San Giovanni Crisostomo
Omelie sul Vangelo di Giovanni Voll. 1-2 A cura di Domenico Ciarlo
Città Nuova, pagg.308 + 304, € 30,00
San Giovanni Crisostomo è stato un vescovo e teologo cristiano del IV-V secolo d.C., considerato uno dei più grandi predicatori della Chiesa cristiana. Nato a Antiochia (Siria) intorno al 347 d.C. in una famiglia di nobili, ricevette un'educazione di livello superiore: studiò grammatica, filosofia e retorica, diventando un abile oratore.
Dopo la morte del padre, avvenuta a soli sette anni, fu cresciuto dalla madre Antusa, che gli trasmise una forte fede cristiana. A vent'anni decise di abbandonare la carriera forense che stava intraprendendo per dedicarsi alla vita religiosa. Sotto la guida del vescovo di Antiochia Melezio, fu battezzato e ordinato diacono.
Per nove anni Giovanni visse come monaco solitario, dedicandosi alla preghiera e alla meditazione all'interno delle grotte del deserto della Siria. Quando decise di ritornare in città, divenne presbitero e si dedicò all'evangelizzazione e alla predicazione, diventando molto famoso per il suo stile eloquente e persuasivo. In questo periodo scrisse molte opere teologiche, in cui sviluppava la sua visione della fede cristiana.
Nel 398 d.C. fu eletto vescovo di Costantinopoli, uno dei centri più importanti della Chiesa, dove si impegnò a riformare la Chiesa e a migliorare la vita spirituale del popolo. In questo ruolo, Giovanni svolse anche un importante lavoro pastorale, cercando di creare un contatto diretto tra il vescovo e il popolo e dando vita a parrocchie e a ospizi per i poveri.
San Giovanni Crisostomo morì nel 407 d.C., dopo essere stato costretto all'esilio e abbandonato dalle sue comunità. La sua opera fu molto influente sulla teologia e sulla liturgia della Chiesa, e fu considerato una delle figure più importanti del cristianesimo della tarda antichità.
Le collezioni di omelie di San Giovanni Crisostomo rappresentano un'opera di rilievo per l'amplissimo corpus che viene fornito all'interno delle loro pagine, che si distinguono per la loro organicità e sistematicità. In particolare, le omelie sul Vangelo di Giovanni costituiscono un nutrito gruppo di relitti teologici che contribuiscono in modo significativo alla comprensione della dottrina trinitaria e alla lotta contro l'eresia ariana. Con la sua tipica eleganza stilistica e profonda sensibilità spirituale, il Crisostomo interpreta il testo evangelico, sottolineandone il suo portato fondamentale. Inoltre, le omelie contengono preziose lezioni per la costruzione morale e spirituale della comunità cristiana dell'epoca, in cui l'Autore attinge spesso ed efficacemente dai costumi e dagli usi dell'epoca, utilizzando frequenti e concreti riferimenti al mondo reale per arricchire il messaggio morale delle sue omelie.
Le Omelie sul Vangelo di Giovanni sono 88 omelie che commentano in modo sequenziale tutto il testo del quarto Vangelo, tranne l'episodio della donna adultera. Sono state predicate probabilmente ai primi anni Novanta del IV secolo, durante il periodo antiocheno. Le omelie seguono una struttura bipartita, con la prima parte dedicata all'interpretazione del testo biblico tramite la tecnica della parafrasi, che mostra l'importanza del significato storico-letterale delle Scritture. La particolarità di Crisostomo è quella di non aderire alla tecnica allegoristica alessandrina. Crisostomo difende la teologia ortodossa contro le posizioni degli eretici ariani, in particolare, sui rapporti tra Padre e Figlio. La seconda parte delle omelie è dedicata all'esortazione morale. Un tema ricorrente è il rapporto con la ricchezza: Crisostomo condanna l'avidità e raccomanda il corretto impiego della ricchezza a favore dei poveri tramite l'elemosina. Vi sono inoltre esortazioni contro la vanagloria, l'invidia e l'ira, e inviti alla penitenza, alla giustizia, al rispetto dei sacerdoti e alla cura della propria anima.
In questi due volumi curati da Domenico Ciarlo (studioso di letteratura cristiana antica), sono state rispettivamente raccolte le omelie 1-29 e 30-59. |