Il Piano Solo. Golpe si, ma rosso Stampa E-mail

Francesco Bigazzi - Dario Fertilio

Il Piano Solo
Golpe si, ma rosso


Mauro Pagliai Editore, pagg.156, € 12,00

 

fertilio pianosolo  Con "Il Piano Solo. Golpe sì, ma rosso" Francesco Bigazzi e Dario Fertilio offrono un importante contributo al dibattito sulla storia politica e gli equilibri internazionali della Guerra Fredda, in particolare sul ruolo che l'Unione Sovietica e i suoi servizi segreti ebbero negli eventi italiani degli anni Sessanta. Con una prospettiva che combina inchiesta giornalistica e analisi storica, gli autori approfondiscono il misterioso e complesso caso del cosiddetto Piano Solo, un presunto tentativo di golpe in Italia che rimase per lungo tempo avvolto nel mistero e nelle speculazioni.

  La narrazione prende avvio dal contesto della Guerra Fredda, quando l'Italia era un paese al centro di una lotta ideologica che coinvolgeva, da un lato, il blocco occidentale con le sue alleanze, e dall'altro, l'Unione Sovietica e i suoi tentativi di esportare il comunismo, anche attraverso azioni coperte e indirette. Il Piano Solo non fu un semplice colpo di Stato, ma piuttosto un progetto ambiguo e sfumato, volto a destabilizzare l'assetto politico italiano, in un quadro di tensioni crescenti tra i blocchi e le forze interne al paese. Bigazzi e Fertilio non solo rievocano le circostanze di quel piano, ma pongono in luce le connessioni internazionali, in particolare con i servizi sovietici, che avrebbero orchestrato una rete di supporto e di infiltrazioni a livello europeo. La metafora del "colpo di biliardo", usata dagli autori per descrivere la dispersione delle palle in molteplici direzioni, rende l'idea della complessità strategica dell'operazione, che mirava a colpire non solo le istituzioni italiane, ma anche a mettere sotto pressione l'alleanza occidentale.

  Uno degli aspetti più rilevanti di questo libro è l'uso di fonti inedite, documenti d'archivio recentemente desecretati e testimonianze che gettano nuova luce su un capitolo oscuro della storia italiana. Gli autori, esperti nel campo della storia russa e della Guerra Fredda, riescono a offrire una panoramica dettagliata delle dinamiche politiche e diplomatiche che hanno segnato la vicenda. Attraverso una rigorosa analisi di documenti governativi e riscontri concreti, Bigazzi e Fertilio riescono a dare una dimensione più tangibile e credibile al Piano Solo, svelando anche la lunga omertà che ha circondato l'intera faccenda. La ricostruzione è minuziosa e documentata, facendo emergere dettagli finora sconosciuti, che contribuiscono a chiarire il ruolo delle potenze esterne, in particolare l'URSS, nelle dinamiche interne italiane.

  Il Piano Solo non fu mai formalmente realizzato, ma la sua esistenza fu oggetto di indagini e dibattiti che coinvolsero le istituzioni italiane e internazionali. Gli autori rievocano i numerosi processi, le inchieste amministrative e le indagini parlamentari che tentarono di fare luce su un presunto golpe che sembrava imminente, ma che si svelò essere un tentativo malriuscito o comunque mai portato a termine. In questo contesto, Il Piano Solo non è solo un caso politico, ma anche giuridico, che ha messo a nudo le fragilità delle istituzioni italiane nell'affrontare minacce interne ed esterne, nonché la difficoltà di emergere dalla reticenza delle classi dirigenti democristiane e dei mezzi di comunicazione che, secondo gli autori, furono in parte coinvolti nell'argomentazione difensiva.

  Il punto focale dell'analisi di Bigazzi e Fertilio riguarda il coinvolgimento dei servizi segreti sovietici, un tema che ha suscitato dibattito per anni, ma che, grazie ai nuovi documenti d'archivio, trova finalmente una solida base di supporto. La relazione tra i protagonisti italiani, come il generale Giovanni De Lorenzo, e l'URSS, così come il ruolo delle alte sfere della Democrazia Cristiana, appare più chiara, e il coinvolgimento dei sovietici si configura non solo come una reazione al contesto internazionale, ma anche come una parte di un progetto di destabilizzazione che mirava a rendere l'Italia più vulnerabile al richiamo delle sirene del socialismo. In tal modo, Il Piano Solo acquista una dimensione internazionale, legandosi alle strategie globali dell'URSS di espandere la sua influenza nei paesi occidentali attraverso manovre clandestine.

  Il volume presenta nonanche solo un'accurata ricostruzione di un episodio storico, ma un importante contributo al rafforzamento della memoria storica riguardante il Novecento italiano e le sue relazioni con le potenze straniere. Gli autori riescono a coniugare una lettura critica delle vicende politiche con una narrazione dinamica, che appassiona tanto il lettore generale quanto quello accademico. Il libro diventa una risorsa imprescindibile per gli studiosi della storia contemporanea italiana e internazionale, offrendo nuove chiavi di lettura per comprendere i meccanismi del potere, le alleanze oscure e il gioco spietato che ha caratterizzato quegli anni.