Bergoglio. Una biografia politica Stampa E-mail

Loris Zanatta

Bergoglio
Una biografia politica


Laterza, pagg.320, € 20,00

 

zanatta bergoglio  Loris Zanatta, nel saggio "Bergoglio. Una biografia politica", propone un'approfondita analisi della figura di Francesco, esplorando le radici ideologiche e politiche che ne caratterizzano il papato. Attraverso un approccio critico e documentato, Zanatta non si limita a tracciare la biografia del pontefice, ma ne indaga il pensiero, le azioni e le contraddizioni, cercando di comprendere il suo ruolo nell'arena politica contemporanea. Questo lavoro rappresenta un contributo significativo alla comprensione di un pontefice che, sin dal suo arrivo sulla scena vaticana, ha suscitato dibattiti accesi e interpretazioni contrastanti.

  Zanatta parte dalla premessa che il pontificato di Jorge Mario Bergoglio non possa essere separato dalla sua storia personale e dal contesto culturale in cui è cresciuto. La sua formazione, segnata dalla cultura cattolica argentina e dal peronismo, ha forgiato un pensiero politico che ha sempre intrecciato religione e politica. La religione, per Bergoglio, non è mai stata un'entità separata dalla sfera politica; essa si è tradotta in un impegno concreto, mirato a difendere i più deboli e le periferie sociali, in opposizione a una visione del mondo centrata sulle élite economiche e politiche.

  L'autore illustra come il giovane Bergoglio, immerso nella cultura politica della Chiesa argentina e influenzato dal pensiero peronista, abbia sviluppato una visione del mondo che pone al centro il popolo, la fede e la lotta contro le ingiustizie sociali. Questo legame tra religione e politica, seppur lontano da un'adesione alle logiche del partito, è ciò che definisce la visione bergogliana del mondo.

  Uno degli aspetti più discussi del pontificato di Francesco è la sua apparente ambiguità, la sua capacità di muoversi in un campo minato di contraddizioni. Zanatta esamina in profondità queste contraddizioni, dimostrando come Bergoglio, pur seguendo una linea coerente con la sua visione della Chiesa e del mondo, sia stato capace di adattarsi alle circostanze politiche e sociali in modo flessibile. In questo, il gesuita sembra incarnare la dicotomia tra la predicazione dell'umiltà e la necessità di mantenere un governo centralizzato e fermo.

  Zanatta evidenzia il suo stile di leadership, che unisce la mano ferma del governante con la ricerca di consenso e il dialogo con tutti, senza mai identificarsi completamente con una fazione o un gruppo. Il papa argentino, secondo Zanatta, ha saputo navigare tra le aspettative di progressisti e conservatori, usando una lingua che può apparire oscura e ambigua ma che ha sempre avuto il chiaro obiettivo di agire in modo pragmatico.

  Una parte significativa del libro è dedicata alla visione del mondo di Bergoglio come erede di una tradizione cattolica ispanica, che si oppone all'Illuminismo, al razionalismo e al liberalismo. Zanatta traccia una chiara continuità tra il papato di Francesco e la tradizione di una Chiesa che ha sempre cercato di difendere i valori cristiani da una modernità che ha visto come minaccia. In questo senso, il papa diventa il paladino di una cristianità antica, in trincea contro i nemici della Chiesa, quali la secolarizzazione e la globalizzazione.

  Il pontefice argentino si inserisce, in questo quadro, in una tradizione che si è definita più contro il pensiero illuminista e liberale che per un'impostazione ideologica ben definita. Bergoglio non solo si presenta come il difensore della fede contro le élite, ma come l'espressione di una Chiesa che si fa voce delle periferie, siano esse geografiche o sociali. Zanatta, in modo critico, analizza anche la retorica della "periferia" adottata da Bergoglio, mettendo in luce il suo valore simbolico e la sua strumentalizzazione politica.

  Zanatta ripercorre l'ascesa di Bergoglio, ma ne esplora anche le battute d'arresto. Il saggio offre una lettura disincantata delle difficoltà che Francesco ha incontrato, sia all'interno sia all'esterno della Chiesa. La sua resistenza alle pressioni dei poteri economici e politici non è stata sempre efficace, e la sua attenzione ai temi sociali e ambientali ha suscitato aspri conflitti con le forze conservatrici.

  Al contempo, l'autore non nasconde i successi di Bergoglio, che ha saputo portare l'attenzione globale su temi come la povertà, l'accoglienza dei migranti e la lotta contro il cambiamento climatico. Tuttavia, Zanatta evidenzia come il pontificato di Francesco, pur avendo ottenuto consensi in ambito internazionale, abbia dovuto confrontarsi con i limiti della sua influenza in un contesto ecclesiastico e geopolitico sempre più complesso.

  Il volume, dunque, si presenta come un lavoro che offre una visione complessa e articolata del pontificato di Francesco. Zanatta, con il suo approccio critico e storico, riesce a penetrare le motivazioni profonde del papa, offrendo una visione lontana dagli stereotipi ma ricca di sfumature. Il libro non solo è un'indagine approfondita della figura di Bergoglio, ma anche una riflessione sul ruolo della Chiesa cattolica nel mondo contemporaneo e sulle sfide che essa affronta.

  La figura di Bergoglio emerge come quella di un politico nel senso nobile del termine, capace di intrecciare fede e politica in un contesto che diventa sempre più globale e secolarizzato. Un lavoro che invita alla riflessione sulla religione, sulla politica e sulla moralità nel mondo moderno, senza tralasciare le ombre e le contraddizioni che segnano il pontificato di uno dei papi più discussi della storia recente.