Augusto. La vita raccontata da lui stesso |
Lorenzo Braccesi Augusto EdiSES, pagg.152, € 9,80
IL LIBRO – Questo libro, come indica il sottotitolo, ha per filo conduttore la vita di Augusto come ci è raccontata da lui stesso nelle Res gestae, che, prima ancora di essere un resoconto delle sue imprese, rappresentano un vero e proprio testamento politico redatto da lui in età matura e divulgato solo post mortem. Un documento che fu inciso, in Roma, su due pilastri bronzei collocati innanzi al suo mausoleo e poi inviato in copie fedeli nelle province, donde da Ankara, l'antica Ancyra, l'esemplare più completo è ritornato a noi in una monumentale epigrafe marmorea - regina inscriptionum - dal testo bilingue, latino e greco. DAL TESTO – “Augusto, di fatto, controllava sì tutto lo Stato, ma le competenze del suo comando, o imperium, non erano omogenee. Tanto in Italia quanto nelle province senatorie disponeva dei poteri attribuitigli dalla sua carica di console, nominalmente uguali - a eccezione del carisma dell'auctoritas - a quelli del collega nella stessa magistratura e per giunta limitati dalle attribuzioni giurisdizionali del senato e, fuori dalla penisola, dalle competenze dei singoli promagistrati locali. Nelle province imperiali disponeva, invece, di una diretta autorità proconsolare, di gran lunga superiore. Occorreva unificare i poteri ed eliminare le incongruenze; alla qual cosa Augusto mette mano in tempi più maturi, nella definitiva riforma del 23 a. C., con un gesto sempre più rivoluzionario, ma che ancora una volta poteva camuffare come apparente remissione di ogni potere. Depone in quella occasione la carica di console, della quale pareva ormai scontata l'attribuzione vitalizia, e si fa invece riconoscere senza limiti di tempo un'estensione del potere proconsolare per tutto l'impero, ivi comprese le province senatorie e l'Italia, così da disporre di un comando, o imperium maius, superiore agli imperia di tutti gli altri magistrati operanti in Roma e nelle province. Inoltre allora si fa anche conferire in perpetuo, e senza limiti di spazio, la potestas tribunicia, cioè il potere insito nella carica dei tribuni della plebe, che gli assicurava l'inviolabilità della persona e il fondamentale diritto di veto. La repubblica continuava ad avere i suoi magistrati, però svuotati di ogni effettivo potere, e il principe senza essere magistrato, cioè senza rivestire né il proconsolato né il tribunato della plebe, aveva in appannaggio perpetuo la potestas che era inerente alle loro funzioni. Potenziata, ovviamente, dalla sua personale auctoritas. In questo modo poteva ora controllare in forma veramente omogenea tutta la compagine statale. Non rivestendo più alcuna magistratura a titolo vitalizio, assicurava la libera continuità delle istituzioni repubblicane, mentre garantiva il trapasso alla monarchia con l'acquisizione dell'imperium proconsulare maius e della tribunicia potestas; attributi che, dopo di lui, passeranno a tutti i suoi successori quale prerogativa dinastica.” L’AUTORE – Lorenzo Braccesi ha insegnato Storia antica presso le Università di Torino, Venezia e Padova, dove oggi insegnano suoi allievi. Tre gli interessi di fondo della sua ricerca: colonizzazione greca e sue aree periferiche, ideologia e propaganda nel mondo antico, eredità della cultura classica nelle letterature moderne. Ha pubblicato con i principali editori italiani; il suo ultimo lavoro è Giulia, la figlia di Augusto (2012). INDICE DELL’OPERA – Capitolo 1. Res Publica vindicata. L'ascesa rivoluzionaria - Capitolo 2. Bella civilia exstincta. Il decennio della vigilia - Capitolo 3. Bellum ad Actium victum. La riaggregazione dell'orbe - Capitolo 4. Tota Italia. Il confine alle Alpi - Capitolo 5. Augustus appellatus. Il potere assoluto - Capitolo 6. Honores nemini decreti. L'immagine del principe - Capitolo 7. Fines aucti. Le guerre esterne - Capitolo 8. Parta victoriis pax. La formula dell'ecumenismo - Capitolo 9. Pecunia soluta. Economia e società - Capitolo 10. Res publica restituta. Un anno epocale - Capitolo 11. Filii mihi iuvenes erepti. Il problema della successione - Capitolo 12. Index rerum a se gestarum. La parola del principe (Menzogne di regime - Mistificazioni della storia contemporanea - Silenzi che sono falsificazioni storiche - Proclamazioni di ossequio alle istituzioni di un sistema sovvertito - Espressioni di un nuovo lessico politico - Formulari di respiro ecumenico) - Documentazione - Bibliografia
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