Appunti sulla soppressione dei partiti politici |
Simone Weil IL LIBRO – In un momento di grave crisi di senso della politica, queste note febbrilmente registrate tra 1942 e 1943 da Simone Weil, eminente figura intellettuale del Novecento, rappresentano una delle più drammatiche requisitorie contro i partiti politici e fanno luce su un pensiero che, precorrendo i tempi, ha saputo individuare nei partiti qualcosa di intimamente totalitario, un male quasi allo stato puro. L'edizione ripropone la celebre traduzione che Franco Ferrarotti realizzò nel 1951 per la rivista «Comunità» ed è preceduta dal suo saggio "Dei partiti politici, ovvero dell'innata tendenza autoritaria". Nella sua postfazione, "Il partito e la luce interiore", Castronuovo ricostruisce la storia del testo e analizza come la Weil vedesse nei partiti degli organismi costituiti «in modo da uccidere nelle anime il senso della verità e della giustizia». DAL TESTO – "La tendenza essenziale dei partiti è totalitaria non soltanto rispetto a una nazione, ma rispetto al globo terrestre. Proprio perché la concezione del bene pubblico, caratteristica di questo o di quel partito, è una finzione, una cosa vuota e senza realtà, si impone la ricerca della potenza totale. Ogni realtà implica di per sé un limite. Ciò che invece semplicemente non esiste non è mai limitabile. L'AUTRICE – Simone Weil (Parigi, 1909 – Ashford, 1943) israelita, fu insegnante di filosofia, fortemente interessata ai problemi sociali, militò nell'estrema sinistra. Lavorò come operaia in vari stabilimenti e partecipò fin dall'inizio alla guerra civile spagnola. Lasciò la Francia a causa della persecuzione nazista e, dopo un breve soggiorno negli Stati Uniti, passò a Londra gli ultimi anni della sua vita, militando nelle fila della resistenza francese. INDICE DELL'OPERA – Dei partiti politici, ovvero dell'innata tendenza autoritaria, di Franco Ferrarotti - Appunti sulla soppressione dei partiti politici, di Simone Weil – Postfazione. Il partito e la luce interiore, di Antonio Castronuovo |