La Chiesa di Mussolini Stampa E-mail

Giovanni Sale

La Chiesa di Mussolini
I rapporti tra fascismo e religione

Rizzoli, pagg.299, Euro 20,00

 

sale_chiesa_di_mussolini  IL LIBRO – “Pregare, se non aiuta certamente non nuoce”: così Benito Mussolini riassumeva il suo rapporto volutamente ambiguo con il cattolicesimo. Ateo convinto, si era conquistato il favore degli squadristi grazie alla sua veemente retorica anticlericale, ma una volta salito al potere nel 1922 non esitò a cambiare rotta pur di assicurarsi il sostegno e la legittimazione delle gerarchie vaticane. Concesse agevolazioni non richieste, intavolò delicate trattative diplomatiche per risolvere la questione romana, mitigò cinquant’anni di legislazione separatista, arrivò a fingersi rispettoso delle tradizioni portando all’altare donna Rachele: un’avveduta politica della “mano tesa” che aveva il duplice obiettivo di guadagnare credibilità nazionale e internazionale e di rassicurare il diffidente elettorato cattolico. Ma allo stesso tempo il Duce esautorava il Partito popolare di don Sturzo e soddisfaceva le istanze dei fascisti della prima ora incoraggiando le aggressioni al clero locale e alle cooperative bianche (atti di violenza che in pubblico condannava). Intanto, il Papa si barcamenava in una strategia prudente e attendista che, nell’intento di assicurarsi maggiori privilegi, condannò poi il Vaticano ad accettare compromessi sempre più pesanti, fino a rinunciare al controllo sull’associazionismo e l’educazione giovanile.
  Setacciando epistolari ed archivi per recuperare documenti inediti e rivelatori, Giovanni Sale riporta alla luce i retroscena di una lunga trattativa culminata nella firma dei Patti Lateranensi, ricostruisce le posizioni delle parti, ora dettate dal tornaconto, ora dallo sdegno, e dimostra l’astuzia di una strategia ben dissimulata che permise a Mussolini di impostare il fascismo come nuova religione di Stato. Il tutto facendosi proclamare agli occhi del mondo “uomo della Provvidenza”.

  DAL TESTO – “Sebbene su alcuni fronti […] esistesse una mutua collaborazione e intesa tra Chiesa cattolica e regime, non significava che Mussolini si fosse avvicinato alla fede. Il suo ateismo istintivo era però misto a elementi di superstizione; dopotutto, disse più volte, «pregare, se non aiuta certamente non nuoce». In questo egli non si differenziava da molti italiani del suo tempo. Dalle relazioni del nunzio apostolico risulta che, nei momenti di difficoltà e di malattia, il Duce chiedesse preghiere per sé e per i suoi cari. Durante una crisi egli disse a monsignor Borgongini Duca, «di avere bisogno di pregare Dio per lui». Il nunzio gli replicò: «Preghiamo sempre per lei, e molte persone pregano per la sua conservazione». A tali parole egli rispose in tono semiserio: «Sarà fino a che Dio vorrà; ma seguitate a pregare, perché ho avuto l'impressione in quei giorni di malattia che voi non preghiate più». Nelle fonti di matrice ecclesiastica, affermazioni e richieste simili non sono inconsuete; egli inoltre si commuoveva sinceramente quando il nunzio gli comunicava che il Papa aveva pregato per la sua salute e in particolare per i suoi figli. Alcuni autori sostengono che negli ultimi anni di vita e nel periodo delle avversità avesse maturato una propria esperienza personale di fede. A questo fa riferimento sua moglie in un'intervista del 1946: «Mi hanno detto, non so se è vero» disse donna Rachele «che c'è chi ha scritto in un libro che mio marito bestemmiava. Io non gli ho mai sentito dire una brutta parola. Lui in Dio ci credeva, e me l'ha detto nell'ultima lettera». Non è facile credere alle parole di donna Rachele, tanto più che la lettera alla quale fa riferimento pare non sia mai stata scritta, ma fosse una pia invenzione da lei stessa divulgata per salvare l'onore del marito e della famiglia.”

  L’AUTORE – Giovanni Sale, gesuita, nato a Mara (SS) nel 1958, insegna Storia della Chiesa contemporanea nella Pontificia Università Gregoriana di Roma, e fa parte della redazione della rivista “La Civiltà Cattolica”. Tra i suoi libri segnaliamo Hitler, la Santa Sede e gli ebrei (2004), Fascismo e Vaticano prima della Conciliazione (2007), Il Vaticano e la Costituzione (2008), Le leggi razziali in Italia e il Vaticano (2010) e L’unità d’Italia e la Santa Sede (2010), tutti pubblicati da Jaca Book

  INDICE DELL’OPERA - Introduzione. Mussolini e la religione – Parte prima. Chiesa cattolica e regime fascista – I. Dalla nascita del cattolicesimo politico alla marcia su Roma – II. Pio XI e Mussolini – III. La legge Acerbo del 1923 e la vicenda personale di don Sturzo – IV. Le prime elezioni fasciste e la posizione dei cattolici – Parte seconda. Gli anni della repressione – V. Il delitto Matteotti e la Santa Sede – VI. Il Vaticano e la crisi aventiniana – VII. L'attentato a Mussolini e la violenza fascista contro le associazioni cattoliche – VIII. Pio XI, Mussolini e il regolamento dei balilla – Parte terza. Verso la Conciliazione – IX. Dal progetto di riforma della legislazione ecclesiastica al Concordato – X. La Conciliazione - Note - Bibliografia - Indice dei nomi