Max Hastings
Abisso Cuba 1962 Il mondo a un passo dal conflitto nucleare
Neri Pozza, pagg.608, € 28,00
La crisi dei missili di Cuba del 1962, uno degli eventi più drammatici e significativi della Guerra Fredda, segna un momento in cui il mondo si è trovato a un passo da un conflitto nucleare. Mentre gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica si fronteggiavano in una sfida ideologica e militare senza precedenti, Cuba si trovava al centro di questo conflitto, facendo da scenario a una delle crisi più intense della storia contemporanea. Tra il 16 e il 28 ottobre di quell'anno, le due superpotenze furono al limite della guerra totale, pronte a scatenare un conflitto nucleare che avrebbe potuto avere conseguenze catastrofiche per l'umanità. Questo periodo di tensione, i "tredici giorni" famosi nella memoria collettiva, è stato documentato da storici, giornalisti e analisti politici, ma Max Hastings, nel suo libro "Abisso. Cuba 1962", offre una narrazione unica, vivida e dettagliata di quei giorni cruciali, ricostruendo l'evento attraverso una pluralità di voci, documenti e testimonianze dirette.
Nel 1962, il contesto internazionale era segnato dalla lotta per la supremazia tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica, due potenze nuclearmente armate che si fronteggiavano attraverso Stati-satellite, alleanze militari (Nato e Patto di Varsavia) e strategie di deterrenza. La Guerra Fredda, già segnata da eventi di alta tensione come la costruzione del Muro di Berlino e la guerra di Corea, aveva raggiunto il suo culmine con l'introduzione di missili nucleari balistici sovietici a Cuba.
Questi missili, schierati segretamente sulla costa settentrionale dell'isola, rappresentavano un'"eguale" minaccia nucleare per gli Stati Uniti, ma erano anche una risposta ai missili Jupiter, posizionati dai nordamericani in Italia e Turchia, e a una serie di iniziative politiche statunitensi, come il fallito tentativo di invasione della Baia dei Porci, nel 1961. Fidel Castro, che temeva una nuova invasione da parte degli Stati Uniti, accettò l'offerta sovietica di installare i missili come deterrente.
Nel cuore di questa crisi, tre leader mondiali si trovarono a dover prendere decisioni che avrebbero determinato il destino del pianeta: John F. Kennedy, il presidente degli Stati Uniti; Nikita Chruščev, il leader sovietico; e Fidel Castro, il rivoluzionario cubano. Le loro azioni, mosse da un mix di paura, determinazione, calcoli strategici e, talvolta, disinformazione, condussero il mondo sull'orlo della guerra nucleare.
Max Hastings, storico e giornalista di lungo corso, è noto per la sua capacità di raccontare la storia non solo dal punto di vista dei grandi leader, ma anche da quello delle persone comuni, dei militari, degli ufficiali, dei civili, e di tutti coloro che, spesso senza saperlo, sono stati coinvolti negli eventi. In "Abisso", Hastings adotta questo approccio con maestria, dando voce non solo ai protagonisti di alto rango come Kennedy, Chruščev e Castro, ma anche ai piloti, ai soldati, ai contadini cubani e ai diplomatici che furono testimoni indiretti di quel periodo drammatico.
Utilizzando una ricca varietà di fonti – tra cui interviste, diari, registrazioni e documenti d'archivio – Hastings riesce a ricostruire in modo vivido e avvincente le ore più buie della crisi, mostrando come la paura della distruzione totale fosse palpabile e universale. Il risultato è un libro che non è solo un'opera di storia politica, ma anche un racconto umano di tensioni, paure, dubbi e speranze.
L'approccio di Hastings è quello di un "narratore a tutto tondo", che non si limita a descrivere gli eventi e le decisioni prese nei centri di potere, ma cerca di entrare nella psicologia e nelle emozioni dei protagonisti, esplorando i dilemmi morali e i conflitti interiori che li hanno guidati. La capacità di Hastings di portare i lettori nei corridoi della Casa Bianca, negli uffici del Cremlino o tra le strade dell'Avana permette di vivere quei tredici giorni come un'esperienza coinvolgente e immediata, non solo come una lezione di storia.
Una delle qualità distintive di "Abisso" è l'abilità di Hastings di esplorare l'evento da molteplici angolazioni, non solo politiche, ma anche personali e sociali. Attraverso le voci di ufficiali sovietici che si trovano a dover fronteggiare la realtà dei missili, di piloti americani pronti a lanciarsi in missioni ad alto rischio, e di contadini cubani che non avevano alcuna consapevolezza delle minacce nucleari in arrivo, Hastings riesce a dare al lettore una panoramica a 360 gradi della crisi. La narrazione non si limita a raccontare gli eventi "grandi", ma si sofferma su quelli che, a prima vista, sembrano dettagli minori, ma che si rivelano cruciali nel comprendere il senso di quella "apocalisse sfiorata".
In particolare, Hastings riesce a descrivere con grande efficacia l'intensità delle emozioni di coloro che presero decisioni cruciali, come Kennedy e Chruščev, rivelando i dubbi e le preoccupazioni che accompagnarono le loro azioni. La figura di Kennedy emerge come quella di un leader che, pur riconoscendo il pericolo imminente, riesce a mantenere una visione razionale e una determinazione che, alla fine, salvano il mondo dalla distruzione. Il ruolo di Chruščev, che dall'altro lato della barricata si trovava a fare calcoli e scelte che avrebbero potuto portare a una guerra nucleare, è altrettanto approfondito, e Hastings esplora le tensioni tra il desiderio di proteggere l'alleato cubano e la consapevolezza dei rischi di un conflitto globale.
"Abisso" di Max Hastings è un'opera straordinaria che, pur trattando un tema ampiamente esplorato in precedenza, riesce a offrire una prospettiva nuova e straordinariamente dettagliata sulla crisi dei missili di Cuba. La capacità di Hastings di intrecciare la storia politica con la dimensione personale dei protagonisti e dei testimoni di quegli eventi rende il libro non solo una lettura affascinante, ma anche un'importante riflessione sulla fragilità della pace e sull'equilibrio del potere internazionale. Se l'obiettivo del libro è quello di farci comprendere quanto vicino l'umanità sia stata a un'apocalisse nucleare, il suo successo è evidente: "Abisso" è un'opera che ci spinge a riflettere non solo su ciò che accadde nel 1962, ma anche sulle sfide attuali del nostro mondo, dove i pericoli della guerra nucleare sono tutt'altro che scomparsi. |