Governo ombra |
Maurizio Molinari Governo ombra Rizzoli, pagg.263, Euro 18,00
IL LIBRO – Gennaio 1978: l’ambasciatore statunitense in Italia, Richard Gardner, scrive alla Casa Bianca chiedendo al presidente Carter di smentire le voci che circolano a Roma su un presunto via libera di Washington all’ingresso del Pci nel governo. È l’inizio dei dodici mesi tra i più densi della storia italiana. Gli americani temono per la stabilità di un Paese sul confine della Guerra Fredda, teatro per lo più di numerosi attentati da parte delle Brigate rosse in aperta sfida alle istituzioni della Repubblica: «Il partito comunista italiano non condivide i nostri profondi valori e interessi democratici» sarà la posizione ufficiale del Dipartimento di Stato sul compromesso storico. Alleati decisivi si riveleranno il Vaticano di Paolo VI e Bettino Craxi, abile nello sfruttare l’impatto politico del delitto Moro per inserirsi fra Dc e Pci e lanciare un’offensiva ideologica contro Botteghe Oscure ed Enrico Berlinguer. Avvalendosi di un accesso privilegiato agli archivi declassificati del Dipartimento di Stato americano e di altre fonti esclusive, Maurizio Molinari racconta nuovi retroscena di un anno che segnò la storia della nostra democrazia: le trame internazionali che si scatenano intorno al delitto Moro; la diffidenza degli Usa verso Pertini, eletto presidente dopo lo scandalo Lockheed e di cui si teme il carattere “testardo” e la tendenza a “non fidarsi dell’America”; l’attenzione alle informazioni raccolte dai giornalisti, con Montanelli che avverte “Il sangue scorrerà nelle strade”; le difficoltà nel concedere il visto per gli Usa a Giorgio Napolitano mentre fervono però i rapporti informali tra esponenti del Pci e inviati americani. In un libro sorprendente, un susseguirsi di incontri clandestini e gaffes istituzionali, manovre inquietanti e dispacci segreti che sembrano usciti da un romanzo di spionaggio. Ma è la nostra vera storia DAL TESTO – “I diplomatici statunitensi ricorrono spesso a noti giornalisti italiani per avere delle chiavi di interpretazione della politica interna. Indro Montanelli in ognuno dei numerosi incontri si mostra sempre molto diretto: nel caso dell'entrata del Pci nella maggioranza prevede che «il sangue scorrerà nelle strade», quando Craxi sfida Berlinguer non esita a sostenerlo e si mostra apertamente ostile a ogni compromesso col leader comunista, nonché molto disinvolto nell'adoperare «il Giornale» per appoggiare l'ala più conservatrice della Dc; sempre Montanelli spinge il console Usa a Milano, Thomas Fina, a considerarlo alla stregua del capo di una influente fazione politica. All'estremo opposto c'è Gaetano Scardocchia, capo della redazione romana del «Corriere della Sera», che un telegramma del 17 febbraio definisce «ventriloquo di Berlinguer» per l'estrema confidenza dei loro rapporti. Al contrario la direzione del quotidiano di via Solferino si presenta all'ambasciatore Gardner, in un incontro collettivo durante il rapimento di Moro, con il formato di una troika: il direttore Franco Di Bella (che poi si scoprirà affiliato alla loggia P2), il vicedirettore Gaspare Barbiellini Amidei e l'editorialista Leo Valiani chiedono a viva voce agli Stati Uniti di fare pressioni sulla Dc per evitare sbandamenti a favore di un negoziato con le Br. Dopo il ritrovamento della salma dello statista, le attenzioni degli americani si concentrano sugli articoli di stampa che sollevano l'ipotesi di un complotto con la partecipazione degli Stati Uniti. Un telegramma del 22 settembre attribuisce tali indiscrezioni, che rimbalzano su più quotidiani e settimanali, a un'opera di disinformazione orchestrata dall'Unione Sovietica, e il giornalista sul quale si concentra l'irritazione è Filippo Ceccarelli per un articolo pubblicato su «Panorama» che viene descritto come un collage di «allusioni, immaginazioni e citazioni fuori contesto».” L’AUTORE – Maurizio Molinari è giornalista, scrittore e corrispondente da New York del quotidiano “La Stampa”. Tra i suoi libri, L’Italia vista dalla CIA (1948-2004) (Laterza, 2005), Cowboy democratici (Einaudi, 2008) e Gli italiani di New York (Laterza, 2011). INDICE DELL’OPERA - Introduzione - Battaglia contro il compromesso storico - Il Vaticano partner strategico - La Dc alleato inaffidabile - Il rapimento di Aldo Moro - Una fitta rete di rapporti con il Pci - Il veto Dc al visto per Giorgio Napolitano - Craxi, un anticomunista in cerca di fondi - Diffidenza su Pertini - Giornalisti amici e nemici - On the road nelle province italiane – Conclusione – Ringraziamenti – Appendice – Note - Indice dei nomi
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