La persona, il popolo e la libertà Stampa E-mail

Gaetano Quagliariello

La persona, il popolo e la libertà. Per una nuova generazione di politici cristiani

Cantagalli, pagg.200, Euro 12,00

 

quagliariello_la_persona_il_popolo  IL LIBRO - Una sana laicità sa ricercare e difendere spazi di incontro tra credenti e non credenti in cui istaurare un dibattito costruttivo che non perda di vista l'uomo nella sua peculiare condizione di essere razionale e spirituale.

  Partendo da questo semplice ma essenziale presupposto, Gaetano Quagliariello in questo libro indaga in profondità i grandi temi che oggi interrogano la nostra società: la difesa della famiglia in un mondo in continua trasformazione, il diritto naturale come premessa per la difficile convivenza tra culture diverse, l'educazione e le necessarie riforme della scuola e dell'università. E ancora, la giustizia, la cittadinanza, l'attenzione per la persona nei processi economici e la questione antropologica in relazione ai progressi della scienza. 

  Per scongiurare il pericolo del diffondersi tra le future generazioni di una nuova religione civile basata sull'indifferenza, sull'individualismo sfrenato, sul relativismo e il nichilismo è oggi più che mai necessario riportare al centro del dibattito politico l'attenzione alla persona tramandata dalla tradizione cristiana e rilanciare la scommessa di Pascal, raccogliendo l'esortazione di Benedetto XVI agli atei e agli agnostici a vivere "come se Dio esistesse".  Quagliariello non cerca di riproporre l'idea anacronistica di un grande partito dei cattolici ma interpreta l'appello della Chiesa per una nuova generazione di politici cristiani come un invito a ricercare le basi comuni tra laici, cattolici e fedeli di altre religioni; senza rinunciare agli spazi per le convinzioni individuali, e definire così i principi indisponibili sui quali fondare la società globale del Terzo Millennio.

 

  DAL TESTO - "Possiamo usare il termine laicità nel 2010 così come la storia d'Italia dai suoi esordi ce l'ha tramandato? Credo di no. E a riprova di ciò valga il fatto che l'Italia è l'unico Paese al mondo dove laico significa, nel senso comune, non credente, laddove nel resto del globo esso è soltanto l'opposto di clericale. Poi, possono esserci laici che credono e laici che non credono. Perché questa distorsione semantica? Perché l'Italia è stata l'unica grande nazione moderna che si è fatta contro la Chiesa. E perché la Chiesa del Sillabo, nella sua opposizione allo Stato unitario, ha cercato di contrastare la diffusione delle libertà civili.
  "Questa situazione originaria si è evoluta nel corso dei decenni, al punto che si può affermare che il processo di conciliazione tra Stato e Chiesa sia stato innanzi tutto il frutto di un mutamento sociale e politico di lungo periodo, i cui frutti erano visibili già alla fine della Grande Guerra. Esso - è vero - si è compiuto quando al governo vi era il Cavaliere Benito Mussolini, confermando in molti oppositori l'idea di un'identità di fondo fra Chiesa e autoritarismo politico-sociale. Ma è circostanza storica ormai acclarata che il rapporto tra Chiesa e fascismo abbia presentato, nel corso degli anni, una complicazione che rende assai problematico il ricorso a riduzioni semplicistiche pur entrate nel senso comune, come la categoria di «clerico-fascismo»".


  L'AUTORE - Gaetano Quagliariello è nato nel 1960. Dal 2004 al 2006 ha diretto il Dipartimento di Scienze storiche e socio-politiche della Luiss di Milano. Ha insegnato nelle Università de l’Aquila e di Bologna e come visiting professor in università francesi e americane. Dirige alcune collane editoriali e scrive per giornali e riviste. È presidente onorario della Fondazione Magna Carta. Dal 2001 al 2006 è stato consigliere per gli Affari Culturali del presidente del senato Marcello Pera. Nel 2007 è stato nominato responsabile del dipartimento cultura di Forza Italia. Nel 2008 è stato rieletto senatore nel gruppo del Popolo della Libertà di cui è vicepresidente vicario. Fa parte del Comitato Parlamentare per la Sicurezza, della Giunta per il Regolamento e della Commissione Giustizia.


  INDICE DELL'OPERA - Introduzione. Come e perché costruire in politica un «cortile dei gentili» - I. Il Paradigma di una nuova laicità - I.1. Cristianesimo, liberalismo e laicità all'alba di un nuovo secolo - I.2. Credenti e non credenti: il rinnovo di un'alleanza - I.3 Una sana laicità non può essere indifferenza - I.4 La fine dell'eccezione italiana e la vittoria postuma di Tocqueville - II. 5. Cultura, religione, politica e integrazione - II.1. Riflessioni di un politico sulla coscienza - II.2. Il diritto naturale è vivo: facciamo in modo che lotti insieme a noi - II.3 Siamo sicuri che una convivenza tra culture diverse è possibile? - II.4. Il grande inganno del multiculturalismo - II.5. Riforma della cittadinanza e idea di nazione - III.La sfida della scienza e la questione antropologica - III.1. Le «élites illuminate» e i mostri del passato - III.2. Il testamento biologico e l'opportunità di cambiare il senso comune - APPENDICE l. Le mie accuse e una notte insonne - APPENDICE 2. L'intervento in aula al Senato del 26 marzo 2009 - IV. L'emergenza educativa - IV.l. La riforma della scuola italiana è ancora possibile - IV.2. Scuola statale e scuola non statale. La radice storica della «questione» - IV.3. La nuova frontiera della scuola libera - IV.4. Un requiem per il Sessantotto - IV.5. Università: dalla riforma Moratti alla riforma Gelmini - V. Dopo il welfare: un'organizzazione economico-sociale a misura della persona - V.l. I perché della famiglia nel Terzo Millennio - V.2. Difesa del matrimonio e della famiglia. Ovvero, l'elogio dell'imperfezione - V.3. Persona e mercato nella Caritas in veritate - V.4 La solidarietà e l'uguaglianza oltre lo statalismo - V.5 Leggi ad personam o giustizia per la persona? - Indice dei nomi