Paolo Pombeni - Guido Formigoni - Giorgio Vecchio
Storia della Democrazia cristiana 1943-1993
il Mulino, pagg.720, € 38,00
La Democrazia Cristiana (DC) è stata per gran parte del Novecento il principale partito italiano, il motore centrale dell'ordinamento politico e istituzionale della Repubblica Italiana. Nata dalle ceneri della Seconda guerra mondiale, nel contesto della ricostruzione post-bellica e dell'avvio della Guerra fredda, la DC si è proposta come un partito di unità nazionale, capace di aggregare sotto la sua egida diverse sensibilità politiche e culturali, tutte orientate alla difesa e promozione dei valori democratici e cristiani. Con un ruolo preminente nelle istituzioni italiane dal 1943 al 1993, la DC ha visto la propria parabola passare dalla sua fondazione come forza di contenimento del comunismo alla progressiva degenerazione che ne ha determinato la crisi finale negli anni Novanta.
La sua influenza si estese a tutti gli ambiti della vita politica e culturale, attraverso una rete capillare di organizzazioni e una dirigenza politica che, pur nelle sue contraddizioni e diversificazioni interne, ha saputo adattarsi alle trasformazioni storiche e sociali del Paese. Non solo un partito, ma anche un vero e proprio sistema di potere, la DC ha saputo incarnare l'ideale di una democrazia "popolare" e "plurale", sebbene, in alcuni momenti, essa sia stata anche oggetto di critiche per la sua commistione con il sistema clientelare e per le sue contraddizioni ideologiche.
La storicizzazione della DC, soprattutto a distanza di trent'anni dalla sua dissoluzione, resta un compito arduo e controverso. Se da un lato c'è chi la ricorda come l'artefice della stabilità repubblicana, capace di garantire l'unità nazionale in un periodo turbolento, dall'altro non mancano giudizi duri che ne hanno sottolineato la connivenza con pratiche politiche disoneste e clientelari. È in questo contesto che il libro "Storia della Democrazia Cristiana. 1943-1993" di Paolo Pombeni, Guido Formigoni e Giorgio Vecchio si inserisce come un'opera che, grazie a una minuziosa ricostruzione storica, offre una lettura approfondita e critica di quella che è stata la vita politica della DC, mettendo in luce non solo la sua centralità nel panorama politico italiano, ma anche le sue dissonanze interne e le sue contraddizioni.
Il volume si sviluppa attraverso una lettura inedita della storia della DC, dalla sua nascita nel corso della Seconda guerra mondiale e della resistenza antifascista, fino alla sua fine simbolica nel 1993 con la conclusione della Prima Repubblica e la crisi del sistema dei partiti italiani. Gli Autori offrono un'analisi che non si limita a tracciare una cronaca degli eventi, ma tenta di costruire un quadro complesso delle dinamiche politiche, sociali e culturali in cui la DC ha operato, evidenziando il suo ruolo cruciale nella trasformazione dell'Italia nel corso del dopoguerra.
Il libro presenta un approccio metodologico che sfrutta la recente apertura degli archivi privati e pubblici, consentendo di recuperare documenti e testimonianze fino a oggi inedite. Questa ricchezza di fonti permette agli Autori di superare la narrazione convenzionale sulla DC, evitando sia il giudizio monolitico sia la visione agiografica, e contribuendo a una comprensione più sfumata della sua evoluzione storica.
Uno degli aspetti peculiari dell'analisi sviluppata nel testo è la centralità del pluralismo interno alla DC. Lungi dall'essere un partito monolitico, la Democrazia Cristiana è stata, secondo gli Autori, un aggregato di diverse "anime", che riflettevano le tensioni e le sfide sociali, politiche e religiose del paese. Gli Autori sottolineano la difficoltà di interpretare la DC attraverso una sola chiave di lettura, poiché essa ha sempre dovuto conciliarsi con un vasto e variegato mondo di riferimento: dalla componente moderata e cattolica più tradizionale, a quella più progressista, legata al movimento operaio e contadino, fino a quelle sensibilità più liberali e europeiste.
La storia della DC si intreccia con quella della democrazia italiana e della sua ricostruzione dopo la Seconda guerra mondiale, ma anche con la tensione fra le spinte internazionali, in particolare quella che ha riguardato la Guerra fredda e il ruolo dell'Italia nel contesto europeo e atlantico. La Democrazia Cristiana, infatti, è stata il principale fautore della costruzione di un'Italia europeista, in grado di affrontare la sfida della modernizzazione economica e di superare la frattura tra il mondo cattolico e quello socialista. Tuttavia, la sua dialettica interna, che ha cercato di coniugare l'ideale cristiano con le necessità politiche, ha spesso generato frizioni e contraddizioni, in particolar modo con la progressiva affermazione del neocapitalismo e della società dei consumi.
La parabola della DC culmina nel periodo della sua crisi e dissoluzione negli anni Novanta, un momento decisivo che ha segnato la fine della Prima Repubblica e l'inizio di una nuova fase per la politica italiana. Il volume dedica ampio spazio all'analisi della stagione degli anni Ottanta e Novanta, quando il partito si trovò schiacciato dalle accuse di corruzione e dalle inchieste di Tangentopoli. Gli Autori offrono una ricostruzione lucida degli eventi, contestualizzando la crisi della DC nel quadro di una più generale crisi del sistema partitico italiano e della società. Tuttavia, pur non negando la responsabilità della DC nelle degenerazioni del sistema politico, il libro non cade nella tentazione di una visione meramente negativa, ma evidenzia anche le componenti che hanno permesso al partito di svolgere un ruolo di stabilizzazione nel dopoguerra.
"Storia della Democrazia Cristiana. 1943-1993" aiuta il lettore a comprendere non solo la storia della DC, ma anche la complessa evoluzione politica dell'Italia dal dopoguerra fino alla fine della Prima Repubblica. Il testo offre una lettura equilibrata e ben documentata della storia di un partito che ha avuto una centralità straordinaria nella vita del Paese, evitando semplificazioni e permettendo al lettore di apprezzare la complessità di una realtà politica che, pur con tutti i suoi difetti, ha incarnato per decenni la visione di un'Italia democratica e moderna. |