Gas e potere Stampa E-mail

Leonardo Bellodi

Gas e potere
Geopolitica dell'energia dalla Guerra fredda a oggi
Prefazione di Lucio Caracciolo


Luiss University Press, pagg.109, € 14,00

 

bellodi gas  Leonardo Bellodi (docente presso la Luiss Business School) affronta in questo agile saggio il tema di grande attualità relativo alla sicurezza energetica. E lo fa – come scrive Lucio Caracciolo nella Prefazione - guidando "sapientemente" il lettore nei meandri della "guerra del gas" con un libro "Essenziale per capire origini, sviluppi e prospettive della questione energetica, in particolare del gas, in una fase oggettivamente rivoluzionaria, come avrebbero un tempo stabilito i classici del marxismo".

  Una "equilibrata strategia di sicurezza energetica", secondo l'Autore, dovrebbe incardinarsi sul principio base "della diversificazione, sia essa del mix energetico, dei fornitori, dei Paesi di transito e quindi della pipeline. È la diversificazione che permette, in assenza di un'autosufficienza energetica basata su abbondanti risorse interne, di proteggere la propria sovranità nazionale, minacciata dall'eccessiva dipendenza da un fornitore preponderante".

  A livello europeo, tale fondamentale obiettivo è stato raggiunto "solo sul fronte delle rotte, come auspicato da Mosca, ma non su quello dei fornitori. Alla vigilia della guerra nell'inverno 2021-2022, quando i prezzi del gas toccano quote record, solo il 22% del gas russo passa dall'Ucraina, rispetto all'80% del 2009. Tuttavia, la quota di gas consumata dall'Unione europea che proviene dal 26% nel 2010 al 35% nel 2020, fino al 42% nel 2021".

  L'Unione europea "ha faticato a diversificare perché le risorse alternative sono risultate insufficienti, insufficienti, insostenibili o soggette anch'esse a tensioni e rischi (geo)politici. In primo luogo, è calata inesorabilmente la produzione interna, da 83 miliardi di metri cubi nel 2017 a 51 nel 2021. Oggi i Paesi dell'UE consumano il quadruplo del gas che consumavano nel 1970, mentre l'offerta interna è passata dal soddisfare il 36% della domanda nel 1980 all'attuale 15% circa. Il resto deve essere importato da fuori, perlopiù tramite gasdotti".

  Nel 2021, spiega Bellodi, l'Italia ha prodotto "3,34 miliardi di metri cubi di gas naturale, a fronte di un consumo di 76,1 miliardi. Con la sola produzione interna riusciamo a coprire circa il 4% dei consumi". Il 38% del nostro fabbisogno di gas naturale (corrispondente a 28,2 miliardi di metri cubi) è stato soddisfatto dalla Russia, mentre dall'Algeria, "nello specifico grazie alle attività del gigante di Stato Sonatrach, arriva il 27.8% della nostra domanda di gas (21,2 miliardi metri cubi) via il gasdotto Transmed, che attraversa anche la Tunisia prima di arrivare all'impianto siciliano di Mazara del Vallo. E dalla Libia, tramite i 520 km di Greenstream con destinazione Gela, un altro 4.2%". Dall'Azerbaijan giunge "circa il 9.5% dei nostri consumi".

  L'Autore segnala il gan naturale liquefatto (Gnl) tra "le prospettive più interessanti": "In Italia esistono tre centri di rigassificazione: quelli di Panigaglia e Livorno, affacciati sul Mar Tirreno, e quello di Rovigo sul Mar Adriatico". Il successo conosciuto a livello globale dal Gnl "sta avendo un impatto notevole anche sulle nostre forniture. Alla fine del 2021 costituiva circa il 13% del nostro import, in arrivo soprattutto dal qatar (poco più del 10%) ma con una rapida crescita del Gnl a stelle e strisce".

  L'Autore ritiene che il gas "rimarrà insostituibile nel prossimo futuro", "almeno per i Paesi come il nostro che non sono pronti a una repentina conversione al nucleare, che avrebbe in ogni caso tempi molto lunghi". Dovremo continuare a percorrere senza esitazioni la strada delle energie rinnovabili, "ma nel breve periodo non sarà sufficiente per affrancarci dalla dipendenza dal Cremlino".

  La vera incognita, secondo Bellodi, è rappresentata dalla nostra capacità "di essere coerenti. Condannare l'aggressione russa significa compiere scelte precise che ci consentano di affrancarci da Mosca. Questo oggi non sta succedendo".