Joe Biden. Tutti i guai del presidente Stampa E-mail

Stefano Graziosi

Joe Biden
Tutti i guai del presidente


Edizioni Ares, pagg.160, € 15,00

 

graziosi biden  L'elezione di Joe Biden nel novembre 2020 ha rappresentato un momento cruciale nella storia recente degli Stati Uniti, segnando una transizione politica significativa dopo quattro anni di presidenza Trump. La campagna di Biden si era basata su promesse di unità, stabilità e un ritorno agli ideali del multilateralismo e della cooperazione internazionale. Le sue parole, "America is back", pronunciate il 4 febbraio 2021, riflettevano la volontà di ripristinare il ruolo di leader globale degli Stati Uniti, recuperando la fiducia di alleati storici e affrontando sfide globali come la pandemia di COVID-19, i cambiamenti climatici e le crescenti tensioni con potenze come Cina e Russia.

  Tuttavia, nel giro di pochi mesi, il neoeletto presidente si è trovato ad affrontare una serie di crisi che hanno messo in discussione le sue capacità di leadership e la solidità del suo mandato. Dalla gestione della pandemia alle difficoltà economiche, dalle tensioni razziali alle sfide estere, Biden ha dovuto navigare in un contesto interno ed esterno caratterizzato da divisioni politiche e sociali profonde. L'analisi di questi eventi non è solo fondamentale per comprendere la presidenza Biden, ma è anche cruciale per il futuro della democrazia americana e del ruolo degli Stati Uniti nel mondo.

  Stefano Graziosi, nel suo saggio intitolato "Joe Biden. Tutti i guai del presidente", fornisce un'analisi incisiva delle difficoltà incontrate dall'amministrazione Biden nei suoi primi anni di governo. L'Autore esplora in dettaglio le varie crisi che hanno segnato il mandato del presidente, analizzandone le origini, le implicazioni e le ripercussioni sia sul piano nazionale che internazionale.

  Un tema centrale del libro è la divisione interna al Partito Democratico e all'amministrazione stessa. Graziosi evidenzia come Biden si sia trovato a dover gestire non solo le aspettative di un elettorato progressista, ma anche le pressioni dei moderati, creando un clima di conflitto che ha ostacolato la capacità del presidente di attuare la sua agenda. Questa tensione interna ha contribuito a indebolire la sua leadership e a far crescere il malcontento tra i sostenitori, portando a una diminuzione della sua popolarità.

  La gestione della pandemia di COVID-19 è uno dei temi principali del libro. Graziosi analizza le scelte di Biden in merito alla campagna vaccinale, alle misure di contenimento e al supporto economico, sottolineando le difficoltà nell'implementare politiche efficaci in un clima di polarizzazione politica. Nonostante gli sforzi iniziali per controllare la crisi sanitaria, l'emergere di nuove varianti del virus e le resistenze alla vaccinazione hanno reso la situazione sempre più complessa, contribuendo al calo del consenso popolare.

  Un altro aspetto significativo del libro è l'analisi della politica estera di Biden. Graziosi esplora come le crisi in Afghanistan, Ucraina e nei rapporti con la Cina e la Russia abbiano messo a dura prova la credibilità degli Stati Uniti sulla scena globale. La controversa ritirata dall'Afghanistan, in particolare, è descritta come un colpo durissimo all'immagine di potenza della nazione, generando preoccupazioni tra gli alleati e alimentando le critiche all'amministrazione.

  L'Autore non si limita a descrivere i problemi, ma si interroga anche sui futuri scenari per gli Stati Uniti e i loro alleati. Con il conto alla rovescia per le elezioni presidenziali del 2024, Graziosi analizza le prospettive di Biden e le questioni chiave che potrebbero influenzare il voto, come la ripresa economica, la gestione della salute pubblica e la sicurezza nazionale.

  L'Autore combina una solida analisi politica con un'approfondita ricerca storica, offrendo al lettore uno sguardo critico e informato sulla situazione attuale degli Stati Uniti.

  In un'epoca in cui le incertezze politiche e le sfide globali sembrano moltiplicarsi, il libro di Graziosi non solo documenta una fase critica della storia americana, ma invita anche a una riflessione profonda sul futuro dell'ordine internazionale, rendendolo una lettura utile comprendere il presente e il futuro degli Stati Uniti.