Italia criminale. Quella sporca dozzina Stampa E-mail

Cristiano Armati

Italia criminale. Quella sporca dozzina

Newton Compton Editori, pagg.352, Euro 14,90

 

italia_criminale.jpg   IL LIBRO – Li chiamano “duristi”, “bravi ragazzi” o, più semplicemente, rapinatori. Con le armi in pugno hanno sfidato le forze dell’ordine ma anche le logiche mafiose di controllo e sfruttamento del territorio. Qualcuno è rimasto un cane sciolto, altri si sono associati in batterie o in vere e proprie bande: quando sono scesi a patti con poteri ambigui hanno lasciato impronte sporche di sangue sui luoghi delle stragi.

  Testimonianza di un Paese ribelle e disperato, Italia criminale è un’indagine sui grandi nomi del banditismo contemporaneo. Da Salvatore Giuliano a Renato Vallanzasca, dalla banda della Magliana alla mafia del Brenta, sessant’anni di cronaca nera raccontati dai protagonisti della malavita “indipendente” in un contesto in cui il delitto si intreccia con i misteri di Stato: Danilo Abbruciati e l’omicidio Pecorelli, Francis Turatello e il memoriale di Aldo Moro, la gang dei Marsigliesi e Gladio.

  Tra “rapine del secolo” ed evasioni clamorose, sequestri di persona e omicidi, spaccio della droga e attentati, vicende come quelle del “solista del mitra” o del “rapinatore gentile” compongono un libro sulle passioni e sui destini di un pugno di uomini in costante lotta con la legge, scritto come un romanzo dove ogni riferimento a cose o a persone non è puramente casuale ma fa parte di una storia vera.

 

  DAL TESTO – “Il crudele gioco dei compagni si interrompe all’arrivo di Renato: anche da giovanissimo, Vallanzasca è un leader naturale e, in quanto tale, non può esercitare la sua supremazia lasciando ai suoi sottoposti la gestione incontrollata della violenza. Leadership a parte, poi, dietro il comportamento del giovane Vallanzasca ci sono già i capisaldi di quella che sarà l’ideologia dei “bravi ragazzi” degli anni Settanta. Un codice non scritto che al capitolo numero uno recita: chi collabora con la polizia è un infame di questura, chi se la prende con i deboli è un infame d’azione, un individuo che non è diverso da chi, nel corso di un colpo, non fa il suo dovere, scappa e, magari, abbandona i suoi compagni sul ciocco, in balia delle madame”.

 

  L’AUTORE – Cristiano Armati è nato a Roma nel 1974. Tra le sue pubblicazioni, il romanzo Location Zero, la raccolta di racconti La mattina dopo e, per la Newton Compton, il saggio Roma criminale, scritto con Yari Selvetella. Giornalista free lance, collabora con la rivista «Blue».

 

  INDICE DELL’OPERA – Prologo. Un’idea esagerata di criminalità – I. Chi semina vento raccoglie tempesta – II. Ugo Ciappina e la maledizione di via Osoppo – III. Paolo Casaroli – IV. Luciano Lutring – V. Pietro Cavallero e Sante Notarnicola – VI. Horst Fantazzini – VII. Una grande famiglia – VIII. Renato Vallanzasca – IX. Angelo Epaminonda – X. Valerio Viccei – XI. Felice Maniero – XI. Domenico Gargano – XII. Epilogo. L’ultimo bandito – Bibliografia – Indice dei nomi