A che punto è la notte? Stampa E-mail

Adalberto Baldoni - Sandro Provvisionato

A che punto è la notte?

Vallecchi, pagg.540, Euro 22,00

 

achepunto.jpg  IL LIBRO - Torna in seconda edizione aggiornata e riveduta il volume scritto a quattro mani dai giornalisti Adalberto Baldoni e Sandro Provvisionato nel 1989, che all'epoca indagarono a fondo alcuni dei temi più caldi dell'Italia dell'ultimo trentennio: dal movimento studentesco alla nascita dei gruppi della sinistra extraparlamentare; dall'avvento del partito armato al caso Moro fino alla sconfitta delle Brigate rosse; dalla strage di Acca Larentia allo spontaneismo armato della destra radicale e poi lo stragismo, il golpismo, i delitti politici, le trame dei corpi dello Stato, gli intrighi di Palazzo. Oggi, agli inizi del terzo millennio, la notte più lunga della Repubblica è davvero finita? Dalla fine degli anni Ottanta ad oggi, molti angoli oscuri degli "anni di piombo" sono stati illuminati. Ma molte ferite sono ancora aperte. Numerosi i misteri di Stato ancora da chiarire come pure i passaggi, ancora in ombra, che hanno consentito la ripresa, sul piano nazionale, di un terrorismo spietato (i delitti D'Antona, Biagi). Come se non bastasse, dopo la tragedia dell'11 settembre 2001, resta del tutto aperto lo scontro con l'affermarsi di un nemico planetario di straordinaria potenza: il terrorismo di matrice islamica. E allora è davvero necessario chiedersi: A che punto è la notte?

 

  DAL TESTO - "Lacerazioni strategico-ideologiche delle Brigate rosse a parte, c'è in questo periodo in Italia un'altra tendenza lottarmatista quasi in agonia che si incarna in Prima linea. Se le Br hanno e acquisteranno con gli anni una fisionomia politica - anche al di là dei loro comportamenti individuali - Pl e altre piccole formazioni - a sinistra come a destra - non raggiungeranno mai simili livelli. Tant'è che nessun gruppo è riucito a sopravvivere al contrattacco dello Stato, divenuto duro e penetrante, come sostiene Giorgio Galli, quando è stato deciso che così dovesse essere. Se non, appunto, le Brigate rosse, o meglio i suoi due filoni che, in una diaspora che sembra senza fine, continuano ad esistere.

  "È quindi giusto - almeno a grandi linee - un accostamento che a qualcuno potrà sembrare azzardato: quello tra i "fascisti" dei Nar e i "compagni" di Pl, ossia tra due esperienze antitetiche di lotta armata.

  "Come i Nar, e tutto quanto si nasconde dietro questa sigla neofascista, nascono da una scelta fatta sul terreno emotivo molto prima che politico, così Prima linea è la risultante della sconfitta di un movimento, quello del '77, che non si poneva obiettivi strategici (la trasformazione in senso socialista di una società), ma obbediva ad un'istintualità dei bisogni e ad un rifiuto generico dell'esistente".

 

  GLI AUTORI - Adalberto Baldoni (Roma, novembre 1938), giornalista parlamentare e saggista. Laureato in Pedagogia. Nella seconda metà degli anni Sessanta redattore del rotocalco "Meridiano d’Italia" di Milano. Dal 1972 al 1981 al "Secolo d’Italia". Giornalista parlamentare dal 1981. Direttore di "Radio Studio Uno" dal 1992 al 1997. Condirettore della collana "Zona Grigia" della casa editrice Vallecchi. Presidente della Commissione per l'assetto del sistema radiotelevisivo dall'ottobre 2001 all'agosto 2006. Nello stesso periodo membro del Comitato di controllo tv - minori. Autore di diversi libri tra cui: Noi rivoluzionari (1986); La notte piu' lunga della Repubblica, (scritto a quattro mani con Sandro Provvisionato), vincitore del premio "Luigi Vanvitelli 1989" (per la saggistica); Fascisti 1943-1945 (1993); Il crollo dei miti (1996); La Destra in Italia 1945-1969 (2000); A che punto e' la notte? (2003); Due volte Genova, premio "Ernest Hemingway 2004" (narrativa-saggistica); Il Sessantotto. L'utopia della realtà (2006). Consigliere comunale di Roma per cinque legislature. Prima del suo incarico istituzionale ha svolto attività politica, prima nel Movimento sociale italiano, poi in Alleanza nazionale di cui è stato dirigente nazionale.

  Sandro Provvisionato, giornalista professionista, già direttore di Radio Città Futura, inizia la sua carriera all’Ansa, dove lavora come inviato di cronaca (mafia e terrorismo) e poi come capo della redazione politico-parlamentare. Nel 1989 passa, con la qualifica di inviato speciale, al settimanale «L’Europeo». In questa veste segue tutte le vicende più scottanti della cronaca e della politica nazionale: dalla strage di Ustica alle stragi della mafia fino alle inchieste su Tangentopoli. Nominato vice caporedattore della redazione romana del settimanale, continua a svolgere la sua attività di inchiestista. Trascorre lunghi periodi in Israele, in Libano e nella ex Jugoslavia. Nel 1993 assume l’incarico di capo della cronaca del Tg5, alla cui guida rimane fino al 1995 per poi passare alla redazione Inchieste. Conduttore del Tg5 della notte fino all’estate del 2000, nel 1999, come inviato di guerra, segue tutto il conflitto nel Kosovo. Dal settembre del 2000 è autore di «Terra!», settimanale del Tg5. Direttore del sito misteriditalia.it, ha scritto numerosi libri. Con Vittorio Di Cesare ha pubblicato Servizi segreti e misteri italiani (2004).

 

  INDICE DELL'OPERA - Premessa degli autore - Prefazione alla prima edizione - I. L'alba dei tragici furori - II. Il nodo della violenza - III. 12 aprile 1973: quel «giovedì nero» a Milano - IV. La strage di Primavalle: la rivoluzione in borgata? - V. 1973-1974: la rivoluzione impossibile - VI. Un compagno ucciso nel nome del comunismo... - VII. La grande prateria del movimento del '77 - VIII. Oltre la destra: lo spontaneismo armato - IX. Il caso Moro - X. 1980: a macchia d'olio il terrorismo diffuso - XI. Via Fracchia, interno 1: la strage di Genova - XII. Nei meandri della frantumazione brigatista - XIII. 1983-1989: poteva sembrare un equivoco - XIV. Dopo il grande sonno - Bibliografia - Indice dei nomi