movimento nato negli anni venti che identifica la Russia come uno spazio tra Europa e Asia dotato di una sua specificità, riapparso oggi come ideologia del neoimperialismo russo postsovietico? Le due anime dell'impero, zarista e comunista, come si sono risolte nella Russia attuale? Riflessione storica sul significato della Russia, il volume è utile a tutti coloro che vogliano comprendere anche la "questione ucraina", oggi drammaticamente al centro delle cronache.

  DAL TESTO – "Considerare l'Urss come continuazione della Russia sotto altro nome sarebbe una semplificazione, ripetutamente commessa, che denota una radicale incomprensione delle trasformazioni avvenute con la rivoluzione bolscevica e dell'intera storia del XX secolo. È vero però, e oggi è universalmente riconosciuto anche dagli storici russi, che 1'Urss è stata un impero di nuovo tipo, per un paradosso della storia formatosi sulla base dell'ideologia antimperialista e internazionalista marxista-leninista. Troppe e troppo radicali sono le differenze tra i due imperi, zarista e sovietico, perché li si possa confondere, anche se territorialmente quasi coincidono e la lingua amministrativa dominante è sempre russa. Senza entrare in una analisi - qui impossibile, da noi altrove svolta - del fenomeno imperiale sovietico, diremo che l'Urss stabilì una nuova linea di separazione rispetto sia all'Europa sia alla Russia prerivoluzionaria che si deeuropeizzò, con la presunzione di svolgere un ruolo universale in base a un'ideologia palingenetica violentemente antireligiosa e radicalmente ateistica.
  "Per capire questa situazione storica senza precedenti, e per tornare alla questione del limite dell'Europa, conviene prendere in considerazione un movimento di idee che si sviluppò nella cultura russa in esilio nell'Europa occidentale negli anni venti dello scorso secolo e che, caduta nell'oblio per decenni, ora è ritornata in auge nella Russia postsovietica, diventandovi una delle ideologie politico-culturali dominanti, sia pure in una veste rinnovata rispetto all'originale: si tratta dell'eurasismo, sistema di idee complesso, elaborato da studiosi di notevole valore intellettuale, a partire dal suo iniziatore, Nikolaj Trubeckoj, uno dei maggiori linguisti dello scorso secolo, nonché dal geografo Pëtr Savickij, dallo storico Georgij Vernadskij e altri.
  "Quale sia l'idea base dell'eurasismo è dichiarato nel nome stesso: nel concetto di Eurasia, cioè di uno spazio non solo collocato tra Europa e Asia, ma dotato di una sua specificità che giustifica tale composita denominazione. Questo spazio è la Russia. Ma l'Eurasia può essere intesa in un senso puramente geografico, come la constatazione che la Russia o, meglio, l'impero russo era uno Stato bicontinentale, anzi per un certo periodo tricontinentale, comprendendo anche l'Alaska. Geograficamente parlando, si usa distinguere una Russia europea e una Russia asiatica, divise dagli Urali. Il concetto di Eurasia supera però questa distinzione e crea un'unità spaziale ininterrotta tra la pianura al di qua e al di là degli Urali. Ma non è in questo senso ovvio che gli eurasisti usavano il concetto di Eurasia. Essi hanno sì posto alla base delle loro teorie il concetto geografico dello spazio bicontinentale russo, ma dalla geografia sono passati alla geocultura, facendo dell'Eurasia una civiltà particolare e sviluppando una teoria generale dello sviluppo storico, contrapponendo la Russia in quanto Eurasia all'Europa in quanto civiltà locale che illegittimamente si pretende universale."

  L'AUTORE – Vittorio Strada è autore di vari libri sulla storia della cultura e della letteratura russa. È stato l'iniziatore e uno dei curatori e autori della "Storia della letteratura russa" in corso di pubblicazione in Italia (Einaudi), Francia (Fayard) e Russia («Progress»). È fondatore e direttore della rivista internazionale «Rossija/Russia». Il suo libro più recente è "EuroRussia. Letteratura e cultura da Pietro il Grande alla rivoluzione" (Bari, 2005).

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione - Quella penisola che si chiama Europa - Due imperi - La Russia come parte e come Altro dell'Europa - Post scriptum - Nota ai testi