Crimea. L'ultima crociata |
Orlando Figes
IL LIBRO – La guerra di Crimea ha dominato la metà del XIX secolo, provocando la morte di almeno 800.000 persone e ridisegnando la mappa dell'Europa. Iniziata come una guerra di religione, fu determinata dalla convinzione dello zar Nicola I che quella guerra doveva essere una crociata, l'adempimento del destino della Russia a governare tutti i cristiani ortodossi e a controllare i Luoghi Santi. Fu anche una guerra basata sull'odio e sull'ipocrisia, segnata in particolare dall'ondata di russofobia che travolse buona parte dell'Europa. Figes descrive la guerra come un'ultima crociata, nella quale la religione ebbe un ruolo fondamentale, tanto da farla diventare la prima «guerra totale» della storia. Nessuno ha contato i morti tra la popolazione civile: vittime dei cannoni o della fame nelle città assediate; etnie devastate dalle malattie diffuse dagli eserciti; intere comunità spazzate via durante i massacri e le campagne di pulizia etnica nel Caucaso, nei Balcani e in Crimea. L'autore utilizza materiali di prima mano (lettere dei soldati, diari, documenti provenienti dagli archivi russi ecc.), tratta gli eventi bellici da una prospettiva che dà vita a nuove interpretazioni, riuscendo a trasmettere quella partecipazione umana che può emergere solo dall'impiego di testimonianze molto diverse. DAL TESTO – "L'annessione russa della Crimea nel 1783 fu un'amara umiliazione per i turchi. Era il primo territorio musulmano che l'impero ottomano vedeva cadere in mano ai cristiani. Il gran visir della Sublime Porta accettò a malincuore il fatto compiuto, ma altri politici alla corte del sultano vedevano la perdita della Crimea come un pericolo mortale per l'Impero ottomano e, convinti che i russi avrebbero usato la penisola come base militare contro Costantinopoli e il controllo ottomano dei Balcani, iniziarono a fare pressioni per una guerra contro la Russia. Per i turchi, tuttavia, non era realistico dare battaglia alla potenza russa da soli, e le speranze di un intervento occidentale in loro favore non erano certo grandi: l'Austria si era allineata con la Russia in attesa di una futura spartizione russo-austriaca dell'impero ottomano; la Francia era troppo esausta a causa del suo coinvolgimento nella guerra d'Indipendenza americana per inviare una flotta nel Mar Nero; mentre gli inglesi, profondamente feriti dalle loro perdite in America, erano sostanzialmente indifferenti («La Francia intende starsene ben tranquilla riguardo ai turchi - osservò Lord Grantham, il ministro degli Esteri, - perché dovremmo intrometterci noi? Non è il momento di mettere altra carne al fuoco»)." L'AUTORE – Orlando Figes (1959) insegna Storia al Birkbeck College dell'Università di Londra. Vive tra Cambridge e Londra, i suoi libri sono stati tradotti in piú di 20 lingue. In edizione italiana, "La tragedia di un popolo. La Rivoluzione russa 1891-1924" (Corbaccio, 1997 e Tea, 2000), "La danza di Natasha" (Einaudi, 2004) e "Crimea. L'ultima crociata" (Einaudi, 2015). INDICE DELL'OPERA – Introduzione – Ringraziamenti - Nota sulle date e i nomi propri. Abbreviazioni – Mappe – Crimea - I. Guerre di religione - II. Questioni orientali - III. La minaccia russa - IV. La fine della pace in Europa - V. Una guerra ipocrita - VI. Primo round ai turchi - VII. Alma - VIII. Autunno a Sebastopoli - IX. I generali Gennaio e Febbraio - X. Carne da cannone - XI. La caduta di Sebastopoli - XII. Parigi e il nuovo ordine - Epilogo La guerra di Crimea: mito e memoria storica – Bibliografia - Indice analitico |