Giangiacomo Feltrinelli. La dinastia, il rivoluzionario |
Aldo Grandi Giangiacomo Feltrinelli Dalai Editore, pagg.551, Euro 10,90
IL LIBRO – Questo non è solo un libro di storia. È il romanzo di una vita. Quella di Giangiacomo Feltrinelli, uomo discusso, criticato e mai, in ogni caso, giudicato obiettivamente, sia nel bene sia nel male; e quella di suo padre, Carlo Feltrinelli, una delle figure più rappresentative e meno conosciute del nostro Paese nei primi trent’anni del Novecento. Giangiacomo nacque nel 1926. Ebbe una madre difficile, Gianna Elisa Gianzana, e un patrigno, Luigi Barzini jr, con cui non legò mai. Ricchissimo, alla fine della guerra entrò nel Pci e da allora visse quella che, a partire dalla metà degli anni Sessanta, diventò una specie di condizione schizofrenica: l’appartenenza per diritto di nascita a una classe, l’alta borghesia, e per sentimento e ragione a un’altra, il proletariato. Con il passare degli anni la passione per la cultura e la casa editrice da lui fondata nel 1954 non gli bastarono più. E imboccò la strada che lo avrebbe portato alla tragica morte il 14 marzo 1972, aspirante condottiero di un esercito che esisteva soltanto nei suoi sogni. DAL TESTO – “Se fino al 1964 Feltrinelli si era interessato quasi esclusivamente della casa editrice, dopo le visite a Cuba nel 1964 e 1965, qualcosa cambiò. La neoavanguardia, per la quale […] aveva combattuto, stampando e pubblicando i libri dei suoi principali esponenti, divenne solo un ricordo. Le questioni meramente culturali dovettero sembrargli superflue, quando non addirittura inutili. Essere vicino a Castro, partecipare, almeno sentimentalmente, a un processo storico in costante divenire, rappresentò per lui un'improvvisa scoperta, anzi, riscoperta, della politica, dopo le disillusioni degli anni precedenti. Cuba gli apparve come una specie di tabula rasa nella quale, per la prima volta, era forse possibile costruire, mattone per mattone, la nuova società socialista. Se prima aveva conosciuto la storia attraverso il passato, ora si trovava a farlo con il presente. Castro e l'isola caraibica erano la dimostrazione vivente di come la cronaca potesse farsi storia, di come il quotidiano assumesse dimensioni impensabili.” L’AUTORE – Aldo Grandi è nato a Livorno nel 1961. Giornalista professionista dal 1990, ha lavorato, fra l’altro, per «La Nazione» e per il «Corriere della Sera». Con Dalai editore oltre a Giangiacomo Feltrinelli, la dinastia, il rivoluzionario ha pubblicato Fuori dal coro. Ruggero Zangrandi – Una biografia (1998) e I giovani di Mussolini (2001). Nel 2003 è stata la volta di La generazione degli anni perduti (Einaudi), nel 2004 Niccolò Giani e la scuola di mistica fascista (Rizzoli), nel 2005 Insurrezione armata (Rizzoli), nel 2007 L’ultimo brigatista (Rizzoli), nel 2010 Il gerarca con il sorriso (Mursia). Attualmente dirige tre quotidiani on line: www.lagazzettadilucca.it, www.lagazzettadiviareggio.it e www.gazzettalucchese.it INDICE DELL’OPERA - Prologo - Dal Veneto al lago di Garda - Da industriali a banchieri – Il genio della finanza - Tra affari e fascismo - Un filato «sublime» - Un matrimonio tra banchieri - «Il signor Carlo» - La villa baciata dal sole - Alla macchia come per un gioco - Padrone di se stesso - Un fiume di denaro – Il compagno Feltrinelli - La banda delle «Cinque vie» - Una biblioteca fatta in casa - Non sarà un'avventura - Storia di uno strappo - Una «bomba» chiamata Zivago - Un'impotenza inventata - Un cugino silenzioso - Ultimi bagliori rossi - Una Casa fantastica - Scontro generazionale – Il gene degli affari - Bacardi and coke - L'alba di un nuovo mondo - «Le mie prigioni» - Sardegna, mon amour - Dopo «Gibò», «Gibì» - Estate 1969 - Una via senza ritorno - I Gap - Che gran casino! - Una Colt Cobra per Quintanilla - Ciao Carlino – Epilogo - Indice dei nomi
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