Orlando Figes
Storia della Russia Storia e potere da Vladimir il Grande e Vladimir Putin
Mondadori, pagg.384, € 26,00
Vladimir il Grande, noto anche come Vladimir I di Kiev, fu il principe di Kiev dal 980 al 1015 e il gran principe del regno di Kiev dal 980 al 1015. È considerato uno dei più grandi governanti della Rus' di Kiev, un regno medievale slavo che si estendeva su gran parte dell'odierna Europa dell'Est.
Nato intorno al 958, Vladimir divenne il principe di Novgorod dopo la morte del padre, Sviatoslav I, nel 972. Nel 980, dopo aver sconfitto il fratellastro Jaropolk, Vladimir divenne il gran principe di Kiev e unificò sotto il suo potere gran parte del territorio slavo orientale.
Vladimir è noto per aver introdotto la religione cristiana ortodossa nella Rus' di Kiev, in sostituzione del paganesimo slavo. Secondo la leggenda, scelse il cristianesimo dopo aver inviato emissari in tutto il mondo per esplorare diverse religioni. Quando questi tornarono con resoconti delle meraviglie della Chiesa ortodossa a Costantinopoli, Vladimir decise di convertirsi.
Dopo la sua conversione al cristianesimo, Vladimir consolidò il suo potere e lanciò una serie di riforme amministrative e sociali per modernizzare la Rus' di Kiev. Favorì l'arte e la cultura, fondando scuole e chiese in tutta la sua terra.
In aggiunta alla sua riforma religiosa e amministrativa, Vladimir era anche un abile comandante militare. Condusse numerose campagne contro i suoi nemici, rafforzando il regno di Kiev e allargando i suoi confini.
Vladimir morì nel 1015 a causa di una ferita da freccia durante una delle sue campagne militari. La sua morte lasciò un vuoto di potere che contribuì alla successiva frammentazione della Rus' di Kiev. La sua figura, tuttavia, è rimasta una delle più importanti nella storia dell'Europa orientale, soprattutto per il ruolo che ha svolto nell'introduzione del cristianesimo ortodosso nella regione.
La storia della Russia ha inizio nell'anno 980 con la fondazione del principato di Kiev da parte del leggendario principe Rurik. Nel corso dei secoli successivi, la Russia subisce una serie di invasioni straniere, tra cui quella mongola nel XIII secolo, che porta alla formazione del Khanato dell'Orda d'Oro.
Tuttavia, nel XV secolo, una nuova dinastia, quella dei Romanov, assume il potere e tenta di riunificare il paese. Con la fondazione dello zarato di Russia da parte di Ivan IV, la Russia diventa un grande stato imperiale che si espande verso est e verso ovest.
Nel 1917, la rivoluzione bolscevica porta alla caduta dello zarato e alla creazione della Unione Sovietica. Nel corso degli anni '20 e '30, l'URSS subisce una serie di purghe politiche e industrializzazioni forzate sotto la guida di Stalin. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, l'Unione Sovietica diventa una superpotenza mondiale e il leader Nikita Khrushchev inizia il processo di destalinizzazione. Con la fine della Guerra Fredda, l'URSS si dissolve nel 1991, creando la Federazione Russa.
Negli anni '90, la Russia affronta una serie di crisi economiche, corruzione e conflitti interni. Nel 2000, Vladimir Putin diventa presidente della Russia e comincia una politica di riaffermazione del potere russo a livello internazionale.
Oggi la Russia continua ad affrontare sfide economiche e politiche, ma il paese rimane una potenza globale con una lunga storia e cultura.
Il passato della Russia è stato sempre un elemento cruciale per la costruzione dell'identità nazionale russa e la sua interpretazione è stata oggetto di continui cambiamenti nel corso della storia. Durante l'epoca sovietica, ad esempio, la storia veniva modificata per riflettere l'ideologia comunista, tanto da circolare la battuta secondo cui la Russia era un paese con un futuro certo, ma un passato imprevedibile.
Tuttavia, nonostante le frequenti rielaborazioni, nessuna nazione ha reinventato il proprio passato come la Russia, diventando parte integrante della politica del paese storicamente.
Orlando Figes (docente di storia al Birkbeck College di Londra e membro della Royal Society of Literature, considerato uno dei maggiori esperti occidentali di storia russa) analizza in dettaglio la storia russa dalle sue origini, esaminando i personaggi e gli eventi che l'hanno segnata e le idee che l'hanno influenzata.
L'Autore rileva anche l'evoluzione di alcuni miti fondativi russi come la tendenza imperiale verso una forma di governo autocratica, la ricerca di uno zar santo e paterno dispensatore di verità e giustizia, l'etica del sacrificio radicato nella concezione dell'anima russa e l'utopia rivoluzionaria di costruire il cielo sulla terra.
Attraverso la cronaca delle principali tappe storiche della Russia, dalla fondazione della Rus' di Kiev fino all'era di Putin, l'autore dimostra come questi miti siano stati costantemente rielaborati e adattati alle varie ideologie dominanti, diventando parte integrante della cultura, delle convinzioni e della visione della Russia. In tal senso, la comprensione informata della Russia odierna passa inevitabilmente attraverso la conoscenza e l'interpretazione accurata del suo passato, particolarmente importante per i russi stessi. |