La strana guerra. 1939-1940: quando Hitler e Stalin erano alleati e Mussolini stava a guardare |
Arrigo Petacco La strana guerra. 1939-1940: quando Hitler e Stalin erano alleati e Mussolini stava a guardare Mondadori, pagg.204, Euro 19,00
IL LIBRO - La sera del 31 agosto 1939 un commando speciale di dodici uomini travestiti da soldati polacchi assalta la stazione radio di Gleiwitz alla frontiera tra Germania e Polonia, lanciando un messaggio di sfida al Terzo Reich. Il finto "incidente", organizzato dai vertici delle ss, darà il pretesto a Hitler per invadere il territorio polacco e far scoppiare così la seconda guerra mondiale. Preparato da un patto di non aggressione fra Germania e Unione Sovietica, che dava campo libero alle due potenze firmatarie nelle reciproche aree d'influenza, e inauguratosi con una Blitzkrieg, ossia un attacco fulmineo alla Polonia da parte dei tedeschi, il conflitto ebbe, nella sua prima fase, sviluppi singolari e contraddittori, che suscitano interrogativi ancora oggi senza risposta. Perché Francia e Inghilterra aprirono le ostilità con la Germania dopo la sua offensiva in Polonia, e non con l'Unione Sovietica che aveva fatto altrettanto fagocitando, per giunta, tutti i paesi baltici? E come mai sul confine franco-tedesco, dove si fronteggiavano l'inespugnabile Linea Maginot e la Linea Sigfrido, l'esercito francese, considerato il più forte del mondo, al quale si era aggiunto il Corpo di spedizione britannico, non approfittò della debolezza delle truppe tedesche, impegnate a combattere soprattutto sul fronte polacco? Per mesi non venne sparato un solo colpo fra i due schieramenti, che fecero il possibile per non irritarsi a vicenda. Temporeggiavano, giocando alla guerra. A una "strana guerra", nome con cui quella stagione di schermaglie e attese è passata alla storia. Ma alla fine del novembre 1939 il cannone cominciò a tuonare per davvero nel profondo Nord, con il conflitto russo-finnico. Eppure le "stranezze" continuarono: anziché combattere i tedeschi, gli Alleati corsero ad aiutare la Finlandia pianificando grandiose operazioni militari contro Stalin. Che cosa accadeva? L'Europa stava forse impazzendo? È quanto si propone di indagare Arrigo Petacco che, attraverso una cronaca puntuale e coinvolgente, racconta gli eventi, i personaggi, gli accordi segreti, i retroscena del periodo fra il 1939 e il 1940 in cui Germania e Unione Sovietica si tenevano la mano e negli ambienti politici e militari occidentali il vero nemico sembrava essere più Stalin che Hitler. In questo scacchiere ancora incerto, un ruolo primario fu svolto dall'Italia, di cui queste pagine ripercorrono i nove mesi di "non belligeranza" descrivendo l'intensa attività diplomatica, palese e occulta, di Mussolini. Fra contraddizioni, tentennamenti e bluff, il Duce cercò di procrastinare il più possibile l'intervento in guerra, nella speranza di giungere a una conferenza internazionale e di ripetere così il successo ottenuto a Monaco nel 1938 come "salvatore della pace". Ma dovette ben presto arrendersi di fronte alla potenza distruttiva della macchina bellica tedesca, che avanzava inesorabile. La "strana guerra" era finita e cominciava quella vera.
DAL TESTO - "Ma tutto questo accadrà in seguito, quando Mussolini, dopo avere trascinato l'Italia in una disperata avventura senza ritorno al fianco della Germania, non sarà più in grado di controllare gli avvenimenti essendosi ormai legato a Hitler senza conservarsi una via d'uscita. Nella tarda primavera del 1940 tutto era ancora possibile. Un suo ripensamento avrebbe potuto cambiare la storia. Invece... "Tutti gli storici che hanno tentato di indagare nei pensieri che affollavano la mente di Mussolini in quelle ultime settimane di nonbelligeranza si sono dovuti arrendere di fronte a questo aspetto che resta ancora irrisolto. Sono state avanzate soltanto delle supposizioni, spesso fra esse in contraddizione, ma non è mai stata fatta chiarezza perché non sono mai emerse documentazioni o testimonianze convincenti. Neppure il supercitato diario di Ciano, per molti versi veritiero, può essere considerato in questo caso una fonte attendibile. Mussolini si sfogava spesso con il genero, ma certamente non gli confidava i suoi disegni più segreti. Tuttavia, anche se esistesse quel diario segreto mussoliniano da cui da tempo si favoleggiava (ma che nessuno ha mai visto), nelle pagine dedicate ai giorni della vigilia probabilmente si troverebbero soltanto annotazioni confuse e contraddittorie, perché Mussolini cambiava idea da un giorno all'altro a seconda del mutare degli avvenimenti".
L'AUTORE - Arrigo Petacco, giornalista, inviato speciale, è stato direttore della "Nazione" e di "Storia Illustrata". Ha sceneggiato alcuni film e realizzato numerosi programmi televisivi di successo. Da Mondadori ha pubblicato, fra l'altro: La nostra guerra. 1940-1945 (1995), Il comunista in camicia nera (1996), L'archivio segreto di Mussolini (1997), Regina (1997), Il Superfascista (1998), L'armata scomparsa (1998), L'esodo (1999), L'armata nel deserto (2001), Ammazzate quel fascista! (2002), Faccetta nera (2003), L'uomo della Provvidenza (2004), La Croce e la Mezzaluna (2005), "!Viva la muerte!" (2006) e L'ultima crociata.
INDICE DELL'OPERA - I. Tutto cominciò in Polonia - II. La guerra sul mare - III. La guerra nella neve - IV. Intermezzo italiano - V. L'assalto al Grande Nord - VI. Le mire di Hitler a Occidente - VII. Verso l'Atlantico - VIII. L'Italia in guerra - IX. Hitler arriva sull'Atlantico - Bibliografia - Fonti iconografiche - Indice dei nomi |