Sul Leviatano |
Carl Schmitt Sul Leviatano il Mulino, pagg.196, Euro 18,00
IL LIBRO – Nella incessante ricerca sul "politico", sullo Stato e sulle sue contraddittorie ragioni condotta da Carl Schmitt, un momento fondamentale è costituito dal confronto con Hobbes e con la celebre immagine del Leviatano. Mito, macchina, mostro fantastico, persona sovrana: questa figura complessa e ambigua viene qui riletta in una chiave non solo razionalistica e politica ma anche culturale e teologica. Un faccia a faccia sulla razionalità e l'irrazionalità dello Stato moderno, dalle sue origini barocche alla sua drammatica crisi novecentesca. DAL TESTO – “Poiché […] il Leviatano è anche un serpente e un drago, si deve ricordare che questi due animali (reciprocamente equivalenti nei miti e nelle leggende) sono ostili e malvagi proprio per la mitologia degli ebrei e dei popoli dell'Asia Anteriore, mentre al contrario i popoli non ebraici hanno visto nel serpente o nel drago un simbolo di divinità benevole e protettrici. E ciò non è testimoniato soltanto dal drago dei Cinesi. I Celti adoravano serpenti e draghi; Longobardi, Vandali e altre stirpi germaniche avevano draghi o serpenti come insegna di battaglia: fino dai tempi antichi, presso gli Anglosassoni, il drago campeggia nelle bandiere di guerra dei re: re Aroldo, nel 1066 presso Hastings, attese l'attacco dei Normanni stando nel mezzo dell'esercito inglese, sotto una bandiera raffigurante un drago, che, dopo la vittoria, Guglielmo il Conquistatore inviò a Roma, al papa. Herbert Meyer - a cui devo la notizia di queste vicende storiche - afferma che le bandiere che recano draghi sono di origine germanica, piuttosto che orientale; provengono dall'Inghilterra, dove si sono conservate, come insegne di battaglia, anche dopo la conquista normanna, fino al XV secolo. Quando Ammiano Marcellino (XVI, 12,39) riferisce dell'imperatore Giuliano l'Apostata che questi aveva issato sulla sua lancia l'immagine purpurea di un drago («purpureum signum draconis»), ciò significa certamente solo la restaurazione dell'antica insegna pagano-romana delle coorti - portata dal draconarius e fregiata dal drago – nella quale l'imperatore Costantino il Grande aveva fatto sostituire, al posto del drago, il monogramma di Cristo.” L’AUTORE – Carl Schmitt (1888-1985) ha insegnato in varie università tedesche, prima di diventare professore all'Università di Berlino nel 1933. Ritiratosi a vita privata alla fine della seconda guerra mondiale, continuò a lavorare e a pubblicare nel campo del diritto internazionale. Fra le molte opere tradotte in italiano ricordiamo, pubblicate dal Mulino, Amleto o Ecuba (1983), Le categorie del 'politico' (1972, ultima ed. 1998) e Cattolicesimo romano e forma politica (2010). INDICE DELL’OPERA - Introduzione. Schmitt e Hobbes: una strana coppia?, di Carlo Galli – I. Il Leviatano nella dottrina dello Stato di Thomas Hobbes - II. Il compimento della riforma - Appendice bibliografica - Indice dei nomi
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