Marco Ansaldo
La marcia turca Istanbul crocevia del mondo
Marsilio Editori, pagg.176, € 18,00
La Turchia, una volta considerata il "malato d'Europa", è finalmente emersa dal suo stato spento e triste a quello di protagonista indiscusso sulla scena internazionale. Dopo un secolo intero vissuto all'ombra dei suoi vicini, il Paese si è trasformato in una nuova potenza globale che cattura l'attenzione di tutti. Cento anni dopo la nascita della Repubblica, è giunto il momento cruciale per il destino di uno dei personaggi politici più controversi dei nostri tempi: Recep Tayyip Erdoğan.
In questo libro, il giornalista Marco Ansaldo (già inviato speciale del quotidiano «la Repubblica» per la politica internazionale, oggi analista geopolitico, consigliere scientifico di «Limes» da Istanbul, vaticanista per «Die Zeit» e consulente di La7 per il programma "Atlantide") guida il lettore nel ripercorrere le recenti vicende di questa nazione, iniziando dal fascino di Istanbul, una città poliedrica e prismatica, alla scoperta delle strategie e degli equilibri che hanno trasformato Erdoğan in un moderno sultano.
Il Presidente turco si è affermato come uno degli uomini più influenti dell'attuale periodo storico. Con intelligenza e astuzia, è riuscito a inventare una forma di diplomazia multipla che gli permette di fare affari con amici e nemici allo stesso tempo. Si è dimostrato un mediatore nel conflitto tra Russia e Ucraina, un abile stratega nel gioco del gas e del grano, e ha raggiunto accordi con l'Unione europea sulla questione dei migranti, utilizzando le frontiere come fossero un rubinetto da aprire e chiudere a proprio piacimento. La sua sfera di influenza geopolitica si estende fino all'Africa e ai confini della Cina, dimostrando il potere e l'influenza di questa nuova potenza globale.
Tuttavia, nonostante la sua dominanza, la Turchia si trova ora di fronte alle conseguenze delle sue ambizioni. Affronta un'emergenza umanitaria a seguito di uno dei terremoti più devastanti della storia, mentre l'economia si indebolisce inesorabilmente. Inoltre, assistiamo all'ascesa del fanatismo islamico e all'ossessione folle di annullare la presenza dei curdi. In questa situazione, il Paese è chiamato a una scelta cruciale: può continuare sulla strada attuale, reprimendo il dissenso e cercando di conquistare un maggiore controllo sul mare e sulla terra, oppure può ampliare la sua visione del mondo e diventare una democrazia liberale a tutti gli effetti.
La Turchia possiede tutte le potenzialità per raggiungere questa trasformazione. Nessun altro Paese può attualmente vantare una tale ambizione e influenza globale, sebbene poggi su un terreno tanto instabile, pieno di faglie sismiche sotterranee. La sfida sta nel saper bilanciare la necessità di stabilità con la volontà di aprire le porte alla democrazia. Il cammino da intraprendere non sarà facile, ma la Turchia ha la possibilità di lasciarsi alle spalle il suo passato complicato e diventare un faro di libertà e progresso per l'intera regione. Spetta ora al Paese decidere se sfruttare appieno questa opportunità. |