Palmiro Togliatti
Corso sugli avversari. Le lezioni sul fascismo
Einaudi, pagg.XXVIII-356, Euro 13,00
IL LIBRO - Il Corso sugli avversari è un ciclo di conferenze tenuto da Togliatti a Mosca tra il gennaio e l'aprile 1935, presso una scuola quadri della Terza Internazionale, rivolto soprattutto a giovani comunisti italiani. Dopo la vittoria nazionalsocialista in Germania, che apriva nuove tensioni nel già fragile equilibrio europeo, e dinanzi alla minaccia di un'ulteriore espansione dei fascismi, il Corso di Togliatti riflette sulle origini italiane del movimento fascista, la crisi liberale, il rapporto tra fascismo e storia d'Italia. In particolare le lezioni si soffermano sull'edificazione del regime mussoliniano in relazione agli sviluppi della società di massa e, allo stesso tempo, sulle opportunità di lotta che, non solo in Italia, si aprivano sulla base delle prospettive antifasciste unitarie che stavano maturando in Europa e che anche l'Internazionale stava facendo proprie. Questa edizione, la piú completa in base alla documentazione disponibile, comprende anche due lezioni rinvenute negli anni Novanta ed è corredata da apparati di note, da quanto reperito del materiale didattico predisposto dallo stesso Togliatti per il Corso e da un saggio storico-critico del curatore.
DAL TESTO - "[...] Forni, Padovani ecc. esprimevano il malcontento di strati della piccola e media borghesia, [d]i gruppi i quali aspiravano a comandare, a dirigere. Questa lotta li portava contro l'organizzazione, li portava ad urtare contro l'organizzazione dello Stato. In qualche località però essi avevano il carattere di capi delle masse, a Napoli per esempio. E, questo, per le condizioni particolari di queste località nelle quali non domina il proletariato, vi sono vasti strati di piccola e media borghesia e vi è l'esistenza di proletari straccioni che possono essere mobilitati nell'esaltazione di un capo, non su piattaforme politiche. "Questo carattere si ha qualche volta anche in altre località: per esempio, il giampaolismo, a Milano. Il dissidentismo di Giampaoli si basava su dei semidelinquenti, dei proletari straccioni, dei vecchi squadristi che erano nelle file della Milizia e volevano un ritorno alle antiche squadre di azione per i propri interessi personali. Ma a Milano esisteva anche un grande proletariato industriale. Per questo Giampaoli poneva anche dei problemi che interessavano anche gli operai; ad esempio, la rappresentanza operaia di fabbrica. Questo dissidentismo, che all'inizio ha le medesime caratteristiche di quello di Napoli, prende, a contatto della grande città industriale, un altro carattere. Il dissidentismo di Giampaoli ha già un netto carattere sindacale".
IL CURATORE - Francesco M. Biscione lavora presso l'Istituto dell'Enciclopedia italiana ed è stato consulente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo. Tra le sue pubblicazioni un'edizione testuale del Memoriale di Aldo Moro (1993) e i volumi Il delitto Moro. Strategie di un assassinio politico (1998) e Il sommerso della Repubblica. La democrazia italiana e la crisi dell'antifascismo (2003). Per Einaudi ha curato il volume Palmiro Togliatti, Corso sugli avversari. Le lezioni sul fascismo (2010).
INDICE DELL'OPERA - Premessa - Nota al testo - Ringraziamenti - Corso sugli avversari - Lezione I. Il fascismo: definizione e caratteri generali - Lezione II. L'evoluzione del Pnf - Lezione III. Il Pnf, organizzazione borghese di tipo nuovo - Lezione IV. La Milizia e le organizzazioni giovanili - Lezione VI. I sindacati fascisti - Lezione VII. Il Dopolavoro - Lezione VIII. Il corporativismo - Lezione IX. La lotta nelle corporazioni - Lezione X. Il fascismo nelle campagne - Lezione XI. La socialdemocrazia - Lezione XIII. La socialdemocrazia italiana - Lezione XIV. Massimalisti e repubblicani - Lezione XV. Gli anarchici - Appendice. I materiali didattici - I. Gli indici delle dispense - II. I brani redazionali del quaderno n. 2 - Togliatti, il fascismo, la guerra civile europea, di Francesco M. Biscione - Indice dei nomi
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