Francesco Cossiga dalla A alla Z Stampa E-mail

Anthony Muroni

Francesco Cossiga dalla A alla Z
Il vocabolario del sardo che viveva per la politica

Ethos Edizioni, pagg.235, Euro 16,00

 

muroni_cossiga  IL LIBRO – La figura politica di Francesco Cossiga è una delle più complesse e controverse della Repubblica. Raccontare la vicenda umana, i codici di comunicazione, le manie, le amicizie e le guerre di un personaggio che ha saputo attraversare cinquant'anni di storia italiana da vero protagonista, è quasi fare un viaggio sulle montagne russe. Il vocabolario che scandisce i ventuno capitoli del libro ha la funzione di richiamare alla memoria, analizzandole, alcune delle più importanti prese di posizione pubbliche dell'ex capo dello Stato. Uno specialista in materia di polemiche e di costruzione di scenari politici, con la passione per il mondo della tecnologia, della teologia, del mondo militare e dei servizi segreti. Dalla A di "Analfabeta di ritorno" alla Z di "Zombie coi baffi", si racconta dell'ultimo biennio da esternatore al Quirinale, del sequestro e dell'uccisione di Aldo Moro, passando per i rapporti con Berlusconi e D'Alema, la vicenda degli Euromissili, Gladio, i servizi di informazione e i misteri d'Italia.

  DAL TESTO – “Un capitolo a parte lo meritano i difficili rapporti con le gerarchie ecclesiastiche. Anche in questo caso il cattolicissimo Cossiga si rendeva protagonista di slalom dialettici nei quali era molto difficile orientarsi. Nel senso che, in più di un'occasione, ha rivendicato la sua frequentazione e la reciproca stima con Papa Giovanni Paolo II e il cardinale Ratzinger, diventato Benedetto XVI. Ma non sempre questa consonanza con i vertici più alti della Chiesa si traduceva in rapporti facili con la gerarchia.
  “I confronti tra la Cei e l'uomo di Stato sardo sono stati spesso difficili, a volte ai limiti della collisione. Nel 1991, ad esempio, ai tempi della prima guerra del Golfo, l'allora presidente della Repubblica non ebbe remore nello schierarsi dalla parte dell'intervento americano, ignorando gli appelli del Papa e beccandosi le prime bacchettate dalla stampa cattolica. Non se ne scordò l'anno successivo, quando gli strascichi della polemica sul pacifismo lo portarono a non firmare la legge sull'obiezione di coscienza, sostenuta dalla Caritas e già approvata dal Parlamento. La Conferenza episcopale italiana la prese malissimo e il 23 febbraio 1992, sull'Avvenire, il direttore Lino Rizzi arrivò a suggerirgli di presentare le dimissioni da presidente della Repubblica. Parecchio infastidito, il capo dello Stato rispose con una nota ufficiale, in cui chiedeva ai vescovi di chiarire se l'editoriale del quotidiano rispecchiasse o meno il loro pensiero. Il 25 febbraio la Cei confermò la fiducia nel direttore dell'Avvenire. Cossiga voleva l'ultima parola e così controreplicò con un'altra nota, alquanto gelida, nella quale annunciava che del caso avrebbe investito il governo della Repubblica, allora guidato da Giulio Andreotti. E, il giorno dopo, sciolse le Camere, indicendo nuove elezioni. Il messaggio era: "La legge non passa, il Parlamento va a casa e io resto qua". Alla faccia dei vescovi.”

  L’AUTORE – Anthony Muroni è nato nel 1972 in Austra­lia ed è capo del reparto Poli­tica del quo­ti­diano di Cagliari L’Unione sarda. Nel 2005 ha scritto il libro L’inedita con­fes­sione del prete-bandito, incen­trato sulla figura dell’ex erga­sto­lano di Sedilo Pep­pino Pes.

  INDICE DELL’OPERA - Prefazione, di Mario Sechi - Introduzione - 1. Analfabeta di ritorno - 2. Brigate Rosse - 3. Carlo Magno - 4. D'Alema - 5. Euromissili - 6. Felix il gatto - 7. Gladio - 8. Hi-tech - 9. Impeachment - 10. Libri e letture - 11. Magistrati - 12. Nemici di giornata - 13. Ordine pubblico - 14. Piccolo Vishinsky - 15. Quotidiani - 16. Religione - 17. Segreti e scheletri - 18. Turchi di Sardegna - 19. Ustica - 20. Volubile a comando - 21. Zombie coi baffi - Conclusioni - La storia - Indice dei nomi