Il mio futurismo Stampa E-mail

Mario Verdone

Il mio futurismo

Nuove Edizioni Culturali, pagg.224, Euro 25,00

 

miofuturismo.jpg  IL LIBRO – Una ricca raccolta di saggi su protagonisti ed eventi del Futurismo. Ampia dote di documenti, fotografie, manoscritti, ecc.

 

  DAL TESTO – “Il ritmo rapido che ha acquistato la vita obbliga, sostengono i futuristi, ad una maniera diversa di esprimersi, che non dia più posto preponderante alla sintassi, alla punteggiatura, alla aggettivazione, che anzi devono essere progressivamente abolite. Il telegrafo, il telefono, il treno, le macchine, gli aeroplani, il cinema, i giornali esercitano sulla psiche umana enorme influenza. Dice Marinetti nel manifesto L’immaginazione senza fili e le parole in libertà (1913) che il futurista, appunto, “si fonda sul completo rinnovamento della sensibilità umana avvenuta per effetto delle grandi scoperte scientifiche”. “Un uomo comune può trasportarsi con una giornata di treno da una piccola città dalle piazze deserte, dove il sole, la polvere e il vento si divertono in silenzio, ad una grande capitale irta di luce, di gesti e di grida… L’abitante d’un villaggio alpestre, può palpitare d’angoscia ogni giorno, mediante un giornale, con i rivoltosi cinesi, le suffragette di Londra e quelle di New York, il dottor Carrel e le slitte eroiche degli esploratori polari. L’abitante pusillanime e sedentario di una qualsiasi città di provincia può concedersi l’ebrietà del pericolo seguendo in uno di cinematografo, una caccia grossa nel Congo. Può ammirare atleti giapponesi, Boxeurs negri, eccentrici americani inesauribili, parigine elegantissime, spendendo un franco in un teatro di varietà. Coricando poi nel suo letto borghese, egli può godersi la lontanissima e costosa voce di un Caruso o di una Burzio”. Così la vita ha acquistato un ritmo più rapido, le distanze sono distrutte, le ambizioni e i desideri si sono moltiplicati e sono sconfinati. L’inaccessibile e l’irrealizzabile sono possibili. Lo sport dà la passione del record. Dal senso della casa e della zona geografica si è passati al senso del mondo. Venuto avanti attraverso tutte queste esperienze, dice Marinetti, un narratore dotato di facoltà liriche sprezzerà il periodo e l’aggettivo, incalzato dalle sensazioni, dalla irruenza del “vapore-emozione”, “farà saltare il tubo del periodo, le valvole della punteggiatura, i bulloni regolari della aggettivazione”. E “darà il fondo analogico della vita telegraficamente, con la stessa rapidità economica che il telegrafo impone ai reporters e ai corrispondenti di guerra”. Il manifesto dell’immigrazione senza fili e delle parole in libertà è del 1913; ma già questa era l’intenzione di Marinetti, anni prima. Nel 1909, nel Discorso ai Triestini, affermava: “La nostra poesia è poesia essenzialmente e totalmente ribelle alle forme usate. Bisogna distruggere i binari del verso, far saltare in aria i ponti delle cose già dette e lasciare le locomotive della nostra ispirazione, alla ventura, attraverso gli sconfinati campi del Nuovo e del Futuro””.

 

  L’AUTORE – Mario Verdone. Nato ad Alessandria il 27 luglio 1917, professore, critico teatrale, scrittore. Laureato in Giurisprudenza ed in Scienze Politiche all'Università di Siena; svolge, un periodo da assistente volontario nella stessa Università con il Professore Norberto Bobbio e col Professor Federico Battaglia (1940-1948). Dal 1948 è Segretario e poi Capo Ufficio Studi e quindi Vice Direttore del Centro Sperimentale di Cinematografia in Roma. Insegnante di Storia e critica dell film all'Università internazionale di Studi Sociali ed al Corso Libero di Filmologia alla Facoltà di Magistero dell'Università di Roma. Nel 1964 ottiene per primo la Libera Docenza in Storia e critica del film. Tiene cinque Corsi Liberi alla Facoltà di Magistero all'Università di Roma (Cattedra di Pedagogia). Vince nel 1970 il concorso Aggregato per Scienze dello spettacolo Teatro e Cinema all'Università di Parma e dirige anche l'Istituto Teatro e Spettacolo. Nel 1973 è Professore Straordinario alla Facoltà di Magistero dell'Università di Roma dove inaugura la cattedra di Storia e critica del film. Nel 1985 fonda e dirige il Dipartimento di Musica e Spettacolo all'Università di Roma. È Presidente Onorario Associazione Nazionale di Storici del Cinema e fonda il Consiglio Internazionale Cinema e Televisione presso l'UNESCO di cui è attualmente Presidente Onorario. È Presidente Onorario del Comitè International Diffusion Arts et Lettres à travers le Cinema con sede a Parigi, è stato Presidente, per dodici anni, ed è tutt'ora Componente, del Comitato Comunicazione della Commissione Italiana all'UNESCO. È Presidente Onorario della Società Italiana Autori Drammatici. È stato Direttore delle riviste culturali Bianco e Nero e Cinema Educatif et Culturel (Parigi-Roma) e Ecrans du Mond/World Screen (Parigi-Londra) e Cinemateca e Teatro Contemporaneo Collaboratore dell'Enciclopedia Italiana e del Lessico dell'Enciclopedia Italiana e dell'Enciclopedia dell'Arte. È stato Presidente e Componente dei Comitati di selezione delle Giurie di numerosissimi festival cinimatografici fra cui quello di Venezia. Poeta ed autore teatrale, con testi rappresentati in molte località europee; saggista ha pubblicato innumerevoli libri, tradotti in Europa ed in molti altri paesi del mondo, tra cui si ricordano: Gli intellettuali ed il cinema (1952), La scena e il costume nel film (1956), Cinema e letteratura del Futurismo (1967), Teatro del tempo Futurista (1969), Teatro italino d'avanguardia (1970), Che cosa è il futurismo (1970), Lubitsch (Lyon 1971 e Roma 1992), Prosa e critica futurista (1973), FEKE Fabricque de l'acteur excentrique (Lyon 1970), Poemi e scenari cinematografici d'avanguardia (1975), Le avanguardie storiche del cinema (1975), I futuristi italiani (1978), La cultura del film (1979), Teatro contemporaneo (tre volumi e cinque appendici dal 1982 ed anni seguenti), Teatro del Novecento (1981) ed anche una serie di lavori sul Futurismo pubblicati nel 1990-91 con i titoli Diario parafuturista, I fratelli Bragaglia, Immaginario dell'acciaio, Avanguardie teatrali e la Casa d'Arte Bragaglia. Dal 1999 è Componente degli Stati Generali della Città di Alessandria.

 

  INDICE DELL’OPERA – Mario Verdone e il Futurismo, di Paolo Perrone Burali d’Arezzo – Inizi del Futurismo – I futuristi che ho conosciuto – La rivoluzione culturale futurista – La rivoluzione tipografica futurista – Teatro e cinema del Futurismo - I film di A.G. Bragaglia – Il Futurismo di Giacomo Balla – Papini e “l’Italia futurista” – Luigi Pirandello e il teatro futurista – Alberto Viviani protagonista e testimone di un’epoca – Futurismo caprese – Ottone Rosai e “Lacerba” – Le monellerie di Cangiullo – Prampolini e Vasari – La “poliespressività” di Benedetta – Musica e pittura astratta in Arnaldo Ginna – Persone opere documenti – La seconda generazione – Il “mio” Futurismo – L’Aeropittura – Enzo Benedetto – Umberto Luigi Ronco e il misticismo del volo – Umberto Onorato: dalla caricatura teatrale al Futurismo – La macchinolatria di Ivo Pannaggi – L’ “Ardentismo” di Corrado Forlin – L’itinerario pittorico di Acquaviva – Emilio Buccafusca e il Futurismo napoletano – Angelo Rognoni – Il viaggio – Boccioni 100 anni / 1882-1982 – Vinicio Paladini – Antonio Marasco futurista “indipendente”

 

  Il volume può essere richiesto a: Nuove Edizioni Culturali, tel. e fax 02/6694466. Posta telematica: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. .