Marina Cvetaeva
Taccuini 1922-1939 Traduzione e cura di Pina Napolitano
Voland, pagg.320, € 20,00
I "Taccuini 1922-1939" di Marina Cvetaeva sono un'opera straordinaria che ci permette di immergerci nella vita e nelle riflessioni di una delle più grandi poetesse del Novecento. Attraverso i suoi appunti personali, scritti tra Mosca, Berlino, Praga e Parigi, Cvetaeva ci porta nel cuore della sua esperienza di emigrata, con tutte le sfide e le emozioni che ha dovuto affrontare lungo il suo travagliato percorso.
Il testo è ricco di spunti interessanti e di riflessioni profonde sulla vita, sull'arte e sulla società del tempo. Marina Cvetaeva ci regala uno sguardo privilegiato sul suo mondo interiore, sulle sue passioni, sulle sue delusioni e sulle sue speranze. Dalle pagine dei suoi taccuini emergono la sua intensità emotiva, la sua sensibilità acuta e la sua straordinaria capacità di percepire il mondo con occhi unici e straordinariamente lucidi.
Ciò che colpisce di più in questo libro è la capacità di Cvetaeva di unire l'ordinario al sublime, di trasformare gli eventi della sua vita quotidiana in occasioni di riflessione e di ispirazione artistica. I suoi scritti sono un inesauribile laboratorio creativo, in cui la parola diventa strumento di indagine e di esplorazione dell'animo umano.
Le pagine dedicate alla sua relazione epistolare con Boris Pasternak, alle sue riflessioni sulla Russia e sulla sua identità culturale, alla sua maternità e alle sue passioni amorose ci mostrano un'anima complessa e tormentata, ma anche ricca di bellezza e di forza.
La prosa di Marina Cvetaeva è vivida e coinvolgente. Con uno stile ricco di immagini e di suggestioni, l'Autrice ci trasporta in mondi fantastici e onirici, popolati da personaggi e situazioni straordinariamente suggestivi e avvincenti. |