Il miracolo del Risorgimento |
Domenico Fisichella Il miracolo del Risorgimento. La formazione dell’Italia unita Carocci, pagg.220, Euro 15,00
IL LIBRO – Il volume ripercorre, con linguaggio chiaro e non accademico, le vicende che nei secoli hanno condotto allo sviluppo di un profilo unitario – sul piano culturale (religione, lingua, tecnologia) e materiale (commercio, produzione, tecnica) – del popolo italiano. In tale quadro, il Risorgimento è visto come il risultato di un lungo processo di incubazione e di selezione: esito condizionato dai passaggi precedenti e ad essi inevitabilmente legato, ma insieme frutto dell’iniziativa perspicace di quanti, superando robusti ostacoli, sono riusciti a conseguire credibilità etico-politica e vigore militare nell’arena europea. Ampia parte del saggio analizza l’incidenza del principio di nazionalità, l’ipotesi federalista, il ruolo di personalità come Carlo Alberto, Cavour, Vittorio Emanuele II, Garibaldi, Mazzini, Pio IX, Gioberti, Cattaneo, nonché il rilievo degli elementi elitari, popolari, dinastici, internazionali che hanno condotto al 1861 (nascita del Regno d’Italia), con la sua ineludibile appendice di Porta Pia (1870). DAL TESTO – “[…] il Risorgimento può essere definito un miracolo della provvidenza storica. Non perché faccia ascendere l'Italia al livello di una qualche gloria politica: la lunga realtà del popolo italiano mostra che esso non può aspirare a tanto. E anche la grandezza politica è per tale popolo traguardo difficile. Difficile ma non impossibile. Il Risorgimento, infatti, è insieme il prodotto e il produttore di un percorso di dignità che è stato capace di dar luogo a qualche momento di grandezza, che ha comunque avuto come motivo ispiratore un'idea di grandezza e si è posto in grado di trasmettere ad alcune generazioni future una tale idea. In questo senso, il Risorgimento è l'espressione, è la formulazione di una nuova, inusitata tradizione, quella dell'unità della nazione, ed è una tradizione che ha qualcosa appunto di miracoloso per la sua capacità di fare ascendere un popolo unito culturalmente e socialmente ma diviso politicamente e istituzionalmente a dignità di nazione, accorciando le distanze che tanto lo hanno separato dalle altre nazioni. La tradizione risorgimentale, dunque, è la tradizione della modernità, mentre la tradizione dell'eccesso regionalistico e localistico è la tradizione della vecchiezza. In questo senso, non vi è dubbio che il Risorgimento rappresenta una discontinuità - non su base di violenza rivoluzionaria ma su base di arricchimento e accorpamento della coscienza spirituale, intellettuale, civile - rispetto all'eredità della vecchia tradizione divisionista e particolaristica, che come tale, riproposta oggi, è regressione, non avanzamento”. L’AUTORE – Domenico Fisichella, professore ordinario di Dottrina dello Stato e di Scienza della Politica nelle Università di Firenze e di Roma "La Sapienza", è stato senatore per quattro legislature, ministro per i Beni culturali e ambientali e, per dieci anni, vicepresidente del Senato. INDICE DELL’OPERA – Premessa - 1. Libertà feudale e libertà borghese (La statualità come requisito - Un popolo si affaccia alla storia - Caratteri del feudalesimo in Italia - Alle origini della civiltà comunale - Il potere temporale dei papi - Un reticolo accomunante - Federico II di Svevia e la Chiesa - Il popolo come aggregato sociologico) - 2. L’Europa verso la modernità (Popolo e nazione: significati storici - Spinte centrifughe e ruolo dell’auctoritas - Selezione storica e dinastia nazionale - Monarchia, élites e Stato nazionale - Cristianesimo, diritto politico e diritto pubblico europeo) - 3. La stagione della signoria (Una nuova forma istituzionale - Papato e sindrome dell’accerchiamento - Alleanze straniere e divisioni italiane) - 4. Rinascimento civile e crisi politica (La questione delle forze armate - L’Europa avanza, l’Italia arranca) - 5. Tra declino e ascesa (Controriforma e unità religiosa - Casa Savoia da contea a ducato - Emanuele Filiberto e Torino capitale) - 6. L’incidenza del fattore internazionale (Roma, Toscana, Venezia: caduta di ruolo politico - Spregiudicatezza ed equilibrio dinamico - Istituzione militare e vertice dello Stato - Il primo re sabaudo: da Sicilia a Sardegna - Impegno autonomo di riforme) - 7. Tra teoria e pratica: una difficile combinazione (Gli Asburgo e le loro «colonie italiane» - Settecento fisiocratico e questione agricola - Decadenza delle repubbliche aristo-oligarchiche - Élite culturale e aspettative civili - Sovranità, assolutezza, illuminismo - Stati cattolici e politica ecclesiastica) - 8. Riforme nel segno della continuità (I dilemmi della politica internazionale - Problema linguistico in Sardegna e crisi agraria in Piemonte) - 9. La discontinuità storica della Rivoluzione francese (Il Terzo Stato si proclama Assemblea Nazionale - Il concetto di nazione dalla complessità alla semplicità - Sovranità nazionale e sovranità popolare - Patriottismo escludente e cosmopolitismo: lo spirito del mondo - L’Impero repubblicano di Napoleone il Grande - L’eversione dell’ordine europeo) - 10. Italia e principio di nazionalità (Vita e morte delle repubbliche "democratizzate" - Il dominio francese nella penisola - Sicilia e Sardegna rifugio dei re - Capire il popolo, perché il popolo capisca) - 11. L’età della Restaurazione (Le conseguenze del Congresso di Vienna - L’azione diplomatica del Regno sabaudo e Genova - Legittimità, equilibrio, nazionalità) - 12. Lo spirito repubblicano in Italia (Il fascino dell’esempio francese - Rivoluzioni o insurrezioni, rivolte, cospirazioni? - Vincenzo Gioberti e l’ipotesi federalista - Venezia, Napoli, Roma. Perché non così? - Carlo Cattaneo repubblicano anti-unitario - Giuseppe Mazzini repubblicano unitario) - 13. Il Quarantotto anno di svolta (Borghesia e virtù patriottica - Il mito del popolo in rivoluzione) - 14. Il ruolo politico di Carlo Alberto (Storia nazionale e storie "locali" - L’orgoglio militare offeso e la reggenza - Legge salica e problema della successione - La conservazione dello Stato è dovere del sovrano - Superare la crisi economica e sociale - Riforme nel segno della tradizione - La prima guerra di indipendenza e Pio IX) - 15. Le grandi scelte di Vittorio Emanuele II (Verso Roma: il chiodo fisso di Alessandro Manzoni - La più antica stirpe sovrana d’Europa - Camillo Benso di Cavour tra connubio e diplomazia) - 16. La seconda guerra di indipendenza (Il proclama di Moncalieri - Giuseppe Garibaldi dice no alle insurrezioni - Dalla Crimea al Congresso di Parigi - Plombières e il grido di dolore - Nascono i Cacciatori delle Alpi - L’armistizio di Villafranca - Plebisciti: Toscana, Emilia, Nizza, Savoia) - 17. Nasce il Regno d’Italia (La rivolta di Palermo - I garibaldini a Napoli - La posizione della Gran Bretagna) – Conclusione - Nota bibliografica
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