Nemici del popolo Stampa E-mail

Nicolas Werth

Nemici del popolo. Autopsia di un assassinio di massa. Urss, 1937-38

il Mulino, pagg.296, Euro 26,00

 

werth_nemici  IL LIBRO – Dietro la facciata dei processi-farsa che liquidarono gli oppositori politici di Stalin, il Grande Terrore sterminò, in sedici mesi fra il 1937 e il 1938, qualcosa come 1600 persone al giorno: persone comuni accusate ed eliminate senza colpa alcuna. Tutto muove da una direttiva generale segreta di Stalin che mira a ripulire l'Urss dai "nemici del popolo" e fissa, regione per regione, le quote di arresti, di condanne, di esecuzioni da effettuare. La spietatezza staliniana si sposa alle logiche disumane della burocrazia, allo spirito di emulazione delle amministrazioni, agli eccessi di zelo dei gregari, producendo un gigantesco assassinio di massa. Queste pagine si addentrano nei sotterranei dell'amministrazione sovietica, seguono l'alternarsi delle direttive e l'intreccio delle relazioni fra il centro e le periferie, per raccontare la messa in opera di quell'impressionante macchina politico-burocratica che stritolò nei suoi ingranaggi non meno di 750 mila persone.

  DAL TESTO – “L'offensiva staliniana che doveva aprire la strada alle grandi purghe politiche del 1937-1938 fu lanciata dapprima contro gli «specialisti», poi, qualche mese più tardi, contro le «cerchie familiari» dei dirigenti regionali del partito. Nel settembre-ottobre del 1936, dopo aver nominato Ežov a capo dell'Nkvd, Stalin intraprese una vasta campagna antiburocratica, populista e poliziesca, contro i quadri industriali sospettati di dissimulare le capacità reali della produzione, in una congiuntura di notevoli difficoltà economiche, dovute in particolare alla disorganizzazione introdotta nelle imprese dal movimento stachanovista. Contro la nuova delegittimazione delle competenze professionali, ennesima ondata di specfagia, secondo la terminologia in vigore in quegli anni, si levarono perfino degli stalinisti incalliti, come Sergo Ordžonikidze, divenuti nel frattempo difensori di una stabilità dei quadri e tutori delle competenze professionali, ancora troppo rare nel paese, rispetto a un percorso politico puramente staliniano. Tra la fine del 1936 e l'inizio del 1937 si sviluppò tra Stalin e Ordžonikidze, commissario del popolo all'Industria pesante, un conflitto esemplare riguardo all'interpretazione delle difficoltà economiche e, in particolare, dei numerosi incidenti industriali che si erano prodotti durante il 1936, proclamato l'«anno stachanovista». Mentre Stalin privilegiava la pista poliziesca di un preteso sabotaggio su vasta scala, che avrebbe implicato numerosi quadri industriali, compresi i quadri comunisti insufficientemente «vigilanti», Ordžonikidze respingeva tale visione, che apriva la strada a una vasta purga delle amministrazioni industriali di cui era responsabile. Da diversi anni Ordžonikidze era diventato un ardente difensore degli interessi del suo commissariato, simbolo del potere dello Stato industriale e del «sistema amministrativo di comando» edificato, nel bene e nel male, dall'inizio degli anni Trenta. Per Stalin, invece, lasciare che delle amministrazioni tentacolari si attaccassero troppo alle loro poltrone e alle loro abitudini, lasciare che si sviluppassero reti di solidarietà, costituiva una reale limitazione del suo potere personale e dispotico”.

  L’AUTORE – Nicolas Werth, ricercatore al CNRS, è specialista di storia sovietica. Ha pubblicato fra l'altro Etre communiste en URSS sous Staline (1981), Les procès de Moscou (1987). In italiano: Storia della Russia nel Novecento (Il Mulino, II ed. 2000), La Russia insorge (Electa-Gallimard, 1998), L'isola dei cannibali (Corbaccio, 2003). È inoltre autore del capitolo sull'Unione Sovietica nel Libro nero del comunismo (Mondadori, 1998).

  INDICE DELL’OPERA – Introduzione - I. Purghe delle élite e «operazioni di massa» (1. Le purghe delle élite - 2. Preistoria delle «operazioni di massa» - 3. Il momento 1937) - II. Il processo decisionale (1. L'«operazione kulak» - 2. L'aumento delle quote: una dinamica controllata? - 3. Le «operazioni nazionali» - 4. L'operazione di repressione delle «mogli») - III. L'attuazione delle «operazioni di massa» (1. Gli esecutori - 2. Trovare dei nemici - 3. La fase iniziale delle «operazioni di massa» - 4. «Fare numero») - IV. Le vittime (1. Quante? - 2. Lineamenti di una geografia della repressione - 3. Il fattore nazionale - 4. Gruppi a rischio - 5. La componente del caso) - Epilogo. Uscire dal Grande Terrore – Conclusione - Sigle e abbreviazioni – Note - Indice dei nomi