Lettere morali Stampa E-mail

Jean-Jaques Rousseau  

Lettere morali

Marietti 1820, pagg.128, € 17,00

 

rousseau_lettere  IL LIBRO – Qualche giorno dopo la morte di Rousseau, il 9 luglio 1778, Wolfgang Amadeus Mozart scriveva al padre: “Scrivo questa lettera a casa della signora d’Epinay e del signor Grimm, dove ora alloggio, ho una graziosa cameretta con una vista molto piacevole e, per quanto me lo permette il mio stato, sono contento”. Si tratta appunto della coppia che, circa vent’anni prima, si era trovata al centro di quel complesso di diffidenze, di delusioni, di rotture che hanno così profondamente modificato la vita di Rousseau: lei, madame d’Epinay, proteggendolo e aiutandolo dapprima, offrendogli denaro e un’abitazione nell’ambito delle sue proprietà; lui, il barone von Grimm, fingendo di sostenerne la presenza nel giro della migliore società. Rousseau, tormentato da una passione improvvisa per Sophie d’Houdetot, cognata di madame d’Epinay, passione che pretendeva - come accade anche nel suo romanzo, La nuova Eloisa - di superare tutti gli ostacoli, in particolare la divisione della società in classi, inizia un percorso di allontanamento dalla società colta del suo tempo, rappresentato parallelamente dal suo spostamento dalla città alla campagna, da Parigi a Montmorency. Così, anche la rottura con Diderot, l’amico più caro, rottura che covava da molto tempo, raggiunge la sua conclusione. L’amore per la contessa d’Houdetot risulta impossibile, ed è allora - di nuovo, come accade anche nel romanzo - che Rousseau trasforma questa situazione apparentemente negativa in una possibilità più alta,un amore puro che non si estinguerà mai, proprio per la sua assenza di realizzazione concreta: ed è così che nascono le Lettere morali, primo abbozzo dell’Emilio e della Professione di fede del Vicario savoiardo. Ma la contessa si stanca di questo che per lei è soltanto un gioco, dopo avere, sempre più debolmente, assicurato Rousseau della sua amicizia. Rousseau invece inizia qui la sua opera più alta, proprio per superare creativamente il momento più difficile, la svolta più radicale, che separandolo violentemente dall’ambiente in cui era vissuto, prepara l’isolamento e la persecuzione degli ultimi anni.

  DAL TESTO – “Lo spirito umano è in grado di fare molto, ma i sensi gli forniscono una scarsità di materiali, e il nostro spirito, attivo nel collegare, preferisce esercitarsi sulle chimere che sono raggiungibili, piuttosto che restare ozioso e immobile. Non meravigliamoci quindi di vedere la vana e orgogliosa filosofia perdersi nei suoi sogni, e le migliori intelligenze esaurirsi su delle sciocchezze. Con quanta diffidenza ci dobbiamo rivolgere al nostro scarso sapere quando vediamo il più metodico dei filosofi, quello che meglio ha fissato i suoi principi e che ha ragionato con maggiore coerenza, smarrirsi sin dai primi passi e, di errore in errore, cadere in sistemi assurdi! Descartes, volendo eliminare d'un sol colpo la radice di tutti i pregiudizi, cominciò con il mettere tutto in dubbio e sottomettere tutto all'esame della ragione. Partendo da questo principio unico e indiscutibile, io penso, dunque esisto, e procedendo con grandi precauzioni, egli credette di andare verso la verità e non trovò che menzogne. Sulla base di questo primo principio, cominciò ad osservare se stesso e trovando poi delle proprietà ben distinte che sembravano appartenere a due differenti sostanze, s'impegnò anzitutto a conoscere bene queste due sostanze, e scartando tutto ciò che non era chiaramente e necessariamente compreso nella loro idea definì l'una come sostanza estesa e l'altra come sostanza pensante.”

  L’AUTORE – Jean-Jacques Rousseau (Ginevra, 1712 - Ermenonville, 1778) fu un ingegno multiforme (attivo come scrittore, filosofo e musicista), esponente di spicco, anche se dai tratti originalissimi, dell’illuminismo. Ebbe un forte ascendente ideale sulla Rivoluzione francese, finendo poi con influenzare anche, in maniera profonda, il nascente romanticismo. Fra le sue opere ricordiamo il Contratto sociale (1761), Emilio o dell’educazione (1762) e le Confessioni (pubblicate dopo la sua morte nel 1782).

  INDICE DELL’OPERA – Introduzione – Cronologia – Lettere morali - Lettera prima - Lettera seconda - Lettera terza - Lettera quarta - Lettera quinta - Lettera sesta - Glossario