San Tommaso d'Aquino |
Gilbert Keith Chesterston San Tommaso d'Aquino Lindau, pagg.208, Euro 16,50
IL LIBRO - San Tommaso d’Aquino (1225-1274) è uno dei pilastri del pensiero cristiano. La sua opera raccorda e armonizza il messaggio evangelico e la filosofia classica, la fede e la ragione. Eppure, scrive Chesterton, «questo grande personaggio meriterebbe di essere più conosciuto ». E proprio intorno alla sua personalità ruota questa celebre biografia, a giudizio di molti tomisti, in primis Jacques Maritain e Anton C. Pegis, la migliore. Chesterton rievoca con la consueta ironia e sagacia le principali tappe della vita di Tommaso: la decisione giovanile di diventare frate mendicante del nuovo ordine fondato dallo spagnolo Domenico, strenuamente combattuta dalla sua ricca e potente famiglia che avrebbe voluto per lui ben altri onori; gli studi a Colonia sotto la guida sapiente di Alberto Magno – il filosofo e teologo tedesco che cercò di conciliare il cristianesimo con l’aristotelismo e che tanto lo influenzò –; l’approdo a Parigi e all’insegnamento universitario; infine il ritorno in Italia, la stesura della Summa Theologiae e la morte nell’abbazia cistercense di Fossanova, nei pressi di Latina. Come scrive Monsignor Luigi Negri nell’introduzione al volume: «All’inizio del terzo millennio ci troviamo in una situazione stranamente analoga a quella in cui san Tommaso visse la sua grande esperienza, nel senso che tanta tradizione cattolica è sentita dal popolo cattolico come una difficoltà, come un peso, come un condizionamento, e la tentazione di fuga verso compromessi con le ideologie secolari è più forte che mai. In questo quadro Tommaso ha ancora molto da dire alla Chiesa di oggi, non solo per le sue soluzioni di carattere strettamente filosofico ma soprattutto per lo spirito che ha incarnato, quello perennemente giovane della Chiesa, per il quale la fede va proposta nella sua radicale essenzialità e nella sua capacità di prendersi carico dell’esistenza concreta degli uomini e della società».
DAL TESTO - "È superfluo dire che non sono tanto ingenuo da dare a intendere che tutti gli scritti di san Tommaso siano semplici e chiari, nel senso che siano facili da capire. Ci sono interi passaggi che io stesso non capisco e altri che danno da pensare a filosofi più ferrati e più rigorosi di me; su altri ancora i più grandi tomisti non si sono ancora messi d'accordo e non hanno smesso di discutere. Ma questo riguarda la difficoltà di lettura e di interpretazione, non già la difficoltà di accettare i concetti dopo averli capiti. È un po' come se la frase «il gatto se ne stava sullo stuoino» fosse scritta in caratteri cinesi, o «Mary aveva un agnellino» fosse scritta in geroglifici egizi. L'unico punto che voglio sottolineare è che l'Aquinate tendeva quasi sempre alla chiarezza e aiutava le persone semplici ad accettare le verità più banali. Ad esempio, a mio modestissimo parere, uno dei passaggi più oscuri è quello in cui spiega come la mente sia certa dell'esistenza di un oggetto esterno e non solo dell'impressione che quell'oggetto esista, mentre apparentemente la raggiunge attraverso un concetto e non soltanto attraverso un'impressione. Ma qui il punto essenziale è che lui spiega che la mente è certa dell'esistenza di un oggetto esterno. Ai nostri fini basta che la sua conclusione sia una cosiddetta conclusione di buon senso; il suo scopo è giustificare il buon senso, anche se questa giustificazione è fornita in un pasaggio singolarmente ambiguo. Il problema dei filosofi successivi è che le loro conclusioni sono più oscure del procedimento dimostrativo; o che il risultato a cui arrivano è il caos".
L'AUTORE - Gilbert Keith Chesterton (1874-1936) fu scrittore e pubblicista dalla penna estremamente feconda. Soprannominato «il principe del paradosso», usava una prosa vivace e ironica per esprimere serissimi commenti sul mondo in cui viveva. Scrisse saggi letterari (Dickens, Wilde, Shaw) e polemici (Ortodossia), romanzi «seri» (L’uomo che fu Giovedì, L’osteria volante) e gialli (celebre la serie di avventure di Padre Brown).
INDICE DELL'OPERA - Prefazione, di Mons. Luigi Negri (Vescovo di San Marino-Montefeltro) - Premessa - I due frati - L'abate fuggitivo - La rivoluzione aristotelica - Riflessioni sui manichei - La vera vita di san Tommaso - Approccio al tomismo - La filosofia perenne - Il retaggio di san Tommaso |