Terre di sangue Stampa E-mail

Timothy Snyder

Terre di sangue
L'Europa nella morsa di Hitler e Stalin

Rizzoli, pagg.584, Euro 28,50

 

 

snyder_terre  IL LIBRO – “Le famiglie uccidono i più deboli, di solito i bambini, per mangiare la loro carne.” Succedeva in Ucraina, una delle terre che insieme a Polonia, Bielorussia e Paesi baltici ha pagato il prezzo più alto alle sanguinose dittature del Ventesimo secolo. Quando si associa l’idea dello sterminio di massa durante la Seconda guerra mondiale ai campi di concentramento nazisti, infatti, si commette un errore di prospettiva, perché l’inferno descritto da quelle fotografie, filmati, testimonianze non è l’intera storia. Non è nemmeno l’inizio. Perché se si allarga lo sguardo verso est si scopre che i terribili anni Trenta e Quaranta europei furono molto di più, e molto peggio: lo sanno gli ucraini, che nel 1932 Stalin decise deliberatamente di affamare, con tre milioni di morti. Lo sanno i russi, che vennero fucilati in settecentomila durante gli anni del Grande Terrore, per poi essere sterminati dai nazisti in seguito all’invasione tedesca. E i polacchi, il cui territorio conteso e devastato divenne quasi un emblema delle smisurate ambizioni di Hitler e Stalin. Ma questi crimini e molti altri consumati tra Berlino e Mosca prima, durante e dopo la Seconda guerra mondiale sono stati a lungo occultati dietro la Cortina di Ferro, e anche in seguito la storiografia ha permesso che la nostra memoria collettiva ne serbasse un’immagine lacunosa e imperfetta.
  Avvalendosi di una grandissima quantità di nuovi studi e fonti mai consultate in precedenza, uno dei più brillanti giovani storici americani ha raccolto per la prima volta in un quadro comune i crimini nazisti e quelli sovietici che insanguinarono le terre dell’Est europeo. Ha indagato i metodi e le motivazioni di Hitler e Stalin e disegnato con chiarezza le relazioni tra i due regimi. E ai quattordici milioni di vittime civili, perlopiù donne e bambini, dedica oggi il tributo di un’analisi originale e meticolosa, appassionata e convincente. Che del nostro passato recente offre un ritratto nuovo, più preciso, più crudele.

  DAL TESTO – “Dopo il completamento della conquista della Polonia, i tedeschi e i loro alleati sovietici s'incontrarono ancora una volta per ristabilire le loro relazioni. Il 28 settembre 1939, il giorno in cui Varsavia cadde nelle mani dei tedeschi, gli alleati firmarono i loro trattati che stabilivano i confini e l'amicizia reciproca, e in cui si cambiavano le loro zone d'influenza. Varsavia fu assegnata ai tedeschi e la Lituania ai sovietici. (È questo il confine che appare sulle cartine come «linea Molotov-Ribbentrop».) Si decise anche che le due parti avrebbero eliminato vicendevolmente ogni resistenza polacca verso i rispettivi regimi. Il 4 ottobre la Germania nazista e l'Unione Sovietica si accordarono su un ulteriore protocollo, in cui si definiva il loro nuovo confine in comune. La Polonia aveva cessato di esistere.
  “Pochi giorni più tardi la Germania annetté ufficialmente alcuni territori della propria zona, lasciando il resto in forma di colonia nota come Governatorato generale, che sarebbe diventato una terra di scarico per gente indesiderata: polacchi ed ebrei. Hitler pensava che gli ebrei potessero essere tenuti in qualche distretto orientale in una specie di «riserva naturale». Il governatore generale, l'ex avvocato di Hitler Hans Frank, chiarì la posizione della popolazione in due disposizioni emanate alla fine di ottobre del 1939. La prima specificava che l'ordine sarebbe stato mantenuto dalla polizia tedesca, la seconda che la polizia tedesca aveva l'autorità di emanare sentenze di morte contro qualunque polacco, il cui comportamento fosse apparso come non confacente agli interessi della Germania o dei tedeschi. Frank pensava che i polacchi avrebbero ben presto capito l'«inesorabilità del loro destino nazionale» e accettato la guida della Germania.”

  L’AUTORE – Timothy Snyder, specialista di storia dell’Europa centrale e dell’Est, insegna Storia all’Università di Yale. Nel 2003 ha vinto il George Louis Beer Prize (assegnato dall’American Historical Association) con The Reconstruction of Nations.

  INDICE DELL’OPERA - Prefazione. Europa - Introduzione. Hitler e Stalin - 1. Le carestie sovietiche - 2. Terrore di classe - 3. Terrore nazionale - 4. L'Europa di Molotov e Ribbentrop - 5. L'economia dell'apocalisse - 6. Soluzione finale - 7. Olocausto e vendetta - 8. Le fabbriche della morte naziste - 9. Resistenza e incenerimento - 10. Pulizie etniche - 11. Antisemitismo stalinista - Conclusioni. Umanità - Numeri e termini – Riassunto – Ringraziamenti – Bibliografia – Note - Indice dei nomi