Iuxta modum |
Serafino M. Lanzetta Iuxta modum Edizioni Cantagalli, pagg.184, € 15,00
IL LIBRO – Come capire il Concilio Vaticano II? Che cosa ha rappresentato l'ultima grande assise ecumenica per tutta la Chiesa? Una svolta per molti. Un cambiamento radicale per tanti. Un aggiornamento. La domanda ci coglie divisi, non tanto impreparati. Sembra strano ma è sempre più difficile trovare una via di dialogo e di confronto sereno all'interno del cattolicesimo. Il motivo della divisione sta probabilmente in un approccio alquanto moderno o post-moderno al problema, che non funziona: tutto il Concilio Vaticano II si risolve in un problema di adattamento ermeneutico più o meno riuscito alla modernità? Era necessario un Concilio per rispondere alle sfide del nostro tempo? La domanda non vuole essere storica perché la storia non si cambia. Dovremmo perciò imparare a vedere con la Chiesa una ed ininterrotta che un concilio si osserva a partire dalla Chiesa e da essa lo si giudica: se il Concilio ha raggiunto il suo fine non dipende solo dallo stesso Concilio, ma anche dalla fede che ha insegnato. E dal lavoro che si renderebbe necessario se ci accorgessimo d'imprecisioni, d'arbitrarie prese di posizione o intoppi di sorta. DAL TESTO – “La Chiesa è più grande del Concilio. Questi è una manifestazione della Chiesa, la più solenne, la più mediatica diremmo oggi, ma una delle manifestazione della Chiesa. La Chiesa trascende il Concilio e ogni sua manifestazione per radicarsi nel mistero del Dio Unitrino del quale è riflesso nel tempo e dalla cui comunione è radunata. Chi postula un nuovo cominciamento è destinato a seguire il Concilio malamente inteso più che la Chiesa, fedele interprete del Concilio. Questo è il rischio di oggi, questa è la ragione della spersonalizzazione della fede. Seguire il Concilio contro la Tradizione significherà seguire tutti gli ipotetici concili pastorali che dovranno venire, perché in ognuno di essi si dovrà trovare il motivo del cominciamento della Chiesa nel tempo e nella storia. I concili dovranno rispondere alle esigenze fluttuanti della storia, dovranno essere tutti esclusivamente pastorali, a-dogmatici, e necessariamente tanti quanti saranno i momenti nuovi e nodali della storia. Inseguiremmo il mondo, celebreremo la pastorale e non più il mistero di Cristo nella Chiesa. Urge uscire da questa mentalità storicista applicata al Concilio, per ritrovare Cristo e la Chiesa. Allora si capirà anche il Concilio e il mondo.” L’AUTORE – Serafino M. Lanzetta (1977), frate francescano dell'Immacolata, è docente di teologia dogmatica presso l'Istituto teologico Immacolata Mediatrice (Cassino). È parroco della Chiesa di Ognissanti in Firenze e dal 2006 dirige la rivista teologica «Fides Catholica». Ha pubblicato diversi studi di ricerca in ambito mariologico, dove si segnala la sua tesi di dottorato sul Sacerdozio della Vergine Maria (Roma, 2006), e in altri ambiti della dogmatica. Scrive per alcuni giornali, tra cui «L'Osservatore Romano», collabora con diverse riviste e cura un blog dal titolo "Approfondimenti di Fides Catholica". Sta per conseguire presso la Facoltà teologica di Lugano l'abilitazione alla libera docenza, con una tesi sull'ermeneutica del Concilio Vaticano II. INDICE DELL’OPERA - Proemio - Un Concilio che fa pensare (Una discussione nuova che nasce - Il Vaticano II: tutto si risolve in un problema ermeneutico? - La categoria "aggiornamento": una novità teologica - Il Concilio: una simmetria tra conservatori e progressisti?) - Concilio Ecumenico Vaticano II. Un nodo da sciogliere (I motivi di un dibattito - Uno status qæstionis iniziale - Riflessioni critiche ed auspici) - Nova et vetera nel canto della liturgia (Una necessaria «riconciliazione interna nel seno della Chiesa» - Il Motu Proprio Summorum Pontificum per la Chiesa oggi - Una legge liturgica speciale: la conferma dell'Universæ Ecclesiæ - La riforma liturgica del Vaticano II - Il Vetus Ordo in dialogo teologico col Novus Ordo: una identica Chiesa in cammino - Il caso Rahner: dalle molte Messe all'unica Messa) - La riforma liturgica: di che si tratta? (La «riforma della riforma» inizia - Le nostre liturgie come un to know how? - «Sursum corda»! Verso dove? - Mettere Cristo di nuovo al centro) - Una triplice analisi del Vaticano II: storica, filosofica e teologica (Un convegno sul Vaticano II che aprì una pista - Notificazioni fatte dall'Ecc.mo Segretario generale il 16 novembre 1964 - Il Vaticano II un Concilio pastorale: in che senso? - Epifanie teologiche della pastoralità del Concilio. Un rapido sguardo d'insieme - Il Vaticano II: un concilio sui generis? - Una lettura contestualizzata del Vaticano II per capirne la portata e la validità) - Il Vaticano II: un Concilio Ecumenico della Chiesa cattolica. Perché tanti abusi post-conciliari? (La situazione della Chiesa oggi - Motivi di dissapore - Il Vaticano II visto da due angolature: il mondo moderno e la pastoralità - a) Quale modernità? - b) Pastorale e aggiornamento. Una pastorale per l'ecumenismo? - c) Un Concilio pastorale: né dogmatizzazione, né liquidazione. Ma distinzione - Il problema ermeneutico: il tutto vuole le sue parti) - Alcuni elementi del Concilio per una chiave ermeneutica (Il Vaticano II è un "testo compromesso"? - Il Vaticano II come problema metafisico: un problema di sostanza e di forma? - Alcuni principi teologico-fondamentali nel Vaticano II - a) La pastoralità del Concilio intesa come aggiornamento e viceversa - b) La distinzione tra sostanza della fede e sua formulazione (sostanza e forma?) - c) La gerarchia delle verità (UR 11) o piuttosto analogia delle verità?) - Un "Anno della fede" a cinquant'anni dal Concilio. Tra ermeneutiche in conflitto (La celebrazione dell'Anno della fede - Il Concilio tra ri-forma e continuità - Il magistero: una dimensione carismatica più che epistemica?) - Contemplatio e Traditio. Per una ripresa cominciando dalla preghiera (Tra actio e contemplatio - Cos'è la Tradizione? - Finisce il tempo degli slogan - Correggere il Concilio o piuttosto ritrovare la regula fidei (che non è il tempo)?)
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