Eric Voegelin
Ordine e storia Volume III. Platone e Aristotele a cura di Nicoletta Scotti Muth
Vita e Pensiero Editrice, pagg.448, € 35,00
Il terzo volume dell'opera fondamentale di Eric Voegelin, "Ordine e storia", rappresenta una tappa imprescindibile per comprendere il cuore pulsante della filosofia politica occidentale. Questo volume, come parte di un progetto più ampio volto a esplorare la genesi delle idee politiche e l'evoluzione del pensiero filosofico, si distingue per la sua profondità teorica e per l'acume con cui Voegelin analizza i due filosofi che hanno plasmato il pensiero occidentale: Platone e Aristotele.
L'approccio di Voegelin è originale e audace, poiché non si limita a una mera analisi filologica delle opere platoniche e aristoteliche, ma si prefigge di ricostruire la loro visione dell'ordine, inteso non solo come principio politico, ma come un concetto che unisce l'umano, il divino e il cosmico. Con un'attenzione particolare alla dimensione simbolica dei testi, Voegelin offre un'interpretazione innovativa che supera la tradizionale lettura storico-critica, sottolineando l'importanza della filosofia come scienza dell'ordine, capace di travalicare i confini della polis greca per diventare un patrimonio universale dell'umanità.
Nel caso di Platone, Voegelin si confronta con il complesso mosaico di dialoghi che, pur trattando tematiche simili, sono stilisticamente eterogenei e strutturalmente vari. L'autore, consapevole delle difficoltà interpretative che emergono dallo studio di questi testi, adotta un approccio che mira a decifrare il pensiero di Platone non solo sul piano logico e razionale, ma anche nel suo aspetto simbolico e mitico. In particolare, Voegelin sottolinea come Platone usi il mito come strumento per veicolare concetti complessi e come la sua filosofia non si riduca a una mera esposizione di idee politiche, ma costituisca un tentativo di esplorare le strutture più profonde dell'essere umano e dell'ordine cosmico.
Il volume si sofferma anche sulla fase finale del pensiero platonico, in cui il filosofo greco affronta la tensione tra la razionalità della filosofia e la necessità di conservare un legame con le tradizioni religiose e mitologiche della polis. La riflessione di Voegelin aiuta a chiarire le apparenti incongruenze tra i dialoghi "giovani" e quelli "maturi", proponendo una visione unitaria che abbraccia l'intera opera platonica. L'approccio storico e filosofico adottato da Voegelin, che integra il contesto storico dell'Atene del IV secolo, consente di superare la dicotomia tra la filosofia socratica e quella platonica, così come la contrapposizione tra i dialoghi "morali" e quelli "politici", dimostrando che in Platone l'esperienza dell'ordine è sempre connessa alla ricerca della verità trascendente.
Passando ad Aristotele, Voegelin sfida la visione tradizionale che considera la filosofia di Platone e quella di Aristotele come separate da un abisso insormontabile. In effetti, l'autore propone una lettura che evidenzia la continuità tra i due pensatori, rivelando come Aristotele, pur elaborando un sistema filosofico che si distingue da quello platonico, continui a costruire sulle fondamenta gettate dal maestro. Il punto di partenza per Voegelin è l'assunto che le opere aristoteliche, pur presentandosi come una raccolta di trattati scolastici, possiedano una coerenza interna che emerge solo se lette in un quadro più ampio e dinamico del pensiero aristotelico.
Un elemento distintivo della lettura di Voegelin è la sua attenzione all'evoluzione del pensiero aristotelico nel corso della sua vita, rifiutando l'idea di una separazione tra i vari periodi del suo pensiero. La comprensione del pensiero politico di Aristotele, e in particolare della "Politica", non può prescindere dall'esame della sua concezione della scienza, della metafisica e della dialettica, che forniscono il fondamento teorico per le sue riflessioni sul governo e sull'organizzazione della comunità politica. Voegelin suggerisce che, lontano dall'essere una rottura con Platone, il pensiero aristotelico costituisce un tentativo di radicare la filosofia politica in un realismo empirico che riflette la realtà concreta della polis, ma anche una visione più complessa dell'uomo, della sua natura e delle sue aspirazioni.
L'aspetto che maggiormente colpisce della ricostruzione di Voegelin è la sua capacità di coniugare un'analisi dettagliata dei testi con una visione globale della storia delle idee. Il pensiero di Platone e Aristotele viene inserito in un contesto più ampio, in cui la filosofia politica diventa un percorso che si sviluppa attraverso la storia e che si articola come una continua tensione tra il desiderio di ordine e la consapevolezza della sua complessità. Questo volume, infatti, non è solo una riflessione sui singoli filosofi, ma una meditazione sulla natura stessa dell'ordine, che si declina nelle sue molteplici forme, dal cosmo alla polis, dall'individuo alla comunità.
Il testo di Voegelin è inoltre arricchito da un ampio apparato di indici che risulta particolarmente utile per contestualizzare e approfondire la molteplicità di temi trattati, dal pensiero politico alla metafisica, dalla dialettica alla retorica. L'indice dei termini greci, in particolare, si rivela uno strumento prezioso per orientarsi tra le numerose interconnessioni concettuali che attraversano l'opera. Questo livello di dettaglio e precisione conferisce al volume una qualità non sempre rintracciabile nelle opere di filosofia politica.
Con questo volume, Voegelin riesce a restituire una visione unitaria del pensiero platonico e aristotelico, mettendo in luce la continuità tra le opere dei due filosofi e il contributo che entrambe hanno dato alla comprensione dell'ordine umano e cosmico.
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