Il club dei simpatici |
Filippo Tommaso Marinetti Il club dei simpatici Excelsior 1881 , pagg.182, Euro 16,50
IL LIBRO - Testo ironico e provocatorio suddiviso in: La Villa Urò sotto la pioggia giustiziera; La Società di beneficenza; Il Vetriolo; La Notte d'amore, La Cuoca; I Simpatici; Mario La Bella; Elettrochimica di una festa da ballo; Volo di magistrati migratori; L'Isola dei cannibali; Il Banchetto legislativo, Riforme culinarie; Verso una nuova morale cannibale; Un Capitoletto del nuovo codice Paranza. In appendice: Il Futurismo giudicato in Italia e all'estero.
DAL TESTO - "Nella provincia terrorizzata dalla assediante massa dei secoli, i moralisti appaiono tutti disseccati e piatti. La monotonia degli assassini che si lavano le braccia scarne nel sangue è diventata una scoraggiante cura contro l'anemia. Le incestuose sono brutte e senza la poesia d'un ardore tropicale. I pederasti sono cubici senza le ondulosità prescritte dai fiumi e dalle strade maestre. Quindi non si respira più. La pioggia corrode le pareti del cielo e della pazienza umana, ma non riesce ad aprirvi il minimo spiraglio solare di fiori raggi profumi isole a galla sulla gioia di vivere e di amare. nel salone della villa le cui finestre danno sopra una veranda vetrata battuta e invasa da lampi e pioggia, si aggirano geometricamente, sfera e lunga vite, vestite di nero e armate di lanterna cieca: Paranza e Urò".
L'AUTORE - Filippo Tommaso Marinetti, nato ad Alessandria d'Egitto nel 1876, costituisce una sorta di figura simbolo nel clima d'avanguardia novecentesco. Strettamente a contatto con la cultura parigina del periodo, orienta la propria attività letteraria verso un'edificazione della cultura rinnovata. Sceglie un prestigioso giornale di Parigi, Le Figaro, per lanciare, nel 1909, il Manifesto del Futurismo, che sancisce in modo ufficiale la nascita del movimento stesso. Propone un rifiuto radicale del passato, servendosi delle tecniche più evolute come la réclame, la diffusione editoriale, non senza fare appello, in alcuni casi, a provocazioni e scandali. Attivo politicamente, è difensore di un'ideologia individualistica e antidemocratica, della quale vede una possibile realizzazione nella politica fascista. È però dai suoi scritti che emerge la spinta innovativa. Nel Manifesto tecnico della Letteratura Futurista del 1912, le critiche sono rivolte ai valori tradizionali, alla poetica corrente, giudicata sentimentale e nostalgica. Per lui i nuovi capisaldi sono la tecnologia ed il progresso, la città, la velocità. Meno noti ma non per questo meno importanti sono gli altri manifesti futuristi redatti da lui stesso o grazie alla sua collaborazione, si possono citare il Manifesto della Danza, Il Manifesto della Politica. Curioso è il fatto che Marinetti si occupi anche di arte culinaria, nel suo "La cucina futurista". Si spegne a Bellagio (Como), nel 1944. Sono notevoli le influenze del poeta sugli autori novecenteschi, da Palazzeschi a Pirandello, fino ai giorni nostri. La rete offre numerosi siti sul letterato futurista, la ricerca dovrà essere eseguita selezionando quelli più interessanti, per evitare di incorrere in disinformazione e banalità. I siti rintracciabili puntano la loro attenzione sui Manifesti redatti dal poeta, mentre la trattazione delle altre sue opere non è ancora molto sviluppata.
INDICE DELL'OPERA - Prefazione - I. La Villa Urò sotto la pioggia giustiziera - II. La Società di beneficenza - III. Il vetriolo - IV. La notte d'amore - V. La cuoca - VI. I simpatici - VII. Mario La Bella - VIII. Elettrochimica di una festa da ballo - IX. Volo di magistrati migratori - X. L'Isola dei cannibali - XI. Il banchetto legislativo - XII. Riforme culinarie - XIII. Verso una nuova morale cannibale - XIV. Un capitoletto del nuovo codice Paranza - Il Futurismo giudicato in Italia e all'estero |