Carlo Scorza. L’ultimo gerarca Stampa E-mail

Carlo Rastrelli

Carlo Scorza. L’ultimo gerarca

Mursia, pagg.264, Euro 17,00

 

rastrelli_scorza  IL LIBRO – Carlo Scorza (1897-1988) è stato, per soli cento giorni, il decimo e ultimo segretario del Partito Nazionale Fascista. Volontario nella Prima guerra mondiale, pluridecorato al Valor Militare, segretario federale di Lucca, deputato e consigliere nazionale, cade in disgrazia durante la segreteria Starace. Volontario in Etiopia, Spagna e Africa Settentrionale, nell’aprile del 1943 Mussolini lo nomina, all’improvviso, segretario nazionale del partito. Nei giorni che precedono il 25 luglio e durante l’ultima seduta del Gran Consiglio del Fascismo, mantiene comportamenti confusi, se non ambigui, tra il gruppo di Grandi, gli estremisti di Farinacci e lo stesso Mussolini. In seguito fa atto di sottomissione al governo Badoglio e per questo viene processato per tradimento. Arrestato a Gallarate, nei giorni della Liberazione, riesce a riparare in Argentina.

  La sua lunga e intensa vita viene ripercorsa per la prima volta in questo volume: eroe di guerra o violento ras di provincia, fedelissimo di Mussolini o traditore del fascismo, con lui rivive un intero ventennio della nostra storia recente, dallo squadrismo alla Marcia su Roma, dalla guerra alla caduta del Regime.

  DAL TESTO – “Scorza si mette al lavoro con fare bellicoso e intenzioni rivoluzionarie convinto di restaurare, in breve tempo, l’autorità e il prestigio del partito e di fare di quest’ultimo il motore della resistenza militare del Paese nonché il fulcro di un’effettiva unità nazionale. Dopo aver deciso di riportare (trasloco che avverrà materialmente solo ai primi di giugno), per fini funzionali ma anche e soprattutto simbolici, la «Sede Littoria», cioè la sede nazionale del partito, dal Foro Mussolini alla sede storica di Palazzo Wedekind, in piazza Colonna, Scorza provvede a rimuovere 16 segretari federali e un congruo numero di ispettori del PNF. Numerose sono le radiazioni dal partito e il ritiro delle tessere come quelle dell’industriale Giuseppe Giacoma, perché «attraverso mezzi illeciti otteneva l’aggiudicazione di un importante appalto ed una successiva ingiustificata maggiorazione di prezzi», e del senatore veronese Luigi Messedaglia, iscritto al partito dal 1925, perché «presidente di un importante istituto di cultura, manifestava pubblicamente sentimenti di pernicioso filosemitismo»”.

  L’AUTORE – Carlo Rastrelli, nato a Napoli nel 1959, vive a Mantova, dove lavora come dirigente d’azienda nel settore delle Risorse Umane. Ricercatore storico, collabora da anni con riviste specializzate nel campo della storia militare e dell’uniformologia.

  INDICE DELL’OPERA – Introduzione – Capitolo Primo. Ultimo segretario del Partito Nazionale Fascista – Capitolo Secondo. Dalla forte terra di Calabria alle trincee della Grande Guerra – Capitolo Terzo. Gli anni dello squadrismo - Capitolo Quarto. La marcia su Roma - Capitolo Quinto. Gli anni del Regime - Capitolo Sesto. Gli anni della crisi politica - Capitolo Settimo. Gli anni di guerra – Capitolo Ottavo. I cento giorni - Capitolo Nono. L’Appunto del 7 giugno 1943 - Capitolo Decimo. L’estate del ‘43 - Capitolo Undicesimo. La convocazione del Gran Consiglio – Capitolo Dodicesimo. Verso il 25 luglio – Capitolo Tredicesimo. La notte del Gran Consiglio – Capitolo Quattordicesimo. La caduta del Regime – Capitolo Quindicesimo. L’arresto - Capitolo Sedicesimo. Il processo di Parma - Capitolo Diciassettesimo. L’esilio e l’epilogo – Note – Ringraziamenti – Bibliografia – Indice dei nomi